Mussolini e il caso Sacco-Vanzetti |
Philip V. Cannistraro - Lorenzo Tibaldo
IL LIBRO – Quali furono le ragioni per cui Mussolini intervenne a favore di Sacco e Vanzetti dal momento della sua salita al potere alla morte dei due anarchici? Fu per le sue radici anarco-socialiste? O per la pressione a salvarli in quanto italiani? Oppure per l'opportunità politica e propagandistica del regime fascista? E ancora: come si mosse rispetto all'"amico" americano? DAL TESTO – "Il fascismo, e in modo particolare la persona del duce, avrebbe beneficiato di tutti i vantaggi derivanti da un atto di clemenza, ovvero la commutazione della pena di morte al carcere a vita. In primo luogo, avrebbe tolto linfa all'opposizione politica italiana (per quel che poteva ancora esistere in Italia) e a quella fuori dai confini nazionali, presentando anzi tutta l'operazione come un successo di Mussolini. Anche per tanti fascisti, Sacco e Vanzetti sono prima di tutto italiani, e soltanto dopo anarchici. Questo fatto dell'italianità è un elemento trasversale che supera le ideologie: «Le nostre idee e concezioni politiche - si legge in un articolo di fondo del quotidiano "Il Lavoro" - sono molto lontane da quelle dei due agitatori che attendono nella cella della morte nelle carceri di Charlestown la fine di una terribile attesa che è dovuta da ben otto anni. Il nostro giornale fu il primo ad elevare una voce di difesa in favore dei due sventurati, perché - al di sopra delle competizioni e dei conflitti politici - noi ci siamo preoccupati di difendere due nostri connazionali, due italiani colpiti da una sentenza sulla cui equità è lecito il dubbio non soltanto per l'ambiente in cui il processo si è svolto e per gli elementi che da otto anni si sono venuti mettendo in luce infirmando il responso del giudice Thayer». Sacco e Vanzetti sono due nemici del regime, ma rimangono due italiani e soprattutto, secondo ogni probabilità, due innocenti, e Mussolini, nei limiti consentiti dal diritto internazionale, interviene in loro favore, invitando il consolato di Boston e l'ambasciata di Washington a offrire tutta l'assistenza legale necessaria, assistenza che però è rifiutata dal Comitato di difesa bostoniano." GLI AUTORI – Philip V. Cannistraro, storico americano, è stato docente di Studi italiani al Queens College e alla City University di New York, nonché massima autorità nel mondo accademico statunitense riguardo agli studi sul fascismo. Tra le sue molte pubblicazioni, ricordiamo "La fabbrica del consenso" (Laterza, 1975). INDICE DELL'OPERA - Mussolini, il caso Sacco-Vanzetti e gli anarchici: il contesto americano, di Philip V. Cannistraro - Il caso Sacco-Vanzetti e le inquietudini di Mussolini, di Lorenzo Tibaldo - 1. Mussolini e l'"amico" americano - 2. Inizia il caso Sacco-Vanzetti - 3. Il fascismo e l'opposizione antifascista in America - 4. Mussolini e l'anarchia - 5. Mussolini e il caso Sacco-Vanzetti – Appendice (Regia Ambasciata d'Italia - Ministero degli Affari Esteri. Relazione a S.E. il Ministro - Le ragioni di una congiura, di Sacco e Vanzetti) - Indice dei nomi |