Pasolini, massacro di un poeta |
Simona Zecchi
IL LIBRO – Il 2 novembre 1975, all'Idroscalo di Ostia, si consuma il «massacro tribale» di uno dei maggiori intellettuali del ventesimo secolo: Pier Paolo Pasolini. L'inchiesta di Simona Zecchi riparte proprio da quella sciagurata notte e, con l'ausilio di prove fotografiche mai emerse sinora, di evidenza schiacciante, documenti inediti, interviste e testimonianze esclusive, fa tabula rasa dei moventi ufficiali e le piste finora accreditati – dall'«omicidio a sfondo sessuale» al «misterioso» Appunto 21 di Petrolio. Come nella Lettera rubata di Edgar Allan Poe, lo «schema perfetto» che condusse il poeta friulano fra le braccia dei suoi carnefici è sempre stato sotto gli occhi degli inquirenti e, in parte, dell'opinione pubblica: un oscuro attentato a pochi passi dall'abitazione di Pasolini la cui funzione viene finalmente svelata, un furto di bobine come espediente dai tratti inediti, la presenza di più macchine all'Idroscalo e la prova del doppio sormontamento del corpo ormai agonizzante, i testimoni che nessuno ha mai voluto veramente ascoltare, la matrice fascista dell'agguato, la direzione dell'intelligence nostrana, il ruolo depistante dell'enigmatico Giuseppe Pelosi, i tentativi di alcuni giornali, sempre ben informati, troppo informati, di trasformare Pasolini in imputato nello stesso processo che avrebbe dovuto stabilire l'identità dei suoi assassini. Tra le numerose inchieste che hanno cercato di decostruire la gigantesca opera di depistaggio messa in atto già all'indomani dell'omicidio, Pasolini, massacro di un poeta si incarica di dire la verità, tutta la verità. DAL TESTO – "Il «dubbio» è l'elemento principe che guida questo viaggio investigativo e in parte di ricerca filologica, soprattutto dopo la scoperta di alcuni documenti. È lo stesso dubbio che Pasolini raccomandava fosse sempre presente nelle menti e nei cuori dei giovani del PCI, invito che questi giovani, divenuti poi adulti, non avrebbero mai raccolto; è lo stesso dubbio da instillare persino nelle ammalianti note del «complotto». Dubbio che lo scrittore, poeta, regista e saggista - nella celebre intervista di Furio Colombo realizzata l'ultimo giorno di vita di Pasolini e pubblicata postuma in un inserto della Stampa, Tuttolibri, l'8 novembre 1975 - invitava a farsi venire. Non perché in Italia i complotti non si verifichino, anzi, ma perché fra questi ultimi e i fatti esistono le evidenze, le sole che possano condurci alla verità tagliando via fasci di storie che, anche involontariamente, contribuiscono a confondere tutto. Pasolini, nell'intervista in questione, consigliava di diffidare della «cronaca bella, fatta, impaginata» e del complotto fine a sé stesso. Così, intraprendendo questo lavoro, ho cercato di fare tabula rasa di tutto ciò che potesse apparire più appetibile: le tesi non suffragate dall'analisi dei fatti di cronaca; le congetture in assenza di un raffronto con documenti e testimonianze; le piste più vicine alla fiction che alla realtà e ovviamente la verità ufficiale, quella che indicava l'origine dell'omicidio nel «mondo del vizio»." L'AUTRICE – Simona Zecchi, giornalista, vive a Roma. Per la rivista "I quaderni de L'Ora" (n. 8, 2012) ha curato con la collega Martina Di Matteo un'inchiesta sulla morte di Pasolini, tema cui ha dedicato molti anni di ricerca. Ha collaborato con "il manifesto" e scrive sulla versione telematica del "Fatto Quotidiano", il sito di informazione e approfondimento "Gli Stati Generali" e il quotidiano statunitense "La Voce di New York", occupandosi di cronaca giudiziaria e attualità. È fra i fondatori del sito indipendente d'inchiesta "Lettera35". Questo è il suo primo libro. INDICE DELL'OPERA - Introduzione. Perché una nuova inchiesta - Parte prima. Disegno di morte – 1. «Mi vogliono ammazzare» (Le minacce telefoniche - L'attenzione e le aggressioni fasciste intorno a Salò - La testimonianza di Dario Bellezza - Le parole dell'Unità e di Davoli - La Divina Mimesis) – 2. Il falso movente («Frocio e basta»? - Il copione sbagliato di Pelosi - Il servizio fotografico in carcere - Assenza di tracce del rapporto orale - Sangue e genetica) – 3. La mutevole verità (Le prime finte verità di Pelosi - Gli ex sodali) – 4. La trappola (Uno strano furto - L'accordo del 30 ottobre - L'espediente - Il riscatto e l'importanza del negativo - L'appuntamento) – 5. Fra «Pommidoro» e l'Idroscalo (Prima tappa: San Lorenzo - Acilia, il passaggio intermedio - «Jonny»: il falso «biondino» - L'anello USA e il passaporto scomparso - È stato un agguato) - 6. Un massacro tribale (Altre presenze - Le tavolette: una falsa prova - La comparsa della motocicletta – Nuovi e vecchi testimoni - Le testimonianze di Anna e Domenico Salvitti - L'uomo con la barba) - Parte seconda. Lo schema perfetto - 7. La mano dell'intelligence (Una strategia precisa - La doppia Alfa GT - L'altro doppio: le due Fiat 850 coupé - Il vero Biondino - I soldi sotto il tappetino - Pelosi e il finto arresto - Segnali di depistaggio) - 8. Figure per una strategia (Aldo Semerari: il criminologo «rosso-nero» - Franco Salomone, gli avvocati Spaltro e Rocco Mangia - Le rivelazioni di «Lallo lo Zoppo» - Fred Robsahm e il furto delle pizze - Aldo Mastini, il capo dei giostrai - Appendice: telegrammi relativi alle nomine dei legali di Pelosi) - Parte terza. Colpi mortali - 9. Doppio passaggio (La logica del doppio sormontamento - Tre tracce di pneumatici - L'Alfa GT del massacro - Il doppio sormontamento - L'Alfa di Pasolini - Un macchina targata Catania - Il corpo che parla) - Parte quarta. Perché il massacro? - 10. L'omicidio Mattei e l'«Appunto 21»: due piste monche (Le pagine mancanti, p. 191 - Le carte scomparse, p. 194 - L'«Appunto 21»: lampi che poco illuminano - Marcello Dell'Utri e la pubblicità - Le fonti aperte di Pasolini - Mattei-De Mauro-Pasolini: qualcosa non torna - Appendice: inchieste riguardanti la morte di Enrico Mattei precedenti al 1975) - 11. Commando nero (Da Catania a Roma: sola andata - La partita del 22 giugno 1975 - L'eversione neofascista a Catania - Tracce «nere» negli esami del RIS - La doppia storia di Ordine Nero – Pierluigi Concutelli fra Catania e Roma - Un telegramma da «Piazza fontana» - Pier Paolo Pasolini e Giovanni Ventura: un dialogo interrotto - Lettera dattiloscritta del 19 settembre 1975) - Epilogo (La SIP «parallela» - Il «character assassination») - Appendice. Lettere di Giovanni Ventura a Pasolini (Lettera manoscritta del 2 marzo 1975 - Lettera manoscritta del 2 luglio 1975 - Lettera dattiloscritta dell'8 ottobre 1975) - Postfazione. Di verità si può anche morire?, di Otello Lupacchini - Ringraziamenti - Bibliografia - Note |