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Mimmo Della Corte

Capitale Sud
Autonomia meridionale per tornare primi


Iuppiter Edizioni, pagg.120, € 12,00

 

dellacorte capitalesud  IL LIBRO – In un Paese che considera il Meridione una rovinosa zavorra, una fabbrica di rifiuti e privilegi, un talento sprecato, un'area disabilitata alla modernità e al risveglio, un tunnel senza uscita, è giunta l'ora di ristabilire verità storiche e politiche, di confutare i professionisti del "luogocomunismo" e del meridionalismo di facciata, alimentando una discussione senza condizionamenti campanilistici e inutili faziosità. La costituzione di una macroregione autonoma dell'Italia del Sud, un progetto complessivo e unitario di sviluppo, una fiscalità di compensazione, una vera Banca del Sud, un piano concreto contro la disoccupazione sono solo alcune delle possibili soluzioni che il libro "Capitale Sud" presenta ai lettori, analizzando con estrema passione il capitale umano, culturale ed economico di un Mezzogiorno che non vuole essere più "mezzo".

  DAL TESTO – "Il Sud deve essere visto [...] non più soltanto come un mercato di vendita dei prodotti provenienti da altre aree del Paese, bensì come una zona d'interscambio che, a fronte di beni acquistati fuori dai propri confini sia in grado di fornire servizi e beni di sua, quasi, esclusiva pertinenza (mare, turismo, cultura, ambiente, agricoltura mediterranea) che, se ben valorizzati, possono rappresentare altrettanti strumenti di sviluppo di enorme importanza. Ormai, alla luce dei fallimenti del passato, dovrebbe essere chiaro a tutti, che l'Italia al di sotto del Garigliano non potrà mai crescere se non si deciderà finalmente di utilizzare al meglio le opportunità offerte dal suo stesso territorio. Una cosa comunque deve essere chiara: qualunque sia il modello di crescita scelto per il Mezzogiorno - e, per la verità anche se, irragionevolmente, si decidesse di continuare a lasciarlo nelle condizioni attuali - la prima criticità da cancellare è quella della difficoltà, o forse sarebbe più corretto dire assoluta impossibilità, di collegamento sia all'interno del proprio territorio che col resto del Paese e, quindi, anche oltre. Non dimentichiamo che sono proprio i ritardi infrastrutturali rispetto all'Europa, anche nel sistema trasportistico, una delle principali ragioni scatenanti della scarsissima competitività delle nostre aziende nei confronti dei loro competitori continentali. Diciamolo con franchezza: sarà davvero impresa improba, se non addirittura irrealizzabile, quella di promuovere il turismo se non saremo in grado di garantire collegamenti veloci fra una città e l'altra del Mezzogiorno, o quella di svolgere al meglio il ruolo, che le nostre conformazione e posizione geografica ci consentono, di piattaforma logistica verso i Paesi del Mediterraneo se non riusciremo ed integrare i trasporti su ferro con il sistema dei porti ed interporti. E discorso analogo vale anche per i trasporti locali: chi usa il treno quotidianamente per raggiungere il proprio posto di lavoro e rientrare a casa dopo una giornata, merita certamente maggior rispetto di quello che gli viene riservato da qualche anno a questa parte, perché paga un costo salatissimo e non merita di essere penalizzato da lunghe attese in banchina o viaggi in carrozze scomode e stracolme come carri bestiame."

  L'AUTORE – Mimmo Della Corte, giornalista, saggista ed esperto di questioni meridionali. È stato direttore del quotidiano "Vesuvio" e vicedirettore vicario del quotidiano di vita regionale "Lucania", opinionista del "Secolo d'Italia", responsabile Mezzogiorno del quotidiano "Puglia" e del periodico "Sudextra", ha collaborato con il quotidiano "Roma", "Il Cerchio" e "Nautes". Responsabile del dipartimento Studi del Mezzogiorno dell'Istituto Italiano di Studi Attualmente collabora con il mensile "Il Borghese", il periodico "Chiaia Magazine" e cura il sito "ilsudsiamonoi.it". Ha scritto: "SudOggi", "La Scelta-la Destra prima e dopo Fiuggi", "Una città una scuola", "Bassolino amici e compagni". Per Iuppiter Edizioni ha pubblicato "Magnanapoli" e "Supersud-Quando eravamo primi", viaggio tra i primati e il giornalismo del Mezzogiorno prima del 1861.

  INDICE DELL'OPERA - Nota dell'autore – Introduzione - Parte I. La splendida incompiuta - Capitolo 1. Perché il Mezzogiorno è diventato "mezzo" - Capitolo 2. I fondi europei - Capitolo 3. Meridionalisti o "ciceri pro domo" altrui? - Capitolo 4. Cambiare si può - Capitolo 5. Gli assi dello sviluppo - Capitolo 6. Ripensare il Mezzogiorno - Capitolo 7. Le proposte - Capitolo 8. Conclusioni - Parte II. Le ricchezze del Sud - La Campania - La Basilicata - La Calabria - La Puglia - La Sicilia - Bibliografia