La guerra del Pacifico |
Douglas Ford
IL LIBRO – Il 7 dicembre 1941 i giapponesi attaccarono a tradimento la base navale americana di Pearl Harbor, nelle Hawaii. Quell'atto, spingendo gli Stati Uniti a entrare in guerra contro Giappone, Germania e Italia, costituì uno dei maggiori punti di svolta della seconda guerra mondiale. La guerra del Pacifico, in cui si affrontarono Giappone e Usa, è qui approfonditamente raccontata e analizzata nelle sue peculiarità: la predominanza degli scontri navali (fra tutti, la grande battaglia delle Midway) nel teatro vastissimo dell'oceano, la difficoltà dei combattimenti nelle isole e nel Sudest asiatico, nella giungla o in impervie zone montagnose, l'estrema brutalità, l'indisponibilità alla resa e l'annientamento dell'avversario come unico esito possibile del conflitto. DAL TESTO – "[...] la guerra del Pacifico fu caratterizzata da un livello di brutalità che non si era mai visto in altri conflitti. L'ondata di indignazione che travolse gli americani dopo Pearl Harbor permise all'amministrazione Roosevelt di ottenere subito l'approvazione da parte del Congresso di una guerra totale contro il Giappone, una guerra cioè che sarebbe continuata fino alla totale distruzione di ogni capacità di resistenza del nemico; poi, col progredire del conflitto, quasi tutte le nazioni che componevano la coalizione alleata, comprese la Gran Bretagna e la Cina Nazionalista, convennero di porsi come obiettivo la resa incondizionata del Giappone. La guerra era d'altro canto percepita dai giapponesi come una missione volta a liberare l'Asia dallo sfruttamento delle potenze occidentali; quando poi le sorti del conflitto volsero a loro sfavore, lo scopo divenne quello di difendere la patria dalla conquista straniera e fino alle ultimissime fasi la leadership di Tokyo rifiutò di cedere la sovranità sulla nazione. La determinazione nel voler continuare a combattere fino alla fine, che caratterizzò entrambe le parti, escluse quindi ogni possibilità di pace negoziata. Quando la guerra finì, per un lungo periodo gli Stati Uniti e gli Alleati mantennero l'occupazione del territorio del Giappone, per essere certi che il paese non potesse più sviluppare capacità belliche tali da consentire altre guerre di aggressione: pochi conflitti armati degni di nota, nel corso della storia, hanno visto il vincitore impegnarsi in un così profondo riassetto del tessuto politico, sociale ed economico del paese vinto." L'AUTORE – Douglas Ford insegna Storia militare nell'Università di Salford (Gran Bretagna). Tra i suoi libri: «Britain's Secret War against Japan» (2006) e «The Elusive Enemy. U.S. Naval Intelligence and the Imperial Japanese Fleet» (2011). INDICE DELL'OPERA – Introduzione - I. Il Giappone si afferma come grande potenza, 1860-1930 - II. Il preludio alla guerra del Pacifico: la questione cinese, 1931-40 - III. La strada verso Pearl Harbor, 1940-41 - IV. Il Giappone trionfante: dicembre 1941-primavera 1942 - V. Cambia la marea: l'inizio della controffensiva alleata, giugno 1942-gennaio 1943 - VI. Le dinamiche della guerra: strategie e operazioni - VII. Tattiche e tecnologie - VIII. Morale e motivazione delle truppe - IX. Guerra di intelligence - X. Guerra di economie - XI. Guerra di coalizioni - XII. Guerra e fronti interni - XIII. Finale di partita: dall'autunno 1944 all'estate 1945 - XIV. La bomba atomica e la fine della guerra del Pacifico – Conclusioni – Note – Carte – Bibliografia - Indice dei nomi |