La Grande Guerra di Dante Stampa E-mail

Ida De Michelis

La Grande Guerra di Dante
Letteratura e identità nazionale


Voland Edizioni, pagg.158, € 15,00

 

demichelis grandeguerra  IL LIBRO – La Grande Guerra per l'Italia fu il primo conflitto nazionale in cui combatterono con la stessa divisa sudditi del giovane Regno unitario con storie, culture e dialetti differenti, mentre altri italiani, dal Friuli o dal Trentino, combatterono con l'uniforme austriaca e vennero fatti prigionieri da eserciti alleati di quella che sarebbe poi divenuta la loro nuova patria. All'interno delle scritture di guerra e prigionia dei soldati austroungarici di lingua italiana si colloca la scoperta di un testo modellato sulla Divina Commedia. Dante, che s'immagina in visita nel campo di raccolta di Kirsanov, si presenta a questi soldati come guida nel loro Purgatorio di scampati alla morte e alla durezza della reclusione.
  Il testo pubblicato integralmente per la prima volta in questo volume è una riscrittura della Divina Commedia, composta da due soldati italiani di divisa austriaca nel 1916, durante la loro prigionia in Russia.
  L'esperimento parodico presenta un interesse innanzitutto culturologico: esso infatti mostra quali fossero i paradigmi letterari identitari di questi combattenti e quale ruolo di riferimento avesse Dante nel loro auto-riconoscersi come italiani. Per narrare la propria esperienza di reclusione, i due autori scelgono il filtro testuale della Divina Commedia dantesca, ponendosi in perfetta continuità ideologica con il Risorgimento: è proprio quando vengono fatti prigionieri che, riuniti a migliaia nello stesso campo di Kirsanov, i soldati di sentimenti irredentistici svestono la divisa austroungarica e riscoprono nella lingua e nella cultura letteraria italiana un forte elemento unificante.

  DAL TESTO – "Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai in Russia pellegrino
per vedere la gente ivi smarrita.
Ahi, quanto a dir qual era il lor destino,
è cosa dura, per un italiano,
che porti palpitante un cor latino.
Con gran fatica ai versi pongo mano,
per dir di quegli spiriti dolenti
nel triste regno fetido e malsano
fra i parassiti e lo stridor di denti.
Quivi lo mio Maestro e 'l mio Autore
a guida mi s'offerse fra i pezzenti
che ti canto lettor, con tanto amore."

  L'AUTRICE – Ida De Michelis (1973) è dottore di ricerca in Italianistica ("La Sapienza" di Roma e Université de Lausanne). I suoi studi si sono concentrati sulla narrativa e la lirica italiane della prima metà del '900, la letteratura della Grande Guerra, l'immagine di Dante nella cultura del Risorgimento e la ricezione del mito di Faust in Italia. È autrice di monografie e saggi critici, e ha partecipato a convegni nazionali e internazionali di letteratura. Collabora con l'"Edinburgh Journal of Gadda Studies", fa parte del comitato scientifico nazionale per il Centenario sullo studio della letteratura della Prima guerra mondiale dell'A.D.I. e attualmente è insegnante a Francoforte sul Meno per il Ministero degli Esteri italiano.

  INDICE DELL'OPERA – Ringraziamenti – Breve premessa – 1. Gli Italianski di Kirsanov – 2. Per un canone irredento: testimonianze letterarie dei Kirsanover - 3. Nota al testo - 4. Dante in Russia tra i prigionieri (Cronotopi e topoi danteschi tra Inferno e Purgatorio - Ai posteri l'ardua sentenza) – Note – 5. La Divina Commedia irredenta - Note