Nell'anima un addio Stampa E-mail

Antonella Fornari

Nell'anima un addio
Dolomiti: scrittori e artisti fra Ottocento e Caporetto


Edizioni DBS, pagg.184, € 10,00

 

fornari anima  IL LIBRO – Racconti dalle "zone di guerra" delle Dolomiti Orientali: li propone Antonella Fornari in "Nell'anima un addio". 184 pagine a colori in cui i protagonisti sono artisti e letterati: dai notissimi Carducci e Ungaretti a nomi meno conosciuti come Curzio Malaparte, Piero ed Enrico Jahier, Corrado Govoni, Luis Trenker, Cesco Tomaselli, Renzo Boccardi, Ubaldo Riva, Edgaro Rossaro, Giovanni Fabbiani.
  Per ciascuno di essi l'autrice, scrittrice ed alpinista cadorina d'adozione, racconta la storia di un legame con i Monti Pallidi diventato durante la Grande Guerra testimonianza viva d'amore per il proprio Paese. Un sentire che – documenta Fornari – va ben oltre le vicende di vita di questi uomini e che le montagne resero a loro modo immortale.
Basti pensare a Giosuè Carducci, innamorato delle Dolomiti ma scomparso ben prima dell'inizio del Conflitto. Sarà però proprio la piramide a lui dedicata sul Monte Piana a divenire nella Grande Guerra un simbolo per le forze tricolore. Soprattutto, con Carducci nasce la poesia legata alle Dolomiti, espressione di un amore per le alte cime capace di andare oltre la stessa brutalità della guerra.
  Ne sono un esempio i fratelli Piero ed Enrico Jahier, "un unico cuore e due battaglioni" come li definisce Fornari, o il ribelle Curzio Malaparte, testimone dell'orrore che si consumerà su Col di Lana. Nessuno di questi e simili carneficine basterà a spegnere in loro l'incanto delle Dolomiti. E quando, con Caporetto, arriverà il momento di lasciarle tutti soffriranno il distacco e la nostalgia. Non ci sarebbe stato nulla di quello splendore nelle trincee del Grappa e del Piave.
  Da qui il titolo del libro, "Nell'anima un addio": "tutti gli uomini di cui racconto – spiega Fornari – videro la morte in faccia, ma ciò nonostante restarono innamorati delle montagne. E abbandonarle fu doloroso, perché lì lasciarono un po' del proprio cuore".
  Un caso a parte è quello di Giuseppe Ungaretti, che sulle Dolomiti in guerra non giunse mai. La forza della sua arte – racconta Fornari – fu però così potente da far sì che le truppe stanziate sulle Tofane gli attribuissero le parole che ancor oggi leggiamo sulla targa all'ingresso della galleria di mina del Castelletto: tutti avevano la faccia del Cristo / nella / livida aureola dell'elmetto, / tutti portavano l'insegna del supplizio / nella / croce della baionetta / e nelle tasche il pane dell'ultima cena / e nella gola il pianto dell'ultimo addio.
  Questi e molti altri sono episodi di vita che narrano una guerra brutale in cui l'arte trovò comunque spazi per portare umanità e bellezza. Un modo per affermare una volta in più il valore straordinario della passione umana, capace di far sentire la propria voce anche oltre il freddo e il dolore dell'inferno.

  DAL TESTO – "Nel cuore di Malaparte (ora lo chiamerò così), si incrina definitivamente la fede in un codice militare, la fede nella logica della disciplina e nella morale dell'obbedienza.
  "Passeranno l'estate e l'inverno fra il 1916 ed il 1917 e poi sarà ancora primavera e ancora estate: Malaparte era sempre lassù, su quel piccolo pezzo di fronte che ormai conosceva come le sue tasche.
  "E poi Caporetto, l'addio nell'anima, esperienza che Curzio vivrà come una rivoluzione di classe, come uno stato d'animo che lo porterà alla negazione della "Patria borghese".
  "E lui, che era interventista, scriverà: "La guerra è stata voluta dagli interventisti, quelli che gridavano viva la Francia e viva Trento e Trieste. I neutralisti non la volevano perciò urlavano abbasso la Francia e Trento e Trieste. Noi, che stiamo facendo la guerra, non abbiamo gridato nulla!""

  L'AUTRICE – Antonella Fornari è nata a Curtatone (Mn). Vive da lungo tempo in Cadore fra le sue adorate Montagne. Biologo, ha per lunghi anni esercitato la professione dedicandosi nel tempo libero alla sua più grande passione, la Montagna, appunto, diventando alpinista di buon livello con un nutrito curriculum di vie classiche sulle "sue" Dolomiti. L'amore per la verticalità e le pareti non le hanno fatto perdere l'interesse per lo studio dell'ambiente in cui vive. Ha fatto parte del Gruppo Rocciatori "Caprioli" di San Vito di Cadore, prima donna - dal 1947 - anno della fondazione, a entrare nel sodalizio. Tutti i suoi lavori sono in bilico fra Storia e Montagna e ripercorrono le vie in roccia e gli itinerari aperti per necessità di guerra negli anni del Primo Conflitto Mondiale. Nel 2005, con la collaborazione del Museo Storico delle Truppe Alpine e del Club Alpino Italiano ha realizzato la mostrafotografica "La Guerra dei Semplici". Collabora con le scuole, con strutture pubbliche e private, con circoli culturali dove propone i suoi audiovisivi di cui è unica produttrice. Scrive per "Aquile in Guerra", organo ufficiale della Società Storica per la Guerra Bianca, per il periodico "Dolomiti", per molti notiziari sezionali del Club Alpino Italiano e della Associazione Nazionale Alpini. Ha scritto per la "Rivista", il bimestrale pubblicato dalla Sede Centrale (oggi "Montagne 360°"). Nel 2002 ha ricevuto il Premio "Marcolin", un riconoscimento che il Club Alpino Italiano, Sezione di Padova, annualmente assegna ad uno scrittore-alpinista. Sempre nel 2002 ha fatto parte del Comitato Scientifico Interreg III Austria/Italia volto alla conservazione e al ripristino dei sentieri e delle opere della Grande Guerra sul territorio dolomitico. Dal 2003 è membro accademico del Gruppo Italiano Scrittori di Montagna. Nel 2008 ha proposto i suoi lavori in una conferenza all'Istituto Geografico Militare di Firenze in occasione dell'apertura di un corso universitario tenuto in collaborazione con l'Università "La Sapienza" di Roma. Nel 2011 ha ricevuto un riconoscimento al Cinema Film Festival dell'Appennino e il libro "Rumore appena visibile di scarpe chiodate" è stato semifinalista al Premio Cortina d'Ampezzo nella sezione "Libri di Montagna". Il suo lavoro "Corallo e Piombo" è stato presentato nell'ambito della Rassegna "Una Montagna di Libri" curata e organizzata da Francesco Chiamulera. Il 19 ottobre 2013, con riconoscimento pubblico, è stata iscritta all'Albo d'Onore della Magnifica Comunità di Cadore la quale ha poi concesso il patrocinio al volume: "La Grande Guerra sul Fronte Dolomitico" (che pure è stato nella settina dei titoli semifinalisti al Premio Cortina d'Ampezzo, edizione 2014) che, a novembre 2014, ha ricevuto un riconoscimento speciale nell'ambito del "Premio Gen. D. Amedeo De Cia e N.D. Elvira De Cia Palermo" sostenuto dall'Istituto di Ricerche Sociali e Culturali. "Le donne e la Prima Guerra Mondiale" (2015) è stato presentato al Trento Film Festival e il tema a esso legato è stato ospite - con l'autrice - alla serata alpinistica condotta da Reinhold Messner "150-100-50-0". Inoltre, a dicembre 2015, lo stesso lavoro, ha avuto uno spazio tutto suo nell'ambito dell'evento letterario "Leggere le Montagne" (Bergen Liesen), tenuto per celebrare la Giornata Internazionale della Montagna, evento svoltosi presso il Museion di Bolzano e organizzato dal Segretariato Permanente della Convenzione delle Alpi. A novembre 2016, il libro "Con la corda, con le mani, con il cuore" ha ricevuto - come opera meritevole - un riconoscimento dalla Giuria del Premio Letterario IBRSC dell'Istituto Bellunese di Ricerche Sociali e Culturali dedicato alla Contessa Caterina De Cia Bellati Canal. ...e la sua avventura continua...

  INDICE DELL'OPERA - Note dell'autore - Introduzione - Giosuè Carducci. Lassù oltre la perla del lago - Giuseppe Ungaretti. La "... faccia del Cristo..." - Piero ed Enrico Jahier. Musica, parole, stregonerie attorno al "Sasso del Mistero" - Curzio Malaparte. Rosso e tracce di solitudine di un animo ribelle - Corrado Govoni. Un castello di roccia rosa e un cacciatore di immagini – Luis Trenker. Prigioniero della montagna - Cesco Tomaselli. La parola e la pietra - Renzo Boccardi. Poco più di un cornicione appeso sull'orlo di due canaloni - Ubaldo Riva. ...Se volete un alpino autentico dovete prenderlo com'é: scarpone! - Edgardo Rossaro. In guerra ho passato le mie migliori ore di pace - Giovanni Fabbiani. Dalle Tofane alle battaglie delle pianure - Bibliografia - Biografia di Antonella Fornari - Le altre pubblicazioni di Antonella Fornari