Giovanni Amendola: "Carteggio 1925-1926" |
Giovanni Amendola
IL LIBRO – Come finì la democrazia in Italia? Le lettere raccolte in questo volume del Carteggio di Giovanni Amendola si riferiscono, per la sua parte maggiore, al 1925, l'anno cruciale dell'Aventino, quella strategia politica che aveva trovato il suo sbocco con la secessione parlamentare delle forze liberali e democratiche a seguito dell'assassinio di Giacomo Matteotti. Esso rappresentò l'unico possibile tentativo di opposizione al fascismo e alla violenza di Stato contro gli oppositori messa in atto dal regime. Sulla secessione parlamentare si sono espressi nel tempo giudizi troppo spesso sbrigativi. In realtà l'Aventino fu un fenomeno complesso composto di forze liberali e democratiche che dovette giocare la sua partita politica contro un regime totalitario che, impadronitosi della macchina dello Stato, utilizzò contro gli oppositori tutti gli strumenti del potere, dalla formazione di un partito armato, alle violenze private e pubbliche, alle leggi che violavano la costituzione come la legge elettorale, all'eliminazione fisica degli avversari, come nel caso di Giacomo Matteotti e più tardi dello stesso Amendola. Ma soprattutto i famigerati decreti che abolivano la libertà di stampa sottraendo agli oppositori la possibilità di appellarsi alla pubblica opinione per far valere le ragioni della palese violazione della costituzione e delle leggi perpetrata dal regime che dovevano fornire a Vittorio Emanuele la motivazione formale per dimettere Mussolini. Questo il contesto in cui si svolse quella battaglia politica che ebbe in Giovanni Amendola il suo capo riconosciuto per visione politica e autorevolezza morale e di cui questa raccolta dà puntualmente conto. I documenti che si pubblicano in questo 6° volume del Carteggio sono costituiti da una raccolta di lettere rinvenute nell'Archivio privato di Giovanni Amendola e integrate con quelle relative ai suoi corrispondenti. DAL TESTO – "Caro Croce, L'AUTORE – Giovanni Amendola nasce a Napoli il 15 aprile 1882, studia matematica a Roma e filosofia a Berlino e a Lipsia. Dopo le prime giovanili esperienze nel giornalismo romano si avvicina al mondo delle riviste fiorentine. Libero docente in filosofia teoretica, insegna all'Università di Pisa. Nel 1912 entra al «Resto del Carlino» e nel 1914 passa a dirigere l'ufficio di corrispondenza da Roma del «Corriere della Sera». Richiamato alle armi, si comporta valorosamente sul fronte dell'Isonzo e viene decorato. Nel 1919 è eletto deputato e nel 1920 è sottosegretario alle Finanze. Nel 1921 fonda a Roma il quotidiano «Il Mondo». Viene rieletto alla Camera nel 1921 e nel 1922 è ministro delle Colonie. Oppositore del fascismo, ne diviene uno dei più autorevoli accusatori. Subisce una prima aggressione nel 1923. Viene rieletto alla Camera nel 1924. Dopo il delitto Matteotti, insieme agli altri capi antifascisti, promuove la secessione parlamentare e ben presto diviene il capo dell'Aventino. Nell'autunno dà vita il partito dell'Unione nazionale. Nel 1925 fonda a Roma il «Risorgimento» ed è il promotore, insieme con Croce, del manifesto degli intellettuali antifascisti. Nell'estate viene gravemente aggredito a Montecatini. Va in esilio a Parigi. Muore a Cannes, per le ferite subite, il 7 aprile 1926. IL CURATORE - Elio d'Auria è stato professore ordinario di Storia Contemporanea in varie università italiane e visiting professor in molte università straniere. Si è occupato di storia del liberalismo italiano e su Amendola ha pubblicato, tra l'altro, oltre a vari saggi, la raccolta di articoli giornalistici dal titolo "La crisi dello Stato Liberale. Scritti politici dalla guerra di Libia all'opposizione al fascismo" (1974) e il volume "Liberalismo e democrazia nell'esperienza politica di Giovanni Amendola" (1978). Del "Carteggio" di Giovanni Amendola ha pubblicato sei volumi dopo lunghe ricerche in archivi pubblici e privati. INDICE DELL'OPERA - Carteggio 1925-1926 – Ringraziamenti - Sigle e abbreviazioni – Appendice (Lettere) – Appendice (Documenti) - Indice generale dei nomi - Indice dei corrispondenti |