Ora e sempre No Tav |
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Roberta Chiroli
DAL TESTO – "Se l'affettività è parte della pratica etnografica, durante l'esperienza sul campo mi sono convinta di quanto questa dimensione, come la definisce Luca, della solidarietà e della ricostruzione di un legame comunitario, costituisca il cuore pulsante del movimento, la sua forza più trainante che ha attirato attorno a sé una moltitudine eterogenea di soggetti e che continua a crescere negli anni nonostante lo Stato stia usando tutti i suoi poteri per reprimerla. Questa forza è un'attrattiva potente e io stessa ne ho provato gli effetti, maturando un coinvolgimento affettivo che è andato ben oltre il dissenso per la realizzazione di una grande opera. Chi fa parte del movimento è consapevole di questa forza e di come essa sia ora una parte fondamentale dell'identità in cui i suoi membri si riconoscono. Nella quotidianità, fare parte del movimento personalmente ha significato trovarmi a condividere la maggior parte del tempo con persone di età, provenienza e vissuti anche molto distanti dai miei in un contesto dove la condivisione della lotta al Tav facilitava il dialogo e creava già le basi di un legame. Esperienze che possono apparire banali, come trascorrere intere serate, gite o pomeriggi con ultra sessantenni in una perfetta sintonia, sono state per me una novità inaspettata e mi hanno fatto riflettere su quanto, nella vita ordinaria, avessi ben poche occasioni di confrontarmi con persone di quell'età." L'AUTRICE – Roberta Chiroli, ex studentessa di antropologia alla Ca' Foscari di Venezia. Lo scorso giugno, a causa del suo lavoro di ricerca basato sull'osservazione delle attività del Movimento No Tav, è stata condannata in primo grado dalla Procura di Torino a due mesi di carcere. La vicenda ha destato grande scalpore ed è stata oggetto di particolare attenzione da parte dei principali media nazionali. INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Erri De Luca – Premessa. La Valle di Susa e alcuni luoghi simbolo del conflitto - Glossario No Tav - Introduzione: posizionamento e metodologia (1. La scelta del campo: la mia soggettività rispetto all'oggetto della ricerca - 2. "Seduzione etnografica" o "indispensabile premessa"? - 3. Questioni metodologiche - 4. Struttura della tesi e riferimenti bibliografici) - Capitolo primo. Dopo vent'anni la Valle non si arresta (1.1. I prodromi del disagio: il Tav spiegato dagli esperti e l'importanza delle precedenti proteste contro l'A32 e l'elettrodotto - 1.2. I fattori della mobilitazione: divulgare conoscenza per produrre consapevolezza - 1.3. Sole, Baleno e Silvano, i comitati e le prime grandi manifestazioni – 1.4. Mai più come prima: il balzo del 2005 – 1.5. Dal 2006 al 2010: le vicissitudini dell'Osservatorio e i sondaggi - 1.6. Il 2011: la Libera Repubblica della Maddalena, lo sgombero e la battaglia del 3 luglio - 1.7. Il 2012: il progetto "low cost", la radicalizzazione della lotta, la caduta di Luca dal traliccio e un altro anno di mobilitazione – 1.8. Il 2013 e il periodo della ricerca) - Capitolo secondo. La strutiura organizzativa del movimento (2.1. Alcune considerazioni teoriche sui movimenti sociali - 2.2. L'assemblea come strumento politico: assemblee popolari, assemblee gestionali e assemblee dei comitati - 2.3. Dal territorio al network: aprirsi al mondo - 2.3.1. La Val Susa chiama! Campeggio estivo, accoglienza e Credenza - 2.3.2. Il movimento esce dalla valle: il No Tav Tour - 2.3.3. Oltre le reti reali: la rete virtuale e la creazione di una contro-informazione) - Capitolo terzo. Le dinamiche del conflitto tra immaginario collettivo e azioni dirette (3.1. Violenza e sabotaggio: rappresentazione mediatica Vs rappresentazione interna - 3.2. Le azioni dirette al cantiere - 3.2.1. I gruppi di preghiera - 3.2.2. La merenda sinoira e la battitura dei cancelli - 3.2.3. Le marce popolari - 3.2.4. Gli assedi e le passeggiate notturne in cerca di Giacu - 3.3. Arriva la talpa! Come si improvvisa un blocco stradale - 3.4. Iniziativa all'Itinera di Salbertrand: identificazioni, denunce e fogli di via - 3.5. Com'è vissuta la repressione giudiziaria e poliziesca) - Capitolo quarto. I processi che contribuiscono alla creazione di un'identità No Tav: contro-identificazione, rielaborazione e produzione (4.1. Memoria e storia: tra Resistenza e storia locale - 4.2. Il territorio come patrimonio - 4.3. Dal locale al globale: allargare gli orizzonti dell'opposizione al sistema economico e politico - 4.4. Oltre al no: un altro mondo è possibile. Socialità comunitaria tra presidi e pratiche di solidarietà - 4.4.1. I presidi come luoghi di ricostruzione del legame comunitario - 4.4.2. Siamo tutti complici e solidali!) – Conclusioni – Bibliografia - Filmografia |