Romano Fogli. Classe e lealtà mondiali |
Giuliano Musi
IL LIBRO – Romano Fogli è stato tra i giocatori più amati dai tifosi di Torino, Bologna, Milan e Catania grazie alle sue grandissime qualità tecniche ma soprattutto ad una educazione personale difficilmente riscontrabile in grandi campioni come lui. DAL TESTO – "Ma l'avventura col Toro sta volgendo al termine perché verso la conclusione della stagione 1956-57 si presenta a Tonno il presidente del Bologna, Renato Dall'Ara, deciso ad accaparrarsi il giovane talento toscano. Da vecchio marpione ed esperto industriale Dall'Ara finge di essere interessato al portiere Rigamonti ma al momento decisivo cambia decisamente rotta e punta su Fogli offrendo 80 milioni in contanti, il cartellino di Bonifaci e un anno di prestito per Romano. Per completare l'opera acquista anche Bodi. Il Toro ha bisogno assoluto di danaro e il complicato affare viene concluso con grande soddisfazione di entrambe le parti. Bodi va subito sotto le Due Torri mentre Fogli rimane sotto la Mole dove disputerà il suo miglior campionato in maglia granata. Romano Fogli nell'estate del 1958 si sistemò a Bologna dove raggiunse l'apice del suo rendimento disputando dieci campionati e conquistando, nel 1964, un prestigioso scudetto. Fu proprio lui l'indiscusso protagonista della partita nello spareggio per il titolo disputato contro l'Inter; suo fu infatti il gol, su punizione, che sbloccò il risultato e suo fu anche il passaggio smarcante verso Nielsen per il gol del raddoppio. Vestì la maglia azzurra della Nazionale per 13 volte, debuttando a Genova, il 13 dicembre 1958, in Italia-Cecoslovacchia 1-1. Nel 1969 Fogli andò al glorioso Milan di Nereo Rocco. Spettacolo e trofei internazionali: una Coppa dei Campioni e una Coppa Intercontinentale. La sua giocata lineare e ormai esperta era supporto essenziale di un terminale offensivo spaventoso: Rivera-Combin-Prati. Fogli approdò poi al Catania dove ha giocato fino a 36 anni. Dopo aver ancora dato un sostanzioso contributo in fatto di esperienza e di serietà professionale alla squadra siciliana, decise di abbandonare l'attività agonistica e di dedicarsi alla carriera di allenatore." L'AUTORE – Giuliano Musi è giornalista professionista dal 1973. Nella sua lunga carriera ha ottenuto molti riconoscimenti tra cui il Premio Bardelli-USSI quale miglior giornalista sportivo italiano sotto i 30 anni, il Premio "Terme Italiane", più volte il premio annuale del Ministero dei Trasporti per inchieste sulla sicurezza stradale. Per Minerva Edizioni ha pubblicato i volumi "Il Giro del Mondo di Tartarini e Monetti su Ducati 175" (secondo premio del XLI Concorso Letterario CONI, Sezione Saggistica), "Il Cucciolo, un gigante" (tra i cinque volumi più significativi del "Premio Bancarella Sport 2007"), oltre ai romanzi gialli "I Glossatori" e "Il Contabile"; "I pulismani" (2010), "100 anni del Moto Club Ruggeri" (2011), con Adriano Bacchi Lazzari "Bologna canta. Le voci, i musicisti, le sale da ballo" (2012), "Punpir ed Bulaggna" (2013). Per questa collana, ha pubblicato "100 Storie per 100 anni" e "Pagotto. Un calcio anche alla morte" (2011). |