Un uomo che ha vissuto Stampa E-mail

Riccardo Fogli, Tommaso Labranca, Luca Rossi

Un uomo che ha vissuto
Storie di tutti i miei giorni


Sperling & Kupfer, pagg.181, € 17,90

 

fogli uomo  IL LIBRO – Quando è nato a Pontedera, tra le macerie della guerra e le canzoncine che mamma Meri ascoltava alla radio, Riccardo Fogli non avrebbe mai immaginato cosa lo aspettava. Entra ancora ragazzino alla Piaggio, destinato a un lavoro da operaio, finché un collega lo sente canticchiare e gli consiglia di prendere lezioni. Nasce così la passione per la musica e la voglia di mettersi alla prova, girando per fiere e locali con le prime band. Nel 1966 gli propongono di entrare in un nuovo gruppo, i Pooh: perché no, sono bravi, pensa, non sapendo a cosa va incontro. Sono gli anni di "Piccola Katy", "Pensiero" e di tanti successi travolgenti; dei tour sul suo furgoncino e delle cambiali da firmare per comprare strumenti e amplificatori; della voglia di avventura e libertà, che a un certo punto prende il volto di una donna... La vita scontata non fa per lui, e si lancia in una carriera da solista, tanto inattesa quanto fortunata. Dopo cinquant'anni da protagonista della scena musicale italiana, Riccardo Fogli si racconta, portando per la prima volta alla luce gli aspetti più intimi: il legame con i figli (che non pensava di poter avere), l'amore per la campagna (si definisce un contadino con l'iPad) e per lo sport (dal ping pong alla maratona), il diploma da ragioniere conquistato a sessant'anni per onorare una vecchia promessa. E la ragione che lo ha spinto ad accettare la reunion: l'amicizia immutabile con i suoi fratelli, perché «se uno è stato un Pooh, lo resta per sempre».

  DAL TESTO – "Quando dico "vestito da Pooh" non mi riferisco solo a un costume di scena. E' piuttosto una pelle, una filosofia, un modo di vivere la vita, un'aura. Qualcosa che si ha dentro e che affiora in superficie nel momento in cui si è tutti insieme. Anche se talvolta non si va d'accordo, si vibra sempre nella medesima tonalità, come un'unica corda vocale.
  "L'abito da Pooh me lo sono sfilato quarant'anni fa, perché volevo cercare la mia strada. Avevo nel cuore le cose belle che avevamo vissuto, però desideravo camminare con le mie gambe, lottare per me stesso. Era il periodo dell'egoismo, dell'individualismo e... dell'amore.
  "I fan mi ripetevano: "Per me tu sei ancora uno dei Pooh". E io spiegavo loro che ormai la mia esistenza era un'altra: "Io sono Riccardo Fogli. Mi guadagno da vivere come cantante. Ho una 124 a gasolio che fa 125 all'ora solo in discesa". E loro: "No, tu sei uno dei Pooh"."

  L'AUTORE – Riccardo Fogli, classe 1947, si affaccia giovanissimo nel panorama artistico italiano, indossando pantaloni a zampa e camicie a fiori. Nel 1966 entra nei Pooh e vi rimane fino al 1973, quando intraprende la carriera da solista. Nel 1982 vince il Festival di Sanremo, che lo consacra come uno dei protagonisti della nostra musica, in Italia e all'estero. Dopo anni di tour e album da solista, nel 2016 partecipa alla grande reunion con i «fratelli» Pooh.

  INDICE DELL'OPERA - Prologo - 1. La giacca di velluto - 2. I calzoni corti - 3. La tuta blu - 4. La camicia con il jabot - 5. Il tight - 6. Lo smoking - 7. L'abito bianco - 8. La maglia numero 2 - 9. La giacca di tweed - 10. Il pigiama - Epilogo - Ringraziamenti