Camorra nostra |
Giorgio Mottola
IL LIBRO – «Non chiamatela camorra. È Cosa nostra». Questa sorprendente dichiarazione di Franco Di Carlo ha indotto Giorgio Mottola a ripercorrere la storia della camorra seguendo le rivelazioni dell'ex boss del clan dei Corleonesi, uno dei pentiti più attendibili. A lui Totò Riina aveva affidato, insieme ad altri fedelissimi, il delicato compito di gestire, negli anni Settanta, l'espansione dell'organizzazione siciliana sul continente. Grazie alla sua testimonianza, si scopre come avvenne, a partire dal dopoguerra, la colonizzazione mafiosa di Napoli e quale «formazione» seguirono i capifamiglia e i giovani guappi che, da piccoli criminali dediti allo spaccio e al contrabbando, si trasformeranno in industriali del crimine, con stretti agganci nella politica e nella finanza. Il silenzioso dominio della Cupola cambia il corso del narcotraffico internazionale, espande gli affari nel Nord d'Italia e traccia un disegno dei rapporti di forza fra le famiglie che porterà, negli anni Novanta, all'egemonia dei Casalesi. DAL TESTO – "Oggi che i Casalesi, con i capi storici tutti al 41 bis, sono in piena fase di riorganizzazione, il clan Mallardo è il più ricco, il più potente e il più mafioso tra quelli operanti in Campania. Più di trent'anni fa ha valicato i confini regionali e ha esteso la sua rete d'affari in Lazio, Toscana ed Emilia Romagna. Nell'ultimo decennio, gli sono stati confiscati beni per oltre 1 miliardo. Eppure sembra essere stato scalfito solo superficialmente, ancora oggi è infatti capace di un enorme condizionamento politico sul proprio territorio e fuori. Giugliano, terza città della Campania per numero di abitanti, è la sua capitale. Come lo era stata per Alfredo Maisto, il primo capo della Cupola di Cosa nostra, che, come abbiamo già raccontato, negli anni Settanta fece fuori il capostipite dei Mallardo, Mimì 'e Carlantonio. GLI AUTORI – Giorgio Mottola (1984) dal 2012 lavora come inviato per "Report", il programma di Milena Gabanelli. Ha scritto per "Osservatorio sulla camorra", il "Fatto Quotidiano", "l'Espresso" e il "Corriere della Sera". È stato autore di videoinchieste per Rainews, coautore del documentario "Mafia Bunker" (Fox Italia, 2013) e consulente della Bbc per reportage sulla criminalità organizzata. Ha curato la sceneggiatura del film "La Trattativa" di Sabina Guzzanti (BIM, 2014). È stato tra gli autori delle antologie "Strozzateci tutti" (2010) e "Novantadue" (2012) e ha pubblicato, con Maurizio Torrealta, "Processo allo Stato" (2013). INDICE DELL'OPERA – Introduzione - L'università della mafia – Ue Man! - La vera storia della morte di «Pascalone 'e Nola» - La colonizzazione - Mafia Gentrification - Due galli in un pollaio - La «reconquista» - La «traggedia» napoletana - La prima Trattativa - I nuovi «siculonapolerani» - Epilogo - Bibliografia e fonti di riferimento |