Il laboratorio di sé |
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Stendhal
DAL TESTO – "Non mi riconosco più, mia cara Pauline, quando penso che sono rimasto cinque mesi senza scriverti. Ci penso già da qualche tempo, ma la varietà delle mie occupazioni mi ha sempre impedito di soddisfare il mio desiderio. Per prima cosa voglio che tu mi scriva immancabilmente ogni otto giorni; se no, guai a te; e poi desidero che non mostri le tue lettere e le mie a nessuno. Non voglio, quando scrivo col cuore, sentirmi a disagio. Tu mi dirai come va il piano; se impari a danzare. Hai danzato quest'inverno? Penso di sì. Impari a disegnare? Il diavolo che suole immischiarsi dei miei affari mi impedisce di imparare da quando sono qui. Prendo lezioni di ballo da un ballerino dell'Opera; il suo genere è affatto differente da quello di Beler, poiché il genere di danza che mi insegna è quello buono e come tale arriverà prima o poi in provincia, ti consiglio di allenarti piegandoti molto nei tuoi passi, ed esercitando in particolar modo il collo del piede. Io ballo con Adèle Rebuffel che, sebbene di undici anni appena, è piena di talento e di spirito. Una cosa che ha più contribuito a darle l'uno e l'altro sono le sue molteplici letture; desidererei che tu seguissi la stessa strada, perché sono convinto che sia la sola utile. Le tue letture, se sono scelte, ben presto ti interesseranno fino all'adorazione e ti introdurranno alla vera filosofia, inesauribile fonte di gioie supreme: lei ci dà la forza dell'anima e la capacità necessaria per sentire e adorare il genio. Con lei tutto si appiana, le difficoltà svaniscono, l'anima si espande, vagheggia e ama ancor più. Ma parlo una lingua a te sconosciuta. Desidererei che tu potessi sentirla." L'AUTORE – Stendhal (1783-1842), pseudonimo di Henri Beyle, scrittore francese, autore di "Storia della pittura in Italia" (1817), "Roma, Napoli e Firenze" (1817), "Passeggiate romane" (1829), del trattato "Considerazioni sull'amore" (1822) e di "Racine e Shakespeare" (1823-25). Tra i romanzi, si ricordano: "Il rosso e il nero" (1830), "La certosa di Parma" (1839) e l'incompiuto "Lamiel", cui aveva lavorato negli anni 1839-42. IL CURATORE - Vito Sorbello per la casa editrice Aragno ha tradotto e curato: "Viaggio in Italia" di Taine (2003); la corrispondenza tra Gustave Flaubert e George Sand, "Fossili di un mondo a venire" (2004); "Gli Dei antichi" di Mallarmé (2008); l'edizione integrale del "Journal. Memorie di vita letteraria" dei fratelli Goncourt (7 voll., 2007-2009); le "Memorie" di Talleyrand, principe di Benevento (5 voll., 2011); i "Lunedì. Principesse, amanti, salonnières e muse galanti" di Charles-Augustin de Sainte-Beuve (3 voll., 2013); la corrispondenza di Arthur Rimbaud, "Non sono venuto qui per essere felice" (2014); la corrispondenza di Stendhal "Il laboratorio di sé" (6 voll., 2016-2017). INDICE DELL'OPERA – Volume 1: L'invenzione di sé, di Vito Sorbello - Nota all'edizione – Corrispondenza – 1800 – 1801 - 1802 – 1803 – 1804 – 1805 – 1806 - Indice dei nomi |