Daesh Matrix Stampa E-mail

Aa. Vv.

Daesh Matrix
Cosa è cambiato? Stanno vincendo o perdendo? Che fine fanno i rifugiati?


AGC Communication, pagg.160, € 20,00

 

aavv daeshmatrix  IL LIBRO – Il secondo volume della collana Acta Mundi, Intelligence della casa editrice AGC Communication continua il lavoro di analisi e studio del gruppo di ricercatori sul fenomeno conosciuto come Daesh che in realtà, come AGC afferma sempre: è un nuovo "modo" di essere "terroristi", non ha nulla a che vedere con al Qaeda, e soprattutto sono del tutto impropri i paragoni con il terrorismo vissuto dall'Italia negli anni '70-2000. Per comprendere la dirompente novità di Daesh, basti vedere quanto è cambiata la comunicazione dell'altro storico gruppo terroristico islamista, cioè al Qaeda, da quando esiste il fenomeno Daesh. Il testo dunque è una prosecuzione rispetto a "Lo Stato Islamico", che però può essere letto anche senza conoscere i contenuti del primo. Ogni capitolo va infatti a sviscerare "il nuovo" rispetto al precedente volume: come l'evoluzione della situazione libica e maliana aggiornata al febbraio 2016; la situazione siro-irachena, aggiornata al 27 agosto; la nuova web politics di Daesh che a partire dal marzo 2016 fino a luglio 2016 ha visto una radicale trasformazione, passando da: "Noi esistiamo e il mondo deve riconoscerci" a "La gestione dello Stato viene prima di tutto e difenderemo quello che è nostro". Anche se questi assunti possono sembrare a noi deleterì, per i comunicatori di Daesh sono, in realtà, la base della loro propaganda che così può sfruttare, per far parlare di sé: Daesh ha, infatti, gli uffici preposti al reclutamento, all'assistenza alle famiglie dei "martiri", alla raccolta delle tasse, all'educazione, ai pagamenti degli stipendi, ai controllo delle merci, ai tribunali, alla polizia, e così via. Una parte del testo è dedicata al resoconto del viaggio in Giordania. Si tratta di un diario con le interviste fatte ai profughi, che ci aiutano a capire come Daesh si sia infiltrata nelle pieghe dei quartieri sunniti delle città siriane. Un'altra parte è stata dedicata alla stesura di una prima "bozza" di glossario, ovvero la spiegazione dei termini che Daesh utilizza con trequenza. Sono tutti concetti tratti dalla terminologia coranica, ma interpretati secondo la visione "religiosa di Daesh". Come viene spiegato in tutti i corsi tenuti da AGC Communication, Daesh ha avuto tra le altre idee sfruttabili per la propaganda quella di costruire la "nuova religione". Gli ulema di Daesh (circa 100 provenienti da tutto il mondo sunnita) hanno preso pezzi di sunnismo e ne hanno fatto un nuovo impianto, non mancano, anche se loro negano, in questa religione del terrore, assunti presi dal mondo sciita. Se non ci fossero figure oramai note del mondo siro-iracheno dietro Daesh, da studiosi una simile operazione di contaminazione e palingenesi dottrinaria farebbe pensare a una operazione montata a tavolino in uno stile molto "occidentale". Senza la "religione" Daesh non esisterebbe perché ogni cosa che fa: dall'omicidio al rapimento; dall'attacco a una base alla presa di un villaggio è motivato con: "è l'applicazione del volere di Allah". E propio questo è il dato più preoccupante. In Europa abbiamo già sperimentato il potere delle ideologie, anche se erano socio-politiche, e ne abbiamo pagato un prezzo altissimo. Ora si rischia una nuova contaminazione ideologica in negativo e il prezzo da pagare sarà ancora più alto. Non oggetto del volume che avete tra le mani, ma che lo sarà di un prossimo, è l'impatto nella società moderna del fenomeno. Sì perché tutti siano preoccupati dei "morti" causati dagli attentati di Daesh, della perdita di controllo da parte di USA e Russia sul Medio Oriente, quindi dello scacchiere geopolitico, nessuno si sta preoccupando di quanto Daesh sia ficcante nelle società occidentali-arabe. Ovvero di quanto stia prendendo piede in Europa, soprattutto in quei Paesi che ospitano molti musulmani ma che al momento fingono che non esistono o si comportano come se la differenza culturale non fosse un "problema" da risolvere o una "ricchezza da integrare" e proprio per questo è stata inserita in questo volume un'intervista all'ambasciatore uscente in Italia del Marocco, Hassan Abou Ayoub, che da uomo arabo che ha vissuto per larga parte della sua vita in Occidente ha una visione aperta e illuminante sulla questione.

  DAL TESTO – "Alla luce di quanto noi abbiamo analizzato via social, Daesh ha cambiato tattica, ma per ora rimane intatta la strategia. La tattica è: "mi ritiro" laddove non ho speranze, mentre prima si combatteva; la strategia è rimasta la stessa: ritorneremo e attaccheremo quando meno ve lo aspettate per riprendere il territorio del Califfato. Ed è quello che fanno non solo in Siria e Iraq, vedi il caso di Ramadi, ma in tutte le aree da loro considerate "annesse" come la Libia."

  INDICE DELL'OPERA - Premessa - Introduzione - Prima parte - Restare per espandersi. La seconda fase della comunicazione di Daesh, di Antonio Albanese e Graziella Giangiulio (Daesh Webpolitics: come è cambiato il messaggio dello Stato Islamico) - I prodotti della propaganda Daesh. Evoluzione della strategia di comunicazione dopo gli eventi di Parigi, 13 novembre (Introduzione, di Antonio Albanese e Graziella Giangiulio - Traduzione dall'arabo di Edoardo Valdenassi) - L'espansione nei cinque continenti, di Eric Molle (I. Lo scenario libico - 1. Introduzione storica - 2. Leforze in campo - a. Il Parlamento di Tobruk e le sue forze - b. Il Governo di Tripoli e le sue forze - c. Le guardie petrolifere - d. I Consigli rivoluzionari della Shura e altri gruppi islamici - e. Daesh in Libia – II. Lo scenario maliano - 1. Introduzione storica - 2. I movimenti jihadisti nel Sahel - a. Al Qaeda per il Magreb islamico - AQMI - b. Ansar Dine) - 2010-2015: gli errori di Parigi. La Francia sottovaluta il fenomeno terrorismo, di Leonardo Scigliano (Novità sul piano operativo – I foreign fighter di Daesh: reclutatori ed inghimasi - Novità sul piano comunicativo - Ingerenza e psyops: nuovi attori e nuovi obiettivi - Considerazioni e conclusioni - Parte 1. Francia 2015: un anno da dimenticare - Introduzione - Charlie Hebdo ed il market ebraico. Breve descrizione dei fatti - Analisi dei fatti di Gennaio 2015 e considerazioni - I fratelli Kouachi e Amedy Coulibaly - Il venerdì nero di Pariqi. Breve descrizione dei fatti - Analisi dei fatti di novembre 2015 e considerazioni - Mente logistica ed esecutori materiali: Abdelhamid Abaaoud ed i fratelli Abdeslam - Linguaggio nella rivendicazione. Fabien Clain: storia e famiglia - La filiera di Tolosa/Artigat - Il punto di svolta: i viaggi e le strane coincidenze egiziane - Il carcere e Raqqa - Considerazioni e conclusioni della Parte 1 - Elementi di discontinuità rispetto al passato – Aspetti di carattere psicologico e sociale – Aspetti interpretativi – Parte 2. Francia 2010: segnali di discontinuità non colti – Introduzione – Breve descrizione dei fatti di Merah – Analisi dei fatti di Merah e considerazioni – Similitudini nei percorsi – Ambito familiare - Il quartiere - Carcere e Conversione – Morte – I cavalieri della fierezza: Fursan al Izza – Elementi e modalità che avvicinano Fursan al Izza ad Daesh – Azioni intraprese - Leadership - Obiettivo - Linguaggio – Pensiero – Fursan al Izza come Daesh – Conclusioni della Parte 2 – Conclusioni finali) – Seconda parte – Dall'inferno siriano al limbo giordano: viaggio in Giordania, di Antonio Albanese e Graziella Giangiulio (La guerra in Siria vista attraverso gli occhi dei rifugiati - Notizie dai rifugiati – Sicurezza dei siti - Campo profughi di Azraq - Amman – Usi e costumi – Turismo) – Future prospettive euro-mediterranee. Etica, democrazia e politica: la visione di Hassan Abou Ayoub. Intervista a cura di Antonio Albanese e Eric Molle - Scenario siro-iracheno, di Graziella Giangiulio e Antonio Albanese (Premessa – La III Guerra Mondiale - Siria, "Coalizioni" nel caos - Iraq, l'instabilità politica aiuta Daesh a restare sul territorio – La parte per il tutto - Le battaglie di Al Rai – Ramadi: arrivano i nostri) – Glossario, di Eric Molle, Leonardo Scigliano, Edoardo Valdenassi – Conclusioni, di Antonio Albanes e Graziella Giangiulio - Ringraziamenti