La pirateria marittima |
Matteo Del Chicca
IL LIBRO – La pirateria marittima è oggi un crimine annoverabile nella categoria - di più recente denominazione - dei "crimini contro l'umanità". Il pregiudizio sociale in cui si traduce, infatti, non si limita più ai danni patrimoniali a persone giuridiche pubbliche (Stati) e private (imprese) e, occasionalmente, al pregiudizio della libertà e della vita delle persone coinvolte, ma si proietta sul più vasto scenario delle debolezze strutturali della Comunità internazionale odierna. Basti pensare al grave problema degli "Stati falliti", ai preoccupanti handicap strutturali degli Stati a insufficiente sviluppo istituzionale, ai concorrenti fenomeni di diversa origine che attentano alla sicurezza (come il terrorismo internazionale). DAL TESTO – "Il fenomeno criminale, così, raggiunge ormai una estensione intollerabile; non è più circoscritto alla mera sopravvivenza, né all'arricchimento, né al trasporto marittimo in genere, ma è indirilzzato a colpire interessi fondamentali per l'intera comunità internazionale nel suo insieme: gli amichevoli rapporti tra gli Stati, la precaria stabilità degli Stati più deboli, l'economia mondiale. A tal proposito, appaiono significativi i dati forniti dal Segretario generale delle Nazioni Unite, con particolare riferimento alla pirateria nell'Oceano Indiano [...] L'AUTORE – Matteo Del Chicca è ricercatore in Diritto Internazionale presso l'Università di Pisa. INDICE DELL'OPERA – Presentazione, dell'Ammiraglio Filippo Maria Foffi (Comandante in Capo della Squadra Navale) – Introduzione. Considerazioni preliminari sul rilievo della pirateria come fenomeno sociale - Parte I. Il quadro normativo - Capitolo I. La definizione del crimine e i poteri di contrasto accordati agli Stati nel diritto internazionale classico (1. Nota introduttiva - 2. L'elemento oggettivo dell'illecito; la rilevanza del locus commissi delicti - 3. L'animus furandi come elemento soggettivo del crimine - 4. Gli elementi strutturali che favorivano le attività repressive nel diritto internazionale tradizionale - 5. (segue) il principio di universalità della giurisdizione come principale elemento giuridico di agevolazione della repressione - 6. Sull'estensibilità del principio di universalità della giurisdizione alla repressione dei crimina iuris gentium diversi dalla pirateria. Necessità di verificare la persistente adeguatezza del diritto internazionale classico in materia, alla luce dei mutamenti successivi della società internazionale e del suo diritto) - Capitolo II. Gli elementi evolutivi introdotti dal diritto internazionale moderno e contemporaneo (1. Le innovazioni degli elementi oggettivo e soggettivo del crimine, apportate con norme di codificazione ormai riconosciute quale nuovo diritto consuetudinario in materia: la Convenzione di Montego Bay del 1982 - 2. Le occasioni mancate di adeguamento del diritto internazionale generale in materia: l'universalità della giurisdizione e il locus commissi delicti - 3. Le nuove prospettive in tema di repressione effettiva di atti pirateschi, aperte dalla fonte pattizia: l'utilizzabilità della Convenzione di Roma del 1988) - Capitolo III. L'adattamento degli ordinamenti giuridici interni e gli orientamenti giurisprudenziali finora emersi (1. Premessa metodologica - 2. L'adattamento degli ordinamenti giuridici statali: a) alle regole del diritto internazionale classico - 3. (segue) b) alle norme rilevanti del diritto internazionale contemporaneo - 3.1. Regole di adeguatezza dell'adattamento: a) al diritto internazionale consuetudinario vigente - 3.2. (segue) b) alla Convenzione di Roma del 1988 - 3.3. Bilancio concreto sull'adattamento effettivamente realizzato ad oggi dagli Stati - 4. Le soluzioni giudiziali adottate nella giurisprudenza delle corti a competenza convenzionalmente accentrata: le questioni salienti - 4.1. La determinazione della competenza giurisdizionale - 4.2. L'applicazione giudiziale della fattispecie incriminatrice espressa dalle norme internazionali consuetudinarie e pattizie; le sanzioni irrogate - 4.3. Un problema specifico: l'obbligo di osservanza dei diritti umani degli indagati) - Parte II. La repressione: nuovi strumenti per nuove condotte operative - Capitolo IV. Considerazioni strutturali sul nuovo assetto sociale e sulle nuove modalità operative nella consumazione e correlativa repressione del crimine (1. Le caratteristiche operative essenziali della pirateria marittima nelle differenti localizzazioni del crimine - 2. La logistica della nuova pirateria e le nuove tattiche degli attacchi - 3. Il ruolo del Consiglio di Sicurezza rispetto a due recenti tipi di complicazioni repressive indotte: a) dalla presenza di scorte a bordo 3.1. I Contractors privati - 3.2. La protezione militare - 4. (segue) b) dagli impedimenti frapposti dai cosiddetti failed States - 5. Una pratica da eliminare: il catch and release) - Capitolo V. Caratteri e limiti della cooperazione internazionale, a livello bilaterale e multilaterale (regionale e sub-regionale), in materia di aggiornamento delle attività operative di repressione (1. La cooperazione a livello regionale e sub-regionale - 2. (segue) il Regional Cooperation Agreement on Combating Piracy and Armed Robbery against Ships in Asia (ReCAAP) e The Djibouti Code of Conduct - 3. Gli accordi bilaterali con gli Stati prossimi al luogo di consumazione del crimine - 3.1. Gli accordi bilaterali col Kenya - 3.2. Gli accordi bilaterali con Seychelles e Mauritius - 4. Le operazioni militari di contrasto alla pirateria su impulso e coordinamento delle organizzazioni internazionali) - Capitolo VI. Considerazioni conclusive e proposte critiche ricostruttive (1. Un crimen iuris gentium particolarmente grave - 2. Parte I: Valutazionie suggerimenti in ordine al quadro normativo - 2.1. Le norme incriminatrici: sul piano internazionale - 2.2. (segue) e nel contesto statale: l'adattamento - 2.3. La giurisdizione universale: limiti funzionali e rimedi - 3. Parte II: Considerazionie proposte sugli strumenti operativi di repressione (in rapporto aimutamenti tipologici dell'aggressione) - 3.1. I tre cambiamenti della nuova pirateria: la diversificazione delle localizzazioni, la logistica e le nuove tattiche - 3.2. La protezione individuale mediante scorte a bordo (armate e non armate, civili e militari) e la protezione nascente dalla cooperazione fra Stati - 3.3. Due fattori particolarmente problematici: i failed States e il catch and release) – Bibliografia - Prassi internazionale e interna |