Caro presidente Stampa E-mail

Teresa Bertilotti

Caro presidente
Gli italiani scrivono al Quirinale
(1946-1971)


Le Monnier, pagg.XII-420, € 18,00

 

bertilotti presidente  IL LIBRO – Le lettere dei cittadini ai Presidenti della Repubblica, riprendendo uno strumento utilizzato sin da tempi lontanissimi, raccontano le storie di uomini e donne che, presi dallo sconforto o da un sussulto patriottico, si rivolgono alla massima autorità dello Stato per avere un aiuto economico, un alloggio decoroso, una raccomandazione, per denunciare un'ingiustizia, ottenere riconoscimenti morali, coltivare il rapporto con la patria lontana. Altri scrivono per inviare doni, suggerimenti e invenzioni stravaganti.
  A partire da questi materiali, conservati presso l'Archivio della Presidenza della Repubblica, il volume indaga il rapporto dei cittadini con l'istituzione e quello che le istanze rivelano della società: i valori, le speranze e le paure di un Paese che non ha ancora smesso di fare i conti con l'eredità lasciata dalla guerra ed è già alle prese con i sogni, e i problemi, della ricostruzione e dei tempi moderni.

  DAL TESTO – "Molte richieste si appellano alla bontà del Presidente, spesso connessa al suo ruolo di padre: «A chi se non a Voi, può rivolgersi un padre di numerosa famiglia? A chi se non a Voi che in nome della Repubblica proteggete tutte le famiglie della Nazione», scrive a De Nicola per domandare un sussidio un uomo che non riesce a mantenere la famiglia «perché lo stipendio [che] dovrebbe bastare un mese, basta solo 15 giorni e gli altri 15?»; mentre rivolge «una preghiera alla clemenza» di Einaudi, «conoscendone la bontà», un giovane che dopo il servizio militare non è stato reintegrato nel posto di lavoro.
  "«Se può intervenire farebbe una grazia», scrive un disoccupato che per un centimetro di altezza non è stato assunto dall'azienda tranviaria, perciò si rivolge a Gronchi: «Sia tanto buono guardi se può farmi assumere o alla Carlo Erba o alla Montecatini o all'azienda Tranviaria»; e una donna che ha visto in televisione la commozione, «da buon Padre», che «ha versato lagrime vedere tanti fratelli, in terra straniera», invoca la «pietà» del Presidente: «lei che tanto buono, sul bene dei suoi figli, dia un'occupazione a mio figlio». È «un padre talmente disperato» quello che a Gronchi «chiede un po' di pane per i Suoi figli, dopo tutto non c'è nulla di male, in quanto Voi siete il Padre di tutto il popolo Italiano»."

  L'AUTRICE – Teresa Bertilotti (Università di Milano-Bicocca) si è occupata di istruzione femminile in età liberale, con particolare attenzione alle modalità dell'unificazione amministrativa, al processo di nazionalizzazione, al nesso istruzione femminile-accesso al lavoro. Ha lavorato sul femminismo degli anni Settanta e sul ruolo degli intrattenimenti durante la Grande guerra. Su questi temi ha pubblicato articoli e saggi fra cui "Maestre a Lucca. Comuni e scuola pubblica nell'Italia liberale" (La Scuola, Brescia, 2006); con A. Scattigno (a cura di), "Il femminismo degli anni Settanta" (Viella, Roma, 2005); "Il palcoscenico della Nazione, 1905-1918" (Viella, Roma, di prossima pubblicazione). Con il regista Marco Santarelli ha realizzato il documentario "Lettera al Presidente" (2013)

  INDICE DELL'OPERA – Premessa – Introduzione (La supplica e Change.org - Dalle pere divise a quelle indivise - Gli anni delle crisi - La rinascita della patria - Esercizi di stile - Tutte le donne del Presidente - La famiglia della nazione e Mike Bongiorno) - 1. La lunga strada del ritorno (Petizioni) - 2. Il sogno di una casa (Petizioni) - 3. Suppliche, preghiere, raccomandazioni, clientele (Petizioni) - 4. Col cuore lontano ma sempre vicino (Petizioni) - 5. Il partito degli antitutto (Petizioni) - 6. Tempi moderni (Petizioni) - 7. Ingegno italico (Petizioni) – Appendice – Note – Bibliografia - Indice dei nomi