Freddie Mercury |
Luca Garrò
IL LIBRO – Artista poliedrico e sperimentatore indomito, diviso tra introversione e voglia di apparire in pubblico, Freddie Mercury, secondo Mick Jagger, è stato semplicemente il più grande performer della storia del rock. Di certo, rimane una delle maggiori icone pop del Novecento. DAL TESTO – "Con la fama, aumentarono anche i soldi e di conseguenza la vita di Freddie prese una piega diversa da quella degli esordi: aveva sempre amato la vita notturna e le esagerazioni che questa portava con sé, per cui dalla fine del decennio ai primi anni di quello successivo le sue follie aumentarono in modo direttamente proporzionale al successo. Gli abusi di ogni tipo e la promiscuità sessuale di questo peniodo, da una parte portarono Freddie a dimenticare il proprio lato più introverso e sentimentale (quello che spesso restava nascosto a chi lo conosceva solo in superficie), ma dall'altra lo esposero inevitabilmente a pericoli che sottovalutò con leggerezza: "L'eccesso fa parte della mia natura. La noia è una malattia. Non sopporto di annoiarmi, ho bisogno di pericolo ed emozione. Sono stato spesso ammonito di starmene lontano dai locali, perché sono troppo pericolosi. Ma io godo e non ho paura di espormi", disse. Per poi ammettere: "Amo tutti. Mi sento uno straordinario oggetto sessuale e sono proprio arrogante. Così in molti mi hanno mollato a causa di questo, ma non hanno capito come sono davvero. Io credo di essere una specie di figura materna per un sacco di gente. Amo condividere i problemi con il prossimo". Questo fu forse l'unico momento in cui un briciolo di senso di onnipotenza prese possesso del suo animo, portandolo a superare molti limiti senza preoccuparsi delle gravi conseguenze possibili." L'AUTORE – Giornalista con esperienza più che decennale e storico della musica ancor prima che critico musicale, Luca Garrò scrive o ha scritto per alcune delle riviste musicali più note del nostro paese, da "Rolling Stone" a "Jam", passando per "Rockstar", "Rocksound", "Onstage" e "Classic Rock", oltre a essere uno dei fondatori del magazine telematico "Outune.net". Appassionato di rock classico fin dall'infanzia, ha firmato centinaia di articoli sugli argomenti più disparati, molti dei quali proprio inerenti i Queen e Freddie Mercury, tra i motori principali della sua passione di vita. Oltre ad aver dato contributi alla "Storia Del Rock" (Hoepli, 2014) di Ezio Guaitamacchi e ai volumi "Jimi Hendrix" (Hoepli, 2015) e "Jim Morrison" (Hoepli, 2016) per diversi anni è stato tra i curatori del "Dizionario del Pop Rock" edito da Zanichelli. INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Cesare Cremonini - Un indiano tanzaniano a Londra. Le origini multiculturali di un mito - Prima dei Queen. Il background culturale e musicale dei gruppi pre-Queen - Becoming Queen. Il sodalizio con Brian May e Roger Taylor e la nascita della band più collezionata di sempre – Champions of the world. Dalla creazione di Bohemian Rhapsody all'ascesa mondiale dei Queen - Just a singer with a song. La musica, l'arte e la vita secondo Freddie Mercury - Living on my own. Lo strappo con i compagni e il debutto solista con mr. Bad Guy prima del trionfo al Live Aid – Freddie at the opera. Il progetto Barcellona con Montserrat Caballé e il sogno di fondere rock e lirica - Lesa maestà. La lotta contro l'aids e la morte - The show must go on. L'eredità artistica, i discepoli e le uscite postume - God save Freddie. Brian May e Roger Taylor spiegano perché, dopo venticinque anni, il trono di Freddie resta inviolato - Fonti |