Il Rapporto Chrušcëv Stampa E-mail

a cura di Antonio Maria Carena

Il Rapporto Chrušcëv
La denuncia del culto della personalità
Traduzione e commento di Angelo Tasca


Nino Aragno Editore, pagg.193, € 15,00

 

carena kruscev  IL LIBRO – "Forse non sapremo mai il numero dei fucilati e di coloro che furono mandati a morire di privazioni nei campi di lavoro artici o siberiani. Un'intera generazione di seguaci di Trockij, o Bucharin o Tuchačevskij, di socialisti di ogni tendenza, e anche di comunisti fedeli alla linea generale del partito, ma ritenuti colpevoli di insufficiente zelo nell'accanimento contro i compagni di ieri, o più tardi di titoismo, è stata falcidiata nelle purghe dell'epoca staliniana, in Russia e in altri paesi nei quali lo stalinismo aveva fatto breccia. Neppure mogli e figli, dei «deviazionisti», furono risparmiati ... Il solo modo di evitare la ripetizione di quegli abusi è di ristabilire il metodo della libertà, l'inviolabilità della coscienza, di ritornare alla ragione, che è capacità di comprendere e rispettare gli altri. Questa è l'esigenza prima, al termine di un'epoca che gli storici futuri considereranno come una ferrea tragedia antica..." (Leo Valiani)
  "Diderot racconta la storia d'un bambino che piangeva ininterrottamente. Richiesto perché, rispose: «Mi vogliono far dire A». «Che male c'è? non hai che da dire A». «No, perché dopo mi faranno dire B, e poi C, e così fino alla fine dell'alfabeto». Credo che la storiella non si applichi ai dirigenti sovietici, ma si applica a meraviglia a molti comunisti, socialisti e intellettuali italiani. Sono convinto, e spero, che i sovietici dicano A sapendo benissimo che dovranno dire B. Ma non piangono per questo. Anzi, ogni tanto si nota in loro il desiderio prorompente di recitare tutto l'alfabeto in una volta, con quella consequenziarietà che è caratteristica del loro modo di vedere e di fare. Se si fermano ad una delle lettere iniziali è soltanto per ragioni estrinseche, per necessità politiche ed anche perché danno ogni tanto una guardata al viso degli italiani, francesi, [...] e vedono che somiglia molto a quello del bambino di cui parlava Diderot. La storia del rapporto segreto di Chruščëv dovrebbe essere anche questa..." (Franco Venturi)

  DAL TESTO – "Lo scopo del presente rapporto non è quello di procedere a una valutazione minuziosa della vita di Stalin e delle sue attività. Sui meriti di Stalin è già stato scritto un numero sufficiente di libri, di opuscoli e di saggi. La parte avuta da Stalin nella preparazione e nell'attuazione della rivoluzione socialista, nella guerra civile e nella lotta per l'edificazione del socialismo nel nostro paese è universalmente nota e tutti la conoscono bene.
  "Quello che oggi ci interessa è un problema di grandissima importanza per il partito, sia nel momento presente che per l'avvenire. Ci interessa sapere come il culto della persona di Stalin sia andato continuamente crescendo e sia divenuto, a un dato momento, fonte di tutta una serie di grandissime deviazioni dai principi del partito e dalla legalità rivoluzionaria."

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione, di Antonio Maria Carena - Il Rapporto Chrušcëv. Testo e commento – Il testamento di Lenin – Appendice – Ritorno alla ragione?, di Leo Valiani – Dopo il congresso di Mosca. Mito e sostanza di una "svolta", di Riccardo Bauer – Problemi di storia, di Franco Venturi – Kruscev e il silenzio degli intellettuali, di Aldo Garosci – Indice dei nomi