Ritratti e immagini Stampa E-mail

Alberto Arbasino

Ritratti e immagini

Adelphi Edizioni, pagg.353, € 23,00

 

arbasino immagini  IL LIBRO – Diffidare dei cartelli segnaletici: con Arbasino è la prima regola da osservare, perché ciascuno di questi ritratti 'si morula' – direbbe Gadda – in infiniti altri ritratti, in altre imprevedibili storie. È quel che succede, alla lettera A, con Harold Acton, che fa risorgere la Firenze soavemente cosmopolita tra le due guerre, un crocevia dove si muovono Bernard Berenson, Vernon Lee, Aldous Huxley, D.H. Lawrence, Ronald Firbank, Norman Douglas, Edith Sitwell. O, alla lettera N, con il figlio di Vita Sackville-West e Harold Nicolson, Nigel: qui verremo addirittura inghiottiti da un dramma – qualcosa di simile a «un delirio dei Fratelli Marx sull'Orient Express» – che sconvolge quattro coniugi, otto suoceri e «parecchie zie cattive», con innumerevoli traversate della Manica, «nelle due direzioni, e sempre con un tempo orribile». Ritratti doppi, insomma, e molto di più: scintillanti 'trascritture' di opere musicali e teatrali (non perdetevi il Barbablù di Béla Bartók, «un impotente che si diletta nel collezionismo di ninnoli Sadik e soprammobili Diabolik», né la Carmen di Brook, dove Escamillo è un barbiere lezioso con pronuncia «gotico-pizzaiola»), e di mirabolanti luoghi, come le residenze di Ludwig II di Baviera, che neppure un «tycoon americano degli anni favolosi» avrebbe saputo concepire.
  Senza contare gli ormai 'mitici' ritratti dal vivo (la cinese Ding Ling, ad esempio, a casa della quale c'è un'aria «come fra Pupella Maggio e Paola Borboni»), le conversazioni 'à bâtons rompus', gli affondi critici che valgono un intero libro e le scorribande fra i 'santini' di una letteratura ahimè sfornita «di eros e di esprit e di senso della battuta»: Manzoni, Parini, Pascoli – e De Amicis, che ritroviamo a Costantinopoli, in un bagno turco, torturato da due mulatti: «Cioè, praticamente, ecco Al Pacino nel film Cruising».

  DAL TESTO – "Il 10 Maggio 1969, le vie Beethoven e Mendelssohn e Schumann nel desolato quartiere universitario di Francoforte apparivano bruciacchiate e deserte, dopo settimane di barricate e cortei; e nel suo appartamentino, Adorno fuori di sé pareva un protagonista già pronto per romanzi e opere intitolati Doktor (o Professor?) Theodor. «Subito qui da me! Stamattina, immediatamente!». Prepotente e vessatorio, al telefono, giacché non ci si era mai visti. O forse raggiante, nella sua collera, per esser diventato un personaggio perfettamente drammatico, solo con l'esercizio dell'attività saggistica, e senza spericolate avventure tipo Hemingway e Malraux? O disperato come Re Lear, come De Gaulle all'ultimo stadio, come il Barone Ochs del Rosenkavalier quando loschi bambini gli strillano «papà, papà» nella locanda equivoca?... O un comprimario tragico dell'Uomo senza qualità, malato di contestazione in una versione politicizzata della Morte a Venezia?
  "Come Gadda e come Beckett, il vecchio elefante non voleva nipotini e cercava di morire da solo: eredi suoi, questi sessantottini figli dell'industria culturale, ladri del programma di rovesciare di fatto le repressioni dell'illuminismo pervertito, indicate da lui, per primo, con angoscia così fine, tanti anni addietro, quando il Kitsch era oggetto di riprovazione e non di mode? Mai! Aveva dedicato la sua intera carriera di sociologo paradossale a studiare le probabili applicazioni della Teoria Critica a una pratica rivoluzionaria. Con la moglie sempre al fianco, anche più combattiva.
  "Però, quando la contestazione studentesca mette alla prova della praxis il suo narcisismo apocalittico - e i giornali benpensanti gli addossano anche le colpe californiane di Marcuse – allora proclama che le concezioni rivoluzionarie del marxismo dialettico secondo la Scuola di Francoforte si trasformano rapidamente in interpretazione metafisica di se stesse, sotto la spinta degli avvenimenti e mollando ogni nesso con l'attualità politica. (Certi teppisti si erano addirittura infiltrati sotto il tavolo degli esami fotografando una sua mano sotto la coscia di un'esaminanda corriva. Ma del resto, anche nei corridoi di Einaudi a Torino, pare che non si salvassero né le giovani né le vecchie)."

  L'AUTORE – Alberto Arbasino (Voghera, 1930) esordisce nel 1955 su "Paragone" col racconto "Distesa estate". Romanziere sofisticato e sperimentale, ha fatto parte del Gruppo 63 ed è uno degli scrittori contemporanei più fertili e celebri anche all'estero. È stato e continua a essere inoltre uno degli intellettuali più attivi del secondo Novecento: i suoi interessi spaziano dalla letteratura al teatro alla musica all'arte al cinema. Non manca in lui una vena "civile" di attenzione alla politica e ai mutamenti sociali, su quella linea dell'illuminismo lombardo che fa capo a Giuseppe Parini: con frequenza quasi quotidiana denuncia in lettere ai giornali (quasi punture d'insetto) i mali della società italiana. Negli anni Ottanta è stato deputato del PRI. Ingente la sua produzione saggistica: "Parigi o cara" (1960), "Sessanta posizioni" (1971), "La caduta dei tiranni" (1990), "Mekong" (1994), "Paesaggi italiani con zombi" (1998), "Marescialle e libertini" (2004), "Dall'Ellade a Bisanzio" (2006). Presso Adelphi, Arbasino ha pubblicato - a partire dalla nuova edizione di "Fratelli d'Italia" (1993) - un folto gruppo di opere. Fra le più recenti, ricordiamo "L'Ingegnere in blu" (2008), "La vita bassa" (2008), "America amore" (2011) e "Pensieri selvaggi a Buenos Aires" (2012).

  INDICE DELL'OPERA - Harold Acton – John Adams - Theodor W. Adorno - Roland Barthes – Béla Bartόk - Samuel Beckett - Max Beerbohm - Walter Benjamin - Alan Bennett – Alban Berg - Ingmar Bergman - Leonard Bernstein - Bertolt Brecht - Benjamin Britten – Peter Brook - Anton Bruckner - Albert Camus - Truman Capote - Francesco Cavalli - Ivy Compton-Burnett - Edmondo De Amicis - Marlene Dietrich - Ding Ling - T.S. Eliot - Elisabetta II - Erté - Francis Scott Fitzgerald - Gustave Flaubert - Edward Morgan Forster – Greta Garbo - Federico García Lorca - Witold Gombrowicz - Jerzy Grotowski - Manfred Gurlitt - Peter Handke - Eduard Hanslick - Vladimir Horowitz - Christopher Isherwood - Tatjana Jakovleva - Leόš Janáček - Alfred Jarry - John Maynard Keynes - Carlos Kleiber – Karl Kraus - Jurij Ljubimov - Ludwig II di Baviera - Alessandro Manzoni - Robert Mapplethorpe - Colin McPhee - Olivier Messiaen - Bernhard Minetti - VIadimir Nabokov - Nigel Nicolson – Pa Chin - Giuseppe Parini - Giovanni Pascoli - Luigi Pirandello - Marcel Proust - Antonio Ranieri - Gioachino Rossini - Edith Sitwell - Igor Stravinskij - Karl Valentin - Richard Wagner - Anton von Webern – Peter Weiss – Oscar Wilde – Zhou Yang - Indice dei nomi