Michel Floquet
Triste America Il vero volto degli Stati Uniti
Neri Pozza, pagg.204, € 16,50
IL LIBRO – L'America riempie il nostro immaginario come nessun altro paese. Non vi è giorno in cui, in Europa e in altri luoghi del mondo, non venga celebrata la più grande democrazia del mondo, il paese della libertà dove tutto è possibile, la terra di principi dove tutti sono uguali davanti alla legge. Ma le cose stanno davvero così, oggi, a distanza di secoli da quel 4 luglio 1776 in cui nacque questo grande paese? Michel Floquet ha attraversato in lungo e in largo gli Stati Uniti d'America e, armato di fonti, testimonianze, documenti, ha scritto un libro che è il ritratto di un paese sull'orlo del disastro. I più ricchi, negli Stati Uniti, non sono l'1 ma lo 0,1 per cento della popolazione. Centosessantamila famiglie circa, che detengono da sole quasi un quarto della ricchezza nazionale. Una casta di nababbi che è unica al mondo, e ha equivalenti soltanto all'inizio del secolo scorso. Secondo il principio tutto americano «Meno pago le tasse, più sono ricco e più posso dare», i ricchi pagano tra il 15 e il 20 per cento delle tasse, mentre i loro dipendenti e i salariati in generale tra il 25 e il 30 per cento. Ogni giorno, nella vita quotidiana del paese, manca un milione e mezzo di uomini neri. Sono in prigione o morti prematuramente, per lo più per omicidio. Nella fascia d'età tra i venticinque e i cinquantaquattro anni manca addirittura un uomo su sei. È praticamente il tasso di perdite di un conflitto. In America, un adulto su cento si trova in carcere. Un prigioniero su quattro, nel mondo, è americano. Nessuno fa meglio di così. Né la Cina, né la Corea del Nord e neppure l'Iran. Vi sono undicimila morti in media all'anno per colpi di arma da fuoco. Circa novantamila feriti. Dal 1968 a oggi, più di un milione di persone sono state uccise con armi. Il tasso di abbandono scolastico supera il 50 per cento. Alla fine del ciclo scolastico, appena il 40 per cento degli allievi raggiunge il livello sufficiente per passare all'insegnamento superiore, col risultato che il paese è costretto a importare cervelli dall'estero. Ogni anno il governo americano, che non fa nulla per i più indigenti, lasciati alle benevole cure della carità defiscalizzata, spende la metà del budget del paese in campagne militari fallimentari. Riassumendo dati inoppugnabili, viaggiando nel cuore dell'America più profonda, Michel Floquet ritrae un paese che ha perduto la sua potenza creatrice... un impero in avaria, che inciampa sui suoi vecchi demoni, incapace di reinventarsi.
DAL TESTO – "Ci sono forze di polizia talmente varie che non si riesce a sapere quanti poliziotti in totale controllino il territorio del paese. Polizia della municipalità, della contea, dello Stato, polizia federale. E anche specializzata. Polizia delle autostrade, dei campus, delle frontiere, del fisco, dei trasporti, dei parchi, polizia criminale, polizia di tabacchi e alcol ecc. "A qualunque unità appartengano, i poliziotti, a quanto pare, hanno tutti i diritti. Controllano e arrestano per una sciocchezza, soprattutto le minoranze. L'unico atteggiamento da adottare è alzare le mani e non discutere. Il minimo gesto, la minima parola possono essere interpretati come una ribellione, e allora tutto diventa possibile. Non si conta più il numero di persone rimaste vittima di un colpo di Taser o anche di arma da fuoco, semplicemente perché non avevano le mani bene in vista sul volante nel corso di un controllo stradale. Non bisogna dire nulla, fare nulla, solo obbedire e lasciarsi ammanettare. È una pratica sistematica. Prima di fare qualsiasi altra cosa, e soprattutto prima di riflettere, la polizia americana mette le manette. Si è visto perfino ammanettare il cadavere di un uomo che era appena stato ucciso... "L'America assomiglia per molti versi a uno Stato poliziesco. Urli di sirene, macchine di pattuglia onnipresenti, timore dei poliziotti. Una scenografia ammirevole! Il poliziotto americano è spesso enorme, sempre ultraequipaggiato e armato fino ai denti. Il massimo in questo genere è rappresentato dai reparti degli SWAT."
L'AUTORE – Michel Floquet è un noto reporter francese. Diplomato alla Scuola di Giornalismo di Lille, ha lavorato più di trent'anni per il canale generalista privato francese TF1. Ha ricoperto la posizione di capo reporter di Infos Géné e di corrispondente dall'estero e redattore capo per 20H. Nel 2011 è stato inviato a Washington in veste di corrispondente capo di TF1, di cui è diventato vice direttore nel febbraio 2016.
INDICE DELL'OPERA – Prologo - 1. Alla felicità dei ricchi - 2. Spianare gli Appalachi - 3. Wounded Knee in vendita - 4. Vivere insieme - 5. Nessuna pietà per i poveri - 6. La giungla - 7. Morte in un quartiere - 8. La sindrome Ferguson - 9. La più grande prigione del mondo - 10. Big Brother - 11. Sia fatta la volontà di Dio - 12. La guerra permanente - 13. La fine della democrazia? - 14. Otto anni per niente? - 15. L'America di Donald |