L'anarchismo americano nel Novecento |
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Pietro Adamo
DAL TESTO – "Nell'aprile del 2000, a Washington, in occasione della manifestazione contro il Fondo Monetario Internazionale, alcuni partecipanti si dichiarano in favore di «mutuo appoggio, democrazia diretta e libera associazione», una triade che dichiara con una certa chiarezza l'appartenenza (per lo meno per i lettori più smaliziati), con un successivo appello, altrettanto significativo, ad «autonomi, anarchici, marxisti libertari antistatalisti, wobblies, sindacalisti e comunisti consiliaristi». Tuttavia, le dichiarazioni di appartenenza restano spesso epidermiche, specialmente nell'area della comunicazione, sulla superficie della parola stessa, con rivendicazioni che affermano con forza un'identità, senza che si senta poi il bisogno di discutere o spiegare l'identità in questione. Non a caso comunicati, documenti, manifesti e letteratura varia provenienti dall'interno del blocco hanno una pesante (e ovvia) enfasi sulle ragioni dell'attivismo, che per alcuni diventa di fatto un criterio stesso per la riflessione intellettuale e l'approfondimento teorico. Per questo motivo si incentrano spesso sulle giustificazioni e le spiegazioni della tattica del Black BIoc, spingendo l'osservatore a chiedersi se il generale rimando all'anarchismo non tenda a configurarsi più come ulteriore (e banale) giustificazione della tattica di street fighting in discussione che non come illustrazione dei presupposti culturali e politici del movimento." L'AUTORE – Pietro Adamo (1959) insegna Storia delle dottrine politiche nell'Università di Torino. Si è occupato del protestantesimo in età moderna, della storia dell'anarchismo, del percorso delle controculture. Ha curato l'edizione di opere di J. Knox, J. Goodwin, T. Jefferson, J. Mitchel, J.S. Mill, C. Berneri e P. Goodman. Ha scritto "Il dio dei blasfemi" (1993), "La libertà dei santi" (1998), "La città e gli idoli" (1999), "Il porno di massa" (2004). INDICE DELL'OPERA - Introduzione. Ker-Plop - L'onda lunga del XIX secolo: gli anarco-comunisti (L'anarchismo degli immigrati; Alexander Berkman e i problemi della rivoluzione; Emma Goldman e la libera sperimentazione; I libertari e la tradizione radicale americana) - Ai margini: gli individualisti (Dall'Italia: Galleani, Schiavina, Arrigoni; Liberty e i suoi epigoni; Tucker e il de profundis dell'anarchismo indigeno) - Anarchismo senza aggettivi (Comunisti e collettivisti in Spagna; Voltairine de Cleyre, "senza aggettivi"; Voltairine de Cleyre e le American Traditions; Man!; Scuole, colonie, "centri sociali"; Wobblies) - Eccentrici: Randolph Bourne e Albert Jay Nock (Bourne: la guerra è la salute dello Stato; Nock: lo Stato è il nostro nemico; Libertarians) - Le riviste degli anni Quaranta (Dal classico al post-classico; Retort e Why?; Politics; Resistance; Il post-classico e la tradizione libertaria americana) - Il Catholic Worker (Esprit e il personalismo in Francia; Pierre Maurin, distribuzionista; Dorothy Day e il Catholic Worker; La One Man Revolution di Ammon Hennacy) - Paul Goodman (Lo spazio (im)politico del libertario; Anarchismo, liberalismo, America; La New Left e gli hippies; Post-classico) - Il Movement e la controcultura (Presenza dell'anarchismo; Secessione e controsocietà; Il dibattito nella Nuova Sinistra; Anarchismo intuitivo; La New Left e l'eredità americana) - Noam Chomsky e Murray Bookchin (Chomsky di fronte all'Amerika; Bookchin e la Comune delle comuni; Contro individualismo, nichilismo, lifestyle e anarchismo) - L'anarco-capitalismo (I Sixties e la svolta a sinistra; L'anarchismo come mediazione tra destra e sinistra; A fianco del Movement; Capitalismo, mercato, libera sperimentazione; Backlash) - La strada per Seattle (Subundeground; Hakim Bey e la TAZ; L'anarchismo come impedimento all'anarchia: Bob Black; John Zerzan, primitivista) - I nuovi movimenti (Arcaismi neoclassici; Il Black Bloc visto dai post-classici; David Graeber: il post-classico nell'era dello scontro globale) – Bibliografia - Indice dei nomi |