Dominot |
Maricla Boggio
IL LIBRO – Fra Tunisi, Parigi, Teheran, Roma, luoghi di avventure erotiche e di apprendimenti esistenziali, dalla condizione di povertà dell'infanzia, Dominot va conoscendo il mondo a prezzo di dure esperienze, fino a scoprire come elemento salvifico il teatro. Conservando in un contesto di violenza e corruzione una sua inconsapevole innocenza, Dominot vive come necessità le forme più libere del sesso, in un intreccio fra gioco, travestimento e ricerca di affettività. Il travestimento diventa per lui un modo di sentirsi appagato: Dominot riscatta la sua libertà in un'alternanza uomo-donna che lo gratifica liberandolo dall'oscurità della sua nascita. Lotta per acquisire una cultura negata riuscendo a rubarla al teatro, sua vera fonte di salvezza, mentre gli episodi di prostituzione nella sua immaginazione si mutano in volontà del destino, esigenza di sopravvivenza. Centrale per la sua personalità l'incontro con Fellini che inventa per lui il ragazzo del finale de "La dolce vita". DAL TESTO – "Poi siamo andati in una piazzetta; c'erano tutti questi femminielli, questi travestiti che erano arrivati con una carretta, e hanno cominciato a recitare. Quei ragazzi mi ricordavano un po' i miei amichetti dell'infanzia a Tunisi, con tutti quei vestiti che si trascinavano. E mi rattristava la miseria, che anch'essa mi ricordava quella mia di Tunisi, mentre adesso io ero con questo David che mi offriva tutto, pensione, trasporti, ristorante... Appena siamo arrivati a Napoli, lui subito mi aveva detto: "Quando si arriva in una città, bisogna andare subito nel miglior ristorante...", e siamo andati da Zi' Teresa. Io ero affascinato da questa sua maniera, molto gentile, molto da signore. Era un ragazzo che ancora studiava; e scriveva. Siamo rimasti qualche giorno a Napoli, poi siamo andati a Capri, e anche lì è stato un incanto che non conoscevo e che paragonavo molto a Sidi Bou Said. Quando siamo tornati a Roma, lui dopo qualche tempo mi ha detto che doveva per forza tornare in Inghilterra: aveva una fidanzata irlandese che si chiamava Barriette, e doveva dirle di questo rapporto con me, ma sarebbe tornato a Roma, non dovevo preoccuparmi." L'AUTORE – Maricla Boggio, laurea in legge e diploma di regia all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio d'Amico" dove ha tenuto le cattedre di recitazione e di drammaturgia, prosegue all'Università la didattica di Orazio Costa sul cui metodo di interpretazione ha scritto quattro volumi. Più di 70 i testi rappresentati e pubblicati, ispirati a storia, mito, antropologia, letteratura, di cui ultimo "Aleida e il Che. L'amore al tempo della Rivoluzione" (Roma). Due Premi Matteotti della Presidenza del Consiglio per "Matteotti, l'ultimo discorso" e "La Merlin". Fra i film RAI "Marisa della Maglianà". Per la narrativa "La Nara" (Milano), "Maria Unica. Un'infanzia nel '45" (Nardò); "Ogni sera della vita" (Roma); con L.M. Lombardi Satriani ha pubblicato, per i tipi di Armando Editore, "Natuzza Evolo", da cui il libro omonimo (2006) e "San Gennaro. Viaggio nell'identità napoletana" (2014). INDICE DELL'OPERA - Dalla violenza alla libertà: la teatralizzazione della parola, di Luigi M. Lombardi Satriani - Dominot. Racconto confidenziale di un artista en travesti, di Maricla Boggio – Premessa - Storia di Dominot - Da Sette a Quattro Bellezze - La nascita misteriosa – I giochi dei bambini – Il vestito da sposa di carta stagnola – Il teatro e la guerra - Le acciughe, il sarto, la passione per la scena - Veniva alla scuola e mi pagava le lezioni – I lavori dell'apprendistato - Andavo nei bordelli arabi - La claque – I clienti ci facevano segno e noi scendevamo - Mi drappeggiavo questi veli, mi trasformavo - La festa dei legionari - Il lato oscuro dell'essere umano – Con la fede sublimavo il mio stato di povertà - Se c'è un affetto reale, qualche cosa esce fuori comunque - Travestirmi per me è un po' come una droga – La sera era tutto un formicolio sotto il Tevere – Allora lui dice che si chiamava Federico Fellini - A Parigi al bar La Pergola – A Teheran ballavo sulle punte - Sul set di Fellini col tutù - Avevo un fisico androgino con un po' di seno - Quando ero disperato andavo a fare qualche marchettina - Un modo di incontrarsi era di andare in certi cinema - Non esistevano altri travestiti a quel tempo - Da Regina Coeli a Volterra e altre carceri ancora - Il travestimento libera questo lato nascosto che c'è in me - Da Tunisi a Marsiglia e poi a Parigi - La Piaf mi diceva: "Dominot, sei stupenda!" - Appena faceva notte, mi svegliavo - Dalle nove alle undici di sera, era il momento del teatro; dalle undici in poi era il momento del travestimento - La Tunisia mi ha portato a meditare, a sognare... - Un gioco erotico sovrastato dal travestimento - L'amore con lo sposo - Da bambini nei bagni turchi - Sul mare, a Sidi Bou Said - Al teatro romano di Cartagine - Parlare con gli attori di teatro per me era come parlare con gli dei - Disegnavo senza saper disegnare - David Sailer - Andavamo tutti da Peppino in via dei Greci – I femminielli di Napoli - Con David a Venezia - Il matrimonio di David - A Roma un nuovo amore - Di nuovo David - In camera di sicurezza per dormire - Il Baronato Quattro Bellezze - Alla sera mi vestivo da donna con quattro stracci - Cantavo le canzoni della Piaf - Gli spettacoli romani - La serata dei poeti - "Sul lungotevere si balla tra uomini..." - I poliziotti e l'uso del potere - Disegnavo anche quattordici ore al giorno - Il trucco in cella - Dal carcere al teatro e dal teatro al carcere - In carcere, vita e amicizie - Io queste cose le faccio ma non le guardo - Mario, la sicurezza - A Parigi, al Circolo del Palais Royal – A Sidi Bou Said d'inverno si alzava una piccola nebbia - Contemporaneamente attore e spettatore - Il rossetto è l'alibi – Il disegnino di una donna meravigliosa – Amici intimi di mio padre mi violentavano da bambino – Il sesso è un fatto mentale - Il travestimento è un drogarsi senza prendere droghe - Ero solo in casa, quando mi sono vestito da donna - Salgo sul bancone e mi metto a cantare - Sono disegni che mi vengono così - Capodanno a Priverno - Si è messo i tacchi a spillo e mi ha sodomizzato - Aurelio, Vinicio e la causa in Vicariato - Storia di Vinicio - Chi sono i miei veri genitori - Capodanno a Tunisi - Tutto parte dal cervello - La religione, un martirio - Il rapporto d'amore, un pretesto per non stare soli - Storia d'amore e di disperazione - Il sorriso di Mario - Tutta la mia vita come in palcoscenico - Le divine del superfluo - Si andava addirittura nei bagni pubblici - Il lato del sesso è dominante - Dominique Dominot - Il mondo di Marta - Dai miei difetti un gioco straordinario - Riandando con la memoria - La ristourne - A Teheran nella villa dello Scià - Tutte le possibilità dell'amore - I ricordi dei primi contatti - Ho comprato una piccola casa a Gennazzano - Le gabbie dell'identità, di Francisco Mele |