L'idea di Europa nelle 'Vite' di Richelieu |
Manuela Doni Garfagnini
IL LIBRO – Rivolto a un genere di scrittura assai duttile per varietà di forme, modelli e ambiti nei quali può estrinsecarsi, questo studio va a sondare le biografie 'ufficiali' di Richelieu pubblicate nell'arco del suo secolo. Aldilà delle vistose differenze sia formali che sostanziali, le accomuna la valenza storica attinente al contesto francese ed europeo, variamente modulata in rapporto al luogo e al tempo della composizione. I testi presi in esame, provenienti da Inghilterra, Francia, Italia e Olanda, tracciano un itinerario composito che, nel visitare contenuti di natura istituzionale, politica, ideologica e propagandistica, rileva altresì, contestualmente, alcuni presupposti e variazioni dell'idea di Europa nel Seicento. Quanto alle questioni dibattute allora sul conto di Richelieu, si notano molte affinità con gli argomenti di studio e di ricerca su cui insiste gran parte della moderna storiografia. DAL TESTO – "Dall'analisi di queste biografie si possono infatti ricavare elementi utili all'approfondimento di tematiche ampie e complesse su cui si concentra la ricerca storica, quali, ad esempio, l'impronta governativa sulla cultura ufficiale, i metodi della comunicazione e della propaganda, il formarsi di opinioni e mentalità collettive, e, più in particolare, la concezione dello Stato e della regalità nell'Europa dell'età moderna. Le biografie seicentesche di Richelieu, qui giustapposte nella loro sequenza temporale, disegnano un segmento del tortuoso tracciato lungo il quale si fa strada un'idea di Europa che, fondata su presupposti di natura politica, era espressione di un complesso composito di 'sovranità', di culture, di organismi istituzionali e sociali differenti fra loro. Ciascuno Stato, pur salvaguardando le proprie tradizioni e i propri interessi, divenne, in vario modo e misura, parte attiva del lungo processo con il quale i grandi ministri dei governi più forti tesero ricomporre lacerazioni e contlittualità che si frapponevano al raggiungimento di una possibile stabilità politica. In una stagione di grande vitalità culturale, contrassegnata dallo sviluppo del pensiero critico e dalla circolazione delle idee e dei saperi oltre ogni frontiera, religiosa o di Stato, il sistema di relazioni diplomatiche creato da Richelieu e perfezionato da Mazarino rappresentò la via per stabilire nuovi assetti politici fra gli Stati, sì da creare le condizioni che avrebbero assicurato all'Europa un lungo periodo di pace." L'AUTRICE – Manuela Doni Garfagnini ha insegnato Storia Moderna presso l'Università di Firenze. Alla storiografia del Rinascimento sono dedicati molti dei suoi studi, fra cui le edizioni di S. Tizio, "Historiae Senenses" (vol. I, 1, Roma 1992) e di M. Parenti, "Ricordi storici (1464-1467)", Roma 2001. L'impresa compiuta per l'inventariazione del Carteggio Magliabechi (Roma 1981 e 1988), fonte inesauribile di spunti in tema di cultura, religione e comunicazione nel Seicento, rientra, come l'edizione del Tizio, nell'ambito delle attività di ricerca promosse dall'Istituto Storico Italiano per l'Età moderna e contemporanea. INDICE DELL'OPERA - Prefazione - Capitolo I. Richelieu raccontato da uno scrittore inglese al tempo di Carlo I - Capitolo II. Biografie di Richelieu in area francese al tempo di Mazarino - Capitolo III. Il teologo arminiano Jean Le Clerc biografo di Richelieu - Bibliografia - Indice dei nomi |