Il mercante d'arte di Hitler Stampa E-mail

Nicola Kuhn - Meike Hoffman

Il mercante d'arte di Hitler
La storia vera e sconvolgente del collezionista
che trafugò innumerevoli capolavori per conto del Führer


Newton Compton Editori, pagg.384, € 12,00

 

hoffman mercante  IL LIBRO – Svizzera, 2010. Cornelius Gurlitt, cittadino tedesco di 79 anni, sta viaggiando su un treno diretto a Monaco quando viene fermato per un controllo di routine. Agli occhi degli agenti l'uomo non è che un innocuo vecchietto, ma un'ispezione rivela che, cuciti nel risvolto della sua giacca, ci sono ben novemila euro in contanti. Una cifra importante per un pensionato, che porta la polizia ad approfondire le indagini. Si scopre così che nella sua casa di Monaco l'anziano vive come un barbone, nel disordine e nella sporcizia, ma tra scatole vuote di cibo e carte ammucchiate alla rinfusa, nasconde un vero, inestimabile tesoro: più di duemila capolavori di ogni epoca, ufficialmente scomparsi nel bombardamento di Dresda del 13 febbraio 1945. Cornelius afferma di aver ereditato quella fortuna – opere di Canaletto, Picasso, Franz Marc, Matisse, Dürer, Rodin, Kokoschka e moltissimi altri, per un valore stimato di oltre un miliardo di euro – da suo padre, Hildebrand Gurlitt, "mercante d'arte" al servizio del Führer. Quella che state per leggere è l'incredibile storia dell'uomo che per anni si occupò per conto di Adolf Hitler di sequestrare e requisire con la forza le opere d'arte degli artisti ebrei e tutto ciò che il regime definiva "arte degenerata" perché contraria ai principi del nazionalsocialismo. Dopo anni di ricerche negli archivi del Terzo Reich, Meike Hoffmann e Nicola Kuhn hanno ricostruito l'ascesa di un semplice curatore di mostre che, cavalcando l'onda del nazismo, arrivò a diventare uno dei collaboratori più stretti di Hitler e uno dei principali mercanti d'arte nei territori occupati.

  DAL TESTO – "Le prime mostre le inaugura a casa, nella sua abitazione in Klopstockstraße. L'atmosfera è intima, come nella galleria privata di un appartamento .Come atto iniziale presenta alcuni schizzi appartenuti ad Anita Rée, la discendente di un'antica famiglia di commercinti ebrei locali, che a dicembre del 1933 si è tolta la vita. Ma a dicembre del 1935 Gurlitt espone Karl Ballmer, e qui cominciano i problemi. Ballmer non è iscritto alla Reichskammer fino a quel momento, né ha intenzione di farlo, perché da buon allievo alla scuola di Rudolf Steiner «non ritiene che la tutela dello Stato sia una misura benefica all'operare artistico». Ballmer si concede un breve confronto con Gerhard Langmaack e alla fine si fa ammettere alla Camera delle Belle arti del Reich come «socio straniero», in tal modo Gurlitt può esporre e vendere le sue opere. Nei mesi a seguire Gurlitt mette periodicamente in mostra artisti i cui lavori non si adattano alla visione imposta per decreto dallo Stato, in particolare i rappresentanti della già sciolta Secessione di Amburgo. Gurlitt presenta consapevolmente al pubblico Karl Kluth, il cui dipinto Nudo sul divano rosa nel 1933 aveva portato alla chiusura della mostra dei secessionisti al Kunstverein. In qualità di vecchi membri del gruppo di artisti invita a esporre da lui Eduard Bargherr, Arnold Fliedler, Ivo Hauptmann ed Erich Hartmann. All'inizio del 1937, poi, organizza una mostra dell'ex presidente dell'associazione Emil Maetzel in occasione del suo sessantesimo compleanno, un'impresa audace, considerato che Maetzel non è piu iscritto alla Camera delle Belle arti del Reich, presupposto essenziale per la presentazione pubblica delle sue opere, anche nell'ambito della compravendita di oggetti d'arte."

  GLI AUTORI – Nicola Kuhn è critico d'arte e redattrice del «Tagesspiegel». Ha studiato Storia dell'Arte all'Università delle Arti di Berlino. Nel 2013 ha ricevuto il Premio della Critica dell'HBS Kulturstiftung per i suoi articoli.
  Meike Hoffman ha un dottorato in Storia dell'arte e da anni studia i rapporti del nazismo con il mondo dell'arte. Per seguire le orme di Hildebrand Gurlitt ha consultato diversi archivi in Germania e all'estero. Dal 2006 è coordinatore del progetto del Centro Ricerche sull'"Arte degenerata" presso la Freie Universität di Berlino. È stata membro del team internazionale Schwabinger Kunstfund e collabora al progetto di ricerca sulla collezione Gurlitt.

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione - Capitolo 1 - Capitolo 2 - Capitolo 3 - Capitolo 4 - Capitolo 5 - Capitolo 6 - Capitolo 7 - Capitolo 8 - Capitolo 9 - Capitolo 10 - Capitolo 11 - Capitolo 12 - Capitolo 13 - Capitolo 14 - Capitolo 15 - Capitolo 16 - Capitolo 17 - Capitolo 18 – Appendice – Ringraziamenti - Archivi e fonti - Note