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Elio Vittorini
DAL TESTO – "Sono un operaio e lavoro a due scopi: a conquistarmi per me e la mia famiglia il minimo indispensabile di esistere; e a conquistare (senza compenso) qualcosa che possa costituire una gioia comune. Non è facile certo che riesca in questo secondo scopo, ma se anche non sarò capace di fare nulla l'intenzione l'avrò avuta. E se riuscirò avrò fatto il massimo che un uomo possa fare nel senso della compagnia. Ecco che cosa io dico a mia moglie: contentati di vedermi lavorare, contentati della vita in comune e via di seguito, e fammi compagnia a tua volta sbrigando le faccende di casa. - Sono felice che lei si dichiari incapace di indignazione. Felice che lei non abbia dovuto sostenere nessuno sforzo a mettere in moto il meccanismo della generosità. Non so perché, ma tutto questo mi sembra superiore alla generosità. Oh io li odio i generosi! Una persona che fa la generosa è una persona che perlomeno presume di sapere che cosa gli appartiene." L'AUTORE – Elio Vittorini (1908-1966), nato a Siracusa ma già dal 1930 attivo nella Firenze che era allora la «capitale letteraria» d'Italia, e dal 1938 a Milano, capitale «editoriale», è stato uno degli intellettuali più vivaci e discussi del Novecento, e uno dei pochi che, pur legato alle vicende del primo fascismo, seppe riscattare e volgere a più degne mete il suo impegno, esprimendo nel 1938-39, con le pagine di "Conversazione in Sicilia", il senso di offesa e di disperazione della migliore Italia di allora. Della sua narrativa ricordiamo "Il garofano rosso" (in volume nel 1948), "Uomini e no" (1945), "Il Sempione strizza l'occhio al Frejus" (1947), "Le donne di Messina" (1949 e 1964); mentre delle interessantissime sue lettere, è apparsa finora solo una scelta dei periodi 1933-43, 1945-51, 1952-55. INDICE DELL'OPERA - Vivere di traduzioni - Lettere 1933-1943 – 1933 – 1934 – 1935 – 1936 – 1937 – 1938 – 1939 – 1940 – 1941 – 1942 – 1943 - Breve nota biografica |