Una giovinezza di Blaise Pascal Stampa E-mail

Marc Pautrel

Una giovinezza di Blaise Pascal

Archinto, pagg.55, € 14,00

 

pautrel pascal  IL LIBRO – L'intenso romanzo biografico di Marc Pautrel rivive i due eventi che hanno segnato l'esistenza di Pascal: la passione per la matematica e l'illuminazione religiosa, due momenti che esprimono due diverse modalità di conoscenza di quella Mente che Pascal vedeva all'opera nel mondo già quando, bambino prodigio, scopriva da solo quanto il padre avrebbe voluto tenergli nascosto. Étienne Pascal, matematico di vaglia, aveva cercato di lasciarlo all'oscuro dell'esistenza della matematica e della geometria, temendo che la passione che potevano generare facesse dimenticare al figlio gli affetti umani. Lui stesso, infatti, si rimproverava di avere trascurato la moglie, scomparsa giovane, per le scienze. Ma, senza bisogno di maestri, il tredicenne Blaise sgomenterà i dotti amici paterni con le sue dimostrazioni. Seguiranno l'invenzione della pascalina, la ripetizione dell'esperimento di Torricelli, l'elaborazione della teoria delle probabilità. Dopo la morte dell'amatissimo padre, Pascal si getta nella vita mondana, un periodo che si chiude con il grave incidente che segna il suo ritorno a Dio. Qualche giorno dopo il risveglio dal coma, Pascal vive l'illuminazione estatica del 23 novembre 1654. La realtà che prima gli parlava in forme e numeri ora tace; d'ora in poi gli saranno di consolazione "la parola della Bibbia e la lingua francese, scrivere nella stessa precisa maniera in cui si pensa". Pascal è entrato nel secondo tempo della sua breve esistenza. Quello stesso giorno comincia a scrivere i "Pensieri".

  DAL TESTO – "Blaise vuole, deve, fare di più. Non può lasciare il padre in quella situazione, dev'essergli di maggiore aiuto, deve dargli il sostegno di dieci figli, deve dividersi, creare copie di se stesso, creare automi, inventare una macchina per contare. Contare non significa soltanto scrivere cifre sulla carta e, ricorrendo al sistema decimale, segnare una nuova decina ogni dieci unità. Contare significa anche e principalmente pensare, è innanzitutto un'operazione silenziosa e segreta, un calcolo mentale. Bisogna cambiare tutto, imprimere il calcolo sul mondo, inciderlo ancor più in profondità di quanto si riesca a fare scrivendo le cifre su un foglio di carta, sostituire la mano dell'uomo con una macchina per contare dotata di leve manovrabili, una leva per ogni cifra, e ogni cifra, associata alle altre, formerà numeri, e bisogna che, attraverso il moto delle valvole, i congegni nascosti dietro le leve realizzino finalmente quanto l'uomo ha eseguito sino a oggi con il pensiero. In fondo, calcolare è un'azione così semplice, banale, naturale e immutabile, mentre la mente dell'uomo dovrebbe indagare l'amore, la paura, la gioia, la curiosità, cose tanto complicate, e non sprecare il proprio tempo facendo conti, né il padre rovinarsi la salute facendo addizioni e sottrazioni."

  L'AUTORE – Marc Pautrel, nato nel 1967, dopo aver studiato Diritto, si è dedicato alla scrittura. Con l'editore Gallimard ha pubblicato altri tre romanzi: "L'homme pacifique", "Un voyage humain", "Polaire e Orpheline".