Il prete di Teheran |
Rodolfo Antoniazzi - Paolo Mastromo
IL LIBRO – Com'è l'Islam visto dall'interno, con occhi di cristiano, di un salesiano per giunta, che vi ha vissuto e che vi vive da sessant'anni? Don Rodolfo Antoniazzi – oggi a Istanbul dopo avere vissuto per trent'anni a Teheran, prima sotto il regime di Muhammad Reza Pahlavi poi di quello khomeinista – è tollerante ma disincantato. Ricorda di avere salvato più profughi iracheni musulmani che cattolici ("tutti sono figli di Dio") ma sostiene ugualmente che l'Islam non può coesistere con i credo occidentali. "Per loro l'espressione Stato laico, che noi usiamo normalmente considerandola cosa saggia e giusta, significa Stato che non rispetta Dio, e che quindi non si può che combattere", afferma. E dice anche altro, don Antoniazzi: di come sia difficile, per un prete cattolico che vive molto lontano da Roma, resistere alle tentazioni. E non si parla di sesso bensì di potere, di carriere, di business. Il vero problema, oggi, è di mettersi d'accordo su cosa sia la carità. DAL TESTO – "[...] pur non formalmente discriminate, le persone che aderiscono a religioni diverse dall'islam non godono certamente degli stessi diritti degli islamici. In Iran tutti i riti e le religioni sono di fatto tollerati, bisogna riconoscerlo, anche se la Costituzione prevede espressamente che solo gli zoroastriani, gli ebrei e i cristiani siano "minoranze religiose riconosciute". Essi possono quindi avere le loro chiese, le loro scuole e applicare fra di loro i loro statuti personali in fatto di matrimonio, divorzio e trasmissione ereditaria. Si tratta di minoranze tollerate, perciò, però discriminate; per un cristiano, per esempio, è di fatto impossibile ottenere un impiego statale o, peggio, accedere alla carriera militare, alla magistratura o al servizio diplomatico. E praticamente impossibili sono anche i matrimoni misti, in quanto essi sono permessi soltanto se la parte cristiana si converte all'Islam e comunque i figli delle coppie miste, anche se hanno ricevuto il battesimo cristiano, per la legge sono comunque musulmani. In questa situazione a me, di conseguenza, sembrò già un piccolo miracolo quando mi accorsi che alcuni fedeli, cristiani, incominciavano a venire alla mia messa." GLI AUTORI – Don Rodolfo Antoniazzi (dicembre 1935), ordinato sacerdote (salesiano Don Bosco) nel 1956, approda ad Aleppo, in Siria, nel pieno della crisi di Suez. Poi si sposta nell'Iran della dinastia Pahlavi e assiste alla rivoluzione khomeinista. Da prete cattolico convive per dieci anni con l'integralismo "con rispetto reciproco", come scrive, spostandosi fra Libano, Palestina, Israele. Dal 1998 vive a Istanbul, dove si dedica all'assistenza dei profughi iracheni, dopo essere stato costretto a lasciare Teheran. INDICE DELL'OPERA – Prefazione - Precisazioni del curatore - Capitolo I (Un bambino felice - Un gatto scuoiato vivo - In bici verso Peschiera - Su e giù dal forte di Bramafam - Il sorriso del maestro "Orso" - Domenico Savio, il Beato bambino - I miracoli di don Bosco - Via dall'Italia) - Capitolo II (La crisi di Suez e la scuola diroccata di Aleppo - Come si forma un missionario - Il muro di separazione e le terre espropriate - Il benefattore argentino) - Capitolo III (L'Andisheh e la lotteria dei mattoni - La metamorfosi di Muhammad Reza - Le mani Usa sul petrolio - La rivoluzione iraniana e i palestinesi - Fin che c'è guerra c'è speranza - L'espulsione dei salesiani da Teheran) - Capitolo IV (I cristiani in Iran - I furti alla scuola - Monsignor Bugnini, una morte sospetta - La cittadinanza negata - La bella storia di don Picchioni - Cadono le accuse: non eravamo spie!) – Capitolo V (Al lavoro per far rientrare i padri a Teheran - I fedeli filippini non vogliono un parroco italiano - I lascia passare di Betlemme - I tappeti arrotolati e la fascia vescovile – La trappola - "Don Antoniazzi, non facciamo uno scandalo") – Capitolo VI (A Istanbul, con i profughi iracheni - Gli omicidi di monsignor Padovese e di don Santoro - La comunità polacca di sant'Augusto Czartoryski - I Salesiani in Turchia – Le ambigue attività della Caritas) – Capitolo VII (L'Islam e le dolenti note - Il velo islamico fra libertà, religiosità e propaganda - L'Islam e il sesso - La convivenza non è mai difficile se c'è il rispetto - Quando Khomeini ordinò ai Pasdaran di trafugare la Pietra Nera) – Capitolo VIII (La convivenza fra confratelli, una prova non facile – Cattivi pensieri fra la vita e la morte - Le tariffe della devozione: le candele e gli appartamenti per i poveri - Il finestrino delle suore di Notre Dame de Sion) – Conclusione (Il giardino riconquistato - Missili su Teheran - I tempi cambiano, la nuova edilizia ha le sue regole - Non bisogna arrendersi, lo disse anche don Bosco: "In paradiso non siva in carrozza") |