Storia degli Uscocchi Stampa E-mail

Umberto Matino

Storia degli Uscocchi
Trascritta dal testo originario di Minuccio Minucci e Paolo Sarpi


Edizioni Biblioteca dell'Immagine, pagg.367, € 14,00

 

matino uscocchi  IL LIBRO – Il libro "Historia degli Uscochi" è stato scritto dal 1590 al 1602, per mano di Minuccio Minucci, arcivescovo di Zara, e completato poi in due riprese (con la ''Aggiunta'' dal 1602 al 1613 e con il "Supplimento" dal 1613 al 1616) da Paolo Sarpi, teologo e storico veneziano, ed è stato infine edito a Venezia nel 1676. Il linguaggio col quale è stato scritto il libro è l'italiano del '600 che qualsiasi studioso è in grado di leggere nella sua stesura originale. Tale versione non è nemmeno difficile da reperire, perché basta digitare in internet il titolo del libro, e si riesce immediatamente a scaricare la copia in pdf dell'edizione seicentesca. Per un lettore però che non faccia parte del ristretto gruppo degli studiosi, dei ricercatori o degli appassionati, il testo può risultare ostico, oscuro in più punti e arzigogolato e prolisso all'inverosimile. D'altra parte così si scriveva a quel tempo, e fortuna vuole che oggi si scriva in maniera più chiara e concisa. Il lavoro svolto da Umberto Matino sul libro non è stato pertanto quello di una trasposizione filologica del testo originario, con la trascrizione frase per frase, parola per parola, e relativa puntuale parafrasi: il risultato sarebbe stato probabilmente noioso e prolisso quanto l'originale, se non addirittura di più. Ha provato invece a parafrasare il testo cogliendo il senso generale d'ogni brano e trascrivendolo poi con un linguaggio più semplice e più coin volgente. Nel far ciò non ha però drasticamente cancellata la "forma" originaria, talvolta ampollosa e ridondante, ma ha cercato di far comunque percepire al lettore "l'aura", l'atmosfera di quell'epoca lontana, che solo tale prosa riesce pienamente a trasmettere. Soprattutto nel riportare la dotta rivendicazione del Dominio di Venezia sul mare Adriatico, sono stati lasciati inalterati alcuni brani di prosa giuridica seicentesca che ci fanno comprendere al volo come mai, ancor oggi, nessun profano riesca a capire le cavillose e oscure argomentazioni giuridiche dei magistrati e degli avvocati... Per la suddivisione del testo in capitoli e paragrafi il Curatore si è riferito all'edizione di Niccolò Bertoni, del 1831, integrandola in qualche caso. Il libro si rivolge quindi a un pubblico non specialistico, a dei lettori interessati semplicemente a conoscere qualcosa di più della storia degli Uscocchi e della storia del mare Adriatico, due vicende complesse e affascinanti e per tanti versi sconosciute.

  DAL TESTO – "Gli Uscocchi insomma, sfruttando la costa frastagliata e la propria abilità nel condurre piccole barche velocissime, si dedicarono alla pirateria assaltando soprattutto i navigli dei Turchi e dei mercanti ebrei. Colpivano d'improvviso, nascondendosi poi nei mille anfratti delle scogliere e dileguandosi fra i cespugli che ricoprivano la costa non senza aver prima nascoste le proprie barche fra gli stessi arbusti o perfino affondandole sott'acqua, così da farle magicamente sparire, per ripescarle velocemente al momento del bisogno. La loro attività divenne in un breve lasso di tempo un grave disturbo ai traffici commerciali di quella parte dell'Adriatico. A Costantinopoli la situazione instauratasi risultò ben presto intollerabile e il Solimano si lamentò duramente con Venezia, la quale da un lato pretendeva che il cosiddetto Golfo Adriatico, che comprendeva l'intero mare, fosse giuridicamente considerato un suo esclusivo dominio, dall'altro lato non riusciva però a garantire su quelle stesse acque la sicurezza delle rotte commerciali, con grave danno sia per lei che per coloro che con lei commerciavano. Da Costantinopoli giunse via via sempre più concreta la minaccia che un'intera flotta turca entrasse nell'Adriatico per estirpare la mala pianta degli Uscocchi e a Venezia crebbe la preoccupazione e si fecero forti pressioni direttamente sul Papa, affinché anch'egli convincesse l'Imperatore austriaco a neutralizzare quei corsari i quali, di fatto e di diritto, operavano sotto la sua protezione. Oltre che a promuovere iniziative diplomatiche, la Repubblica provvide anche a mettere in campo un'intera flotta di fuste e di galee, armate fino ai denti, e stabilì che ogni Uscocco che fosse catturato, venisse immediatamente impiccato. Voleva che ai Turchi risultasse chiaro ed evidente che Venezia si faceva carico del problema costituito da quei pirati e che rispettava senza sotterfugi gli accordi sul libero commercio."

  L'AUTORE – Umberto Matino è nato a Schio, vive e lavora a Padova. I suoi libri raccontano la storia minore del Veneto utilizzando la forma letteraria del giallo e del noir. Nel 2007 ha esordito con "La valle dell'Orco", un romanzo di successo che è diventato un long-seller e che nel 2014 è stato pubblicato anche in Germania. La sua seconda opera, "L'ultima Anguàna" (2011), ha vinto il premio GialloLimone-Piemonte, è stato finalista al Premio Cortina e al premio Provincia in Giallo. Il terzo romanzo "Tutto è notte nera" (2015) è un giallo incalzante, ricco di storie e d'avventura, che ha conquistato in breve tempo una vasta popolarità completando quella che è stata definita la "trilogia cimbra". La "Storia degli Uscocchi" (2016) non è un romanzo, ma la libera trascrizione di un testo del XVII secolo, scritto da Minuccio Minucci e completato da Paolo Sarpi, che narra la lotta fra Venezia e gli Uscocchi, i feroci pirati dell'Adriatico.

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione, di Umberto Matino – Avvertenza - Historia degli Uscocchi 1590-1602 - Capitolo I - Capitolo II - Capitolo III - Capitolo IV - Aggiunta all'Historia degli Uscocchi 1602-1613 - Capitolo I - Capitolo II - Supplimento dell'Historia degli Uscocchi 1613-1616 - Capitolo III - Capitolo IV – Postfazione – Bibliografia - Biografie