Il lago della morte. 15-16 maggio 1916 |
Luca Girotto
IL LIBRO – Una posizione italiana orograficamente insignificante, un piano d'attacco austriaco con obiettivi esclusivamente dimostrativi e del tutto marginale rispetto al disegno strategico della Strafexpedition, reparti inesperti e quasi ignari dei luoghi da parte italiana, due battaglioni di seconda schiera formati da militari di etnia slava e romena da parte imperiale; la sera del 15 maggio 1916, sugli ancora innevati pascoli di Monte Còlo in Valsugana, tutto sembrava orientare il corso degli eventi verso una banale scaramuccia fatta di poche fucilate dopo qualche scambio di colpi d'artiglieria. Ma la sorte aveva deciso diversamente: il combattimento, che tra il 15 e il 16 maggio 1916 infuriò per quasi dodici ore su quei dolci declivi, si trasformò infatti per gli attaccanti in un inatteso quanto inutile bagno di sangue, al termine del quale i fanti italiani della brigata Ionio, temporaneamente vincitori, rimasero padroni del campo pur perdendo 234 uomini. Per le forze imperiali, il tremendo sacrificio - 873 tra soldati ed ufficiali, alcune compagnie avevano perso oltre il 50% degli effettivi - non fu invece accompagnato dal benché minimo risultato. Cinque giorni dopo, però, a seguito degli sviluppi dell'offensiva austriaca sugli Altipiani la situazione si invertì inaspettatamente, con gli italiani costretti ad abbandonare senza ulteriori combattimenti le posizioni fino ad allora difese allo spasimo. E per gli austriaci fu amaro constatare come, con una semplice e vigile attesa, si sarebbero potuti raggiungere senza spargimento di sangue gli obiettivi per i quali tante vite umane erano state letteralmente sprecate. Per narrare nel dettaglio quegli eventi, nel centesimo anniversario della "battaglia di monte Còlo", è nata questa pubblicazione. DAL TESTO – "Il 2° battaglione del 222° della Ionio, in effetti, in meno di un'ora fece in modo di riprendersi tutti i tratti della linea avanzata che erano andati perduti nella notte. In tarda mattinata, grazie all'azione di un drappello di fanti guidati dal sottotenente nisseno Garrubba Salvatore, tornarono in mano italiana i due lanciabombe Thevenot persi nella notte ed anche i rottami contorti dei due cannoni da 42 mm inopinatamente abbandonati dai serventi la sera antecedente. Solo il costone di sinistra, sopra Sorgente (oggi "Fontana Fredda"), rimase temporaneamente in possesso di un nucleo di dalmati i quali, impossibilitati a ripiegare, si affacciavano di tanto in tanto al ciglio per sparare granate da fucile in direzione del Lago Grande, respingendo ogni tentativo di contatto." L'AUTORE – Dirigente medico ospedaliero, classe 1963, Luca Girotto lavora e risiede a Borgo Valsugana (TN). Appassionato di storia e di montagna sin dall'adolescenza, attualmente si dedica allo studio degli avvenimenti bellici del '15-'18 sul fronte tra la Valsugana, il Lagorai e la Val Cismon. Tra le sue pubblicazioni: "1915-1918. La lunga trincea" (Rossato ed., 1995), "1914-1918. Tra le rocce, il vento e la neve..." (Aviani ed. 1996), "Casi da guera del '14-'16" (Aviani ed., 2000), "1866-1918 Soldati e fortezze tra Asiago ed il Grappa" (Rossato ed., 2002), "Il calvario di un fante – dal Carso all'Albania" (Rossato ed., 2005), "'Riva i 'taliani!" (Comune di Telve Valsugana ed., 2006), "La battaglia di Sant'Osvaldo" (Comune di Roncegno Terme, 2006), "Sull'aspre cime del monte Cauriol" (Aviani ed., 2006). I lavori più recenti sono "Forte Tombion - La sentinella del Canal di Brenta" (ed. Litodelta, 2008), "1915-1918 Al fronte con Paolo Monelli - I luoghi ed i volti de Le scarpe al sole" (ed. Litodelta, 2008), "Guerra segreta sui Lagorai e nelle Dolomiti" (ed. Itinera, 2009), "Der Lange Georg - Il lungo Giorgio" (ed. Litodelta, 2009), "I forti di Primolano - Un Giano bifronte" (Silvyedizioni, 2010), "1916 Un giorno sull'altopiano" (Silvyedizioni, 2012), "1918 Die Baricatastraße - L'ultima strada dell'Impero" (Silvyedizioni, 2013), "In cento non tornarono" (con Stefano Delucca, Silyedizioni, 2014), "1915-1916 Kaiserjäger in Marmolada" (ed. DBS, 2015), "1906-1918 Un leone tra Brenta e Cismon - Storia del forte corazzato di Cima Campo" (ed. DBS, 2015). INDICE DELL'OPERA - Al lettore - Introduzione - Cap. 1. L'antefatto (1.1. I luoghi - Autunno 1915: prima ricognizione tra Còlo e Serot – 1.2. Genesi di un'offensiva – 1.3. Le forze austriache - Valsuganotti in fuga dal Còlo – 1.4. Le forze italiane - Ma quando erano arrivati, gli italiani, su Monte Còlo?) - Cap. 2. La calma che precede la tempesta (2.1. Il compito del XVII Korps: vincolare alla Valsugana la 15a divisione – 2.2. Il piano d'attacco della 13a brigata da montagna – 2.3. 1-14 maggio: la brigata Ionio si interra a Monte Còlo - Cannoni ed artiglieri dai forti di Primolano al Còlo - I disertori preannunciano l'attacco) - Cap. 3. La battaglia (3.1. Arriva la sera del 15 maggio – 3.2. L'azione diversiva dei bosniaci tra Boccheri e Desene – 3.3. Lotta per il Còlo - L'artiglieria apre le danze - "Luise im fersental" - L'avanzata dei romeni del III/64° - "I cannoni del Salubio" - I dalmati del V/22° a Malga Còlo: massacro al Lago grande - 16 maggio: la partita si chiude prima dell'alba) - Cap. 4. Tempo di bilanci e di recriminazioni (4.1. Le perdite – 4.2. Elogi, inchieste, siluramenti) - Cap. 5. Un successo effimero (5.1. Euforia fuori luogo - "Graziani il fucilatore" e la inesperta Brigata Ionio – 5.2. La Brigata Ionio abbandona Monte Còlo) - Bibliografia - Abbreviazioni utilizzate nel testo - Ringraziamenti |