I giardini di Firenze. III. Palazzi e ville medicee Stampa E-mail

Angiolo Pucci

I giardini di Firenze
III. Palazzi e ville medicee
A cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani


Casa Editrice Leo S. Olschki, pagg.XXXII-642, € 48,00

 

pucci giardini3  IL LIBRO – In questo terzo volume, Angiolo Pucci affronta il capitolo più caratteristico della storia dei giardini di Firenze, dedicato alla formazione, incremento e tutela dei giardini realizzati dalla famiglia Medici a ornamento dei loro palazzi e ville. Una vicenda che per oltre tre secoli vide protagonisti tutti i principali signori e principi di questa famiglia, da Cosimo il Vecchio, pater patriae, a Gian Gastone, ultimo granduca di Casa Medici, ma che proseguì ancora per altri due secoli con i granduchi lorenesi, i governi dei Borboni e dei francesi, e infine con i sovrani del nuovo regno d'Italia.
  Un racconto di oltre seicento pagine, basato su fonti storiche e letterarie di prima mano e su sorprendenti documenti inediti rintracciati fra i fondi delle biblioteche e degli archivi fiorentini, che illustra in modo completamente nuovo le caratteristiche di un'eredità culturale di straordinaria importanza per la storia dei giardini. Pucci descrive come nessun altro ha mai fatto venti episodi presenti nella città di Firenze e nel territorio della sua provincia, dando risalto alla doppia anima di questo prezioso patrimonio storico artistico ambientale: il giardino di delizia e il giardino di utilità. Si comprende così appieno per quale motivo, già a partire dal primo Cinquecento, si sia diffusa l'immagine di Firenze quale «giardino d'Europa», e in che senso essa sia stata molto di più di una splendida metafora letteraria.

  DAL TESTO – "Il prato arrivava fino al portone d'ingresso, e da qui cominciava il viale principale.
  "Il prato, da quanto si vede nella pianta stessa, aveva dalla parte destra la forma quadrata, limitato nella parte inferiore dal Palazzo e per due lati da un muraglione a retta del terreno sovrastante. Al presente invece, appena entrati nel giardino, si ha davanti un grande piazzale inghiaiato, tanto in faccia all'ingresso, quanto a destra. Il piazzale in faccia all'ingresso termina ove comincia il viale in salita ed il piazzale dalla parte destra segue la linea del marciapiede del palazzo e si allarga alquanto dalla parte opposta [...].
  "Questo piazzale era al tempo dei Medici destinato al giuoco del pallone e conservò lo stesso uso sotto il regno di Pietro Leopoldo, mentre da Maria Luisa Regina d'Etruria fu destinato a maneggio per la corte, ed oggi serve semplicemente come piazzale di passaggio.
  "Dal punto ove comincia il viale principale, a mano sinistra di esso, si parte in altro viale in leggera discesa che porta alla grotta che, come ho detto, travasi perfettamente in faccia all'entrata del giardino. Questo viale è relativamente moderno, nella parte che riguarda la sua decorazione."

  L'AUTORE – Angiolo Pucci, ultimo rappresentante di una importante famiglia di giardinieri granducali stabilitasi a Firenze nella seconda metà del Settecento, ereditò la passione per l'orticoltura dal padre Attilio, capo giardiniere di Boboli, collaboratore con Poggi nelle realizzazioni delle grandi sistemazioni a verde del piano di ingrandimento di Firenze Capitale e primo soprintendente del servizio comunale dei Pubblici passeggi e dei giardini. Dopo essere succeduto per pochi anni al padre nella soprintendenza di questo servizio, Angiolo si dedicò prevalentemente all'attività di studioso e di divulgatore della scienza orticola e dell'arte del giardinaggio. Fu autore di numerosi articoli e manuali e di una fondamentale "Enciclopedia orticola illustrata" pubblicata nel 1915 dalla casa editrice Hoepli.

  I CURATORI – Mario Bencivenni si è occupato di storia dell'architettura e dei giardini, di storia del restauro e della tutela e ha svolto attività di ricerca e di docenza presso le Facoltà di Architettura di Firenze, del Politecnico di Milano e dell'Università di Ferrara; è docente presso la Scuola di specializzazione in beni architettonici e del paesaggio de «La Sapienza» di Roma. Ha pubblicato numerosi saggi sulla storia e la tutela dei giardini storici e pubblici.
  Massimo de Vico Fallani, architetto, funzionario del Ministero per i beni e le attività culturali dal 1980 al 2008, è stato direttore del Servizio per la conservazione dei parchi e giardini prima presso la Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici delle Province di Firenze, Prato e Pistoia e quindi presso la Soprintendenza per i beni archeologici di Roma. Autore di saggi sui giardini pubblici e storici, ha curato numerosi restauri di giardini e sistemazioni paesaggistiche a Firenze, Perugia, Roma e nelle aree archeologi che romane. Coordina il corso di restauro di parchi e giardini storici della Scuola di specializzazione in beni architettonici e del paesaggio de «La Sapienza» di Roma.

  INDICE DELL'OPERA - Premessa dei Curatori - Palazzi e ville medicee - Introduzione - I. Palazzo Pitti e giardino di Boboli - II. Palazzo della Crocetta - III. Casino di san Marco - IV. Giardino della Vagaloggia - V. Palazzo Riccardi - VI. Villa di Castello - VII. Villa della Petraia - VIII. Villa della Topaia - IX. Villa di Pratolino - X. Poggio a Caiano - XI. Poggio Imperiale - XII. Villa di Careggi - XIII. Villa Medici-Scott a Fiesole - XIV. Villa Ciardi Duprè a Lappeggi - XV. Conservatorlo della Quiete - XVI. Villa Ridolfi a Marignolle - XVII. Villa dell'Ambrogiana - XVIII. Villa di Artimino - XIX. Villa di Cafaggiolo - XX. Villa del Trebbio - Bibliografia citata - Indice delle figure - Indice dei luoghi e delle cose notevoli - Indice dei nomi