Il caso Carlo Sabattini Stampa E-mail

Nunzia Manicardi

Il caso Carlo Sabattini
L'ambientalista che fu dichiarato pazzo e rinchiuso in manicomio
perché denunciava abusi e soprusi e ne allegava le prove
Un romanzo d'amore e di denuncia


Edizioni Il Fiorino – Modena, pagg.230, € 12,00

 

manicardi sabattini  IL LIBRO – Ricercare, portare a galla e divulgare storie scomode e difficili, sulle quali è calato il silenzio o si è fatta una distorta informazione per motivi opportunistici o manipolatori, è un'impresa a cui Nunzia Manicardi si sta dedicando da molti anni e con risultati ben conosciuti e apprezzati nei tanti ambiti in cui si è cimentata. Da "I figli di Togliatti" a "Quel diabolico Ferrari"; da "Formiggini, l'editore ebreo che si suicidò per restare italiano" a "Italiani da slegare. Contenzione, la vergogna del silenzio", da "La Maserati di Adolfo Orsi" a "Vittorio Guerzoni e le Moto Mignon, il primo costruttore di Modena" (tanto per citare soltanto alcuni degli oltre 50 libri da lei scritti e pubblicati in oltre vent'anni di indagini, insieme con le altrettanto importanti inchieste giornalistiche quali quelle sull'Alta Velocità ferroviaria) non c'è argomento sul quale l'autrice modenese non si sia messa in gioco personalmente, senza remore di alcun genere, fornendo materiali e spunti di riflessione all'intera opinione pubblica nazionale e anche internazionale.
  Ecco adesso un altro libro che rimarrà sicuramente nella storia italiana e che racconta una vicenda che più scomoda e difficile non potrebbe essere: quella di Carlo Sabattini, l'ambientalista modenese che - a forza di protestare dapprima per motivi ecologistici e poi contro gli abusi di legge derivanti dal perverso inascolto delle sue denunce seppur circostanziatissime - finì per entrare nel mirino di certa parte politica e di certa magistratura che, per farlo tacere, non esitò a marchiarlo per sempre con il timbro di "pazzo" spedendolo nell'aprile del 1985 nel manicomio psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere. In occasione delle elezioni amministrative del maggio 1985 fu - benché ancora internato - il consigliere più votato, esponente di quella lista "Verde" che egli stesso con la sua incessante azione di protesta e denuncia aveva contribuito a creare. Fu giocoforza, per il potentato politico in carica, trovare un escamotage per almeno "salvare la faccia": Sabattini fu rilasciato dal manicomio in quanto giudicato "non socialmente pericoloso" e poté così andare ad occupare il proprio posto all'interno del consiglio comunale di Modena, dove esercitò intatta e trainante la sua forza eccezionale di integerrimo oppositore a ogni forma di strapotere. Ma, purtroppo, sempre conservando quella qualifica di "matto" che contribuì non poco, insieme con le botte ricevute durante un pestaggio da parte di alcuni attivisti politici, a procurargli l'infarto che lo portò a morire prematuramente, a soli 60 anni, il 9 febbraio 1989, proprio durante una seduta del consiglio comunale. Nunzia Manicardi ha scelto di scrivere non un saggio ma un romanzo, in cui la vicenda di tal K.S. (la K è con riferimento diretto a Kafka, ai cui personaggi la paradossale vicenda si apparenta) si intreccia con la scoperta del mondo reale e delle sue crude e oscure verità da parte di Emiliana Ferrari, giovane giornalista tirocinante ancora inesperta e ingenua, e con quella del suo amore altrettanto fallace per un magistrato ignavo e, infine, collusivo.
  Nel dipanarsi di questa doppia drammatica vicenda, tratteggiata con sferzante ironia e umanissima partecipazione, la Manicardi sviscera in modo capillare (grazie anche a una laurea in giurisprudenza) la sottilissima ragnatela giudiziaria che va man mano avviluppandosi intorno a K.S. (ma sempre basandosi sugli avvenimenti autentici e su testi dello stesso Sabattini) e in modo altrettanto sottile penetra nella psicologia e nel vissuto di tutti i personaggi, lasciandoci pagine di autentica letteratura oltre che di imperitura denuncia.

  DAL TESTO – "Tempo una settimana, e la città tutta tornò a ricoprirsi di scritte e di slogan. Sembrava che fosse ricomparsa la primavera. Ma sarebbe stata una breve primavera... K.S. aveva affisso, in cinque anni di attività a tempo pieno, centinaia per non dire migliaia manifesti; aveva presentato oltre duecento denunce circostanziate e documentate; aveva invaso gli uffici dei vari organi competenti con tante di quelle carte che essi ormai rischiavano la paralisi assoluta. Era ormai evidente a chiunque che questa cosa non poteva più essere tollerata dalle autorità che ne erano bersaglio. Il recente caso del fermo preventivo aveva inoltre dimostrato a chi di dovere che il sistema per bloccare K.S. e renderlo innocuo come un cagnolino al guinzaglio lo si poteva trovare, con un po' di buona volontà."

  L'AUTRICE – Nunzia Manicardi, modenese, 4 lauree (Filosofia, Lettere, Giurisprudenza, diploma di Pianoforte), è autrice di oltre 50 libri anche tradotti e diffusi nel mondo con unanime consenso e più di 1.500 articoli e inchieste giornalistiche, innumerevoli collaborazioni di qualità e prestigio (Unesco, Rai, Ministero Pubblica Istruzione, Regione Emilia-Romagna, Università La Sapienza di Roma, A.S.I. Automotoclub Storico Italiano, A.M.I. Associazione Mazziniana Italiana, Provincia di Modena, Camera di Commercio di Modena, CNA, Circolo Gianni Bosio di Roma, Enti locali, quotidiani e riviste ecc.) ed è considerata una delle "firme" italiane più originali e apprezzate. Nel 2015 ha tenuto negli Stati Uniti, su invito, alcune lezioni presso Stony Brook University (Long Island) e Wayne State University di Detroit ("XV Settimana della Lingua italiana").

  INDICE DELL'OPERA - Nella città dei maiali - Parte prima. La piazza al manicomio - 1. L'inizio del tirocinio - 2. L'omino-sandwich - 3. Il Libro Bianco e il raid vandalico - 4. La Giustizia presenta il conto - 5. "Operazione Pulizia": la Macchina si mette in moto - 6. Processo al Vinavil e perizia psichiatrica seconda – Parte seconda. Dal manicomio al consiglio comunale - 7. Condanna a tre anni con qualifica di "matto" - 8. Il Partito dei Cielipuliti e la miniera d'oro elettorale - 9. Un piccolo martire-eroe comodo a troppi - 10. Il bavaglio della ragione - 11. Un rebus giuridico: può votare ed essere eletto ma resta in manicomio - 12. Il primo eletto in Comune telefona dal manicomio - 13. Ritorno dall'inferno, ma col timbro indelebile di "pazzo" - Parte terza. Il consigliere ambientalista matto - 14. L'insediamento - 15. «E adesso via il Sindaco e la Giunta!» - 16. Denunce scomparse - 17. «Cari signori mascalzoni» - 18. «Mette in crisi il Comune e io lo spedisco ancora davanti al magistrato!» - Parte quarta. Pestaggio con tante scuse e nessun perdono - 19. Il terzo uomo - 20. L'infarto dopo le botte - 21. Il trionfo dell'ipocrisia - Parte quinta. Morire in consiglio comunale - 22. Il secondo e ultimo infarto - 23. La fine del tirocinio