Li chiamavano terroristi |
Luigi Borgomaneri
IL LIBRO – Basata sulla consultazione di una ampia documentazione archivistica, carte riservate di fonte comunista e testimonianze dei protagonisti, l'opera ricostruisce nella sua interezza la storia dei Gruppi di azione patriottica (Gap) operanti in Milano dall'ottobre 1943 al maggio 1945. Integrate dal recupero di decine di biografie di combattenti dimenticati e di accadimenti e figure espunti dalla narrazione ufficiale, le vicende del più attivo e longevo dei gappismi sono per la prima volta riconsiderate criticamente alla luce delle complesse relazioni intercorse con l'apparato comunista. Il nuovo apporto di conoscenze che ne scaturisce configura il caso milanese come specchio e terreno di verifica delle problematiche politico-militari del gappismo nazionale, inserendolo nella più ampia storiografia resistenziale e contribuendo così a una nuova lettura delle ragioni e della dialettica interna che guidarono il Pci nel passaggio dalla fase terroristica a quella della guerriglia urbana di massa. DAL TESTO – "Il reclutamento parte dalla cellula, il cui segretario segnala il candidato gappista al segretario del Comitato di settore e al membro dello stesso Comitato che cura il lavoro dei Gap. Il segretario del settore, a sua volta, propone il nominativo al suo superiore gerarchico, il membro del Comitato federale che cura e dirige il settore, e, solamente dopo che la «pratica» è stata da loro attentamente esaminata, il candidato viene presentato ai responsabili dell'attività militare." L'AUTORE – Luigi Borgomaneri (1945) è dal 1976 ricercatore e collaboratore della Fondazione Istituto per la storia dell'età contemporanea. Oltre a saggi sulla lotta partigiana e sul rapporto tra classe operaia e Pci clandestino a Milano, ha pubblicato "Due inverni, un'estate e la rossa primavera. Storia delle Brigate Garibaldi a Milano e provincia 1943-1945" (Angeli, 1985, 1995a edizione ampliata); "Hitler a Milano. I crimini di Theo Saewecke capo della Gestapo" (Datanews, 1997); "Lo straniero indesiderato e il ragazzo del Giambellino. Storie di antifascismi" (Archetipo, 2014) e ha curato "Crimini di guerra. Il mito del bravo italiano tra repressione del ribellismo e guerra ai civili nei territori occupati" (Guerini, 2006). INDICE DELL'OPERA - Prefazione, di Mimmo Franzinelli – Introduzione. «... U bütà là muschètt, gibèrna e tüs còs...» - Parte prima. Il Pci e la federazione milanese davanti alla lotta armata (1. La Federazione comunista milanese all'8 settembre 1943 - 2. Il Pci fra lotta armata e unità antifascista) - Parte seconda. Il primo gappismo. Gli uomini, le azioni, le resistenze interne (1. Rivoluzionari di professione, "figli d'arte" e giovani ribelli - 2. I primi distaccamenti - 3. L'esecuzione di Aldo Resega e le prime cadute - 4. I distaccamenti Rosselli e Matteotti – 5.. Nascita e sfascio della 3a brigata d'assalto Garibaldi "Lombardia" - 6. Critiche, autocritiche e accuse di banditismo e di trotskismo – 7. Il fallimento dei tentativi di riorganizzazione dei Gap) - Parte terza. L'estate rovente del gappismo milanese (1. La nascita della 3a brigata d'assalto Garibaldi Gap "Lombardia" - 2. Giovanni Pesce: il gappismo del "fulmine di guerra" – 3. Il comandante, la Federazione e gli interrogativi di un tradimento) - Parte quarta. L'avvento delle Sap e il declino della centralità dei Gap nella guerriglia urbana (1. La Gap dimenticata di Luigi Campegi - 2. Il mese delle bombe – 3. La 3a brigata Gap "Egisto Rubini", gli ultimi mesi di lotta e un'insurrezione sappista) - Indice dei nomi |