Il Premio Cremona (1939-1941) Stampa E-mail

Rodolfo Bona

Il Premio Cremona (1939-1941)
Opere e protagonisti


Edizioni Scritture, pagg.240, € 18,00

 

bona premiocremona  IL LIBRO – Negli anni del secondo dopoguerra, il Premio Cremona è stato oggetto di ostilità critica e di rimozione, oltre che di scarsa considerazione nella storiografia dell'arte, solo parzialmente corrette a partire dagli anni Ottanta.
  Molte delle opere che vi parteciparono sono andate disperse o distrutte dopo la Liberazione, in alcuni casi mutilate o chiuse in magazzini; talvolta i loro autori, alla caduta del regime, cambiarono i titoli e i soggetti dei dipinti trasformando scene celebrative in scene popolari o in ritratti. Pensavano in tal modo di nascondere la loro partecipazione al Premio voluto in prima persona dal gerarca cremonese Roberto Farinacci allo scopo di promuovere un'arte realmente fascista.
  Il libro di Rodolfo Bona offre per la prima volta un quadro storico e critico completo di quelle vicende. L'Autore ricostruisce le tre edizioni del premio sulla base di fonti scritte e iconografiche, e lo fa anche in relazione al più noto Premio Bergamo e al generale dibattito artistico dell'epoca; ripercorre le vicende di ciascuna edizione prendendo in esame le opere più significative allora esposte ed esaminando quelle che si salvarono dalla dispersione e che sono tuttora conservate, talvolta in frammenti, in collezioni pubbliche e private.
  Il volume si chiude con i profili biografici e bibliografici di alcuni degli artisti che esposero a Cremona e con una significativa galleria di opere.

  DAL TESTO – "Alla chiusura delle iscrizioni della prima edizione le domande di partecipazione pervenute furono circa 900 e quasi 1100 le opere che giunsero da tutta Italia e dall'estero, così come «dall'Impero e dalle Colonie», dando un carattere «plebiscitario» ad una «eccezionale rassegna d'arte italiana e fascista», nella quale tutti i concorrenti avevano «sentito il valore morale di partecipare ad un concorso ispirato, nella concezione e nelle finalità, all'esaltazione delle idealità fasciste». In realtà furono presentate al concorso citca 300 opere, 123 delle quali furono ammesse. I 79 dipinti del premio «A» vennero ordinati nel Palazzo Comunale, mentre i 44 del premio «B» nel Palazzo Cittanova.
  "Durante l'inaugurazione dell'esposizione, Farinacci dichiarerà che la mostra aveva addirittura sorpassato gli obiettivi previsti, affermandosi a livello nazionale e riuscendo a «suscitare una pittura tutta nostra» in grado di riprendere «la tradizione classica per aggiornarla al novecentismo fascista: epico, vittorioso, glorioso, imperiale». Non si può non notare, nei numerosi aggettivi che sostanziano e precisano il sostantivo, indirizzandone il senso, la coscienza dell'ormai avvenuto superamento dell'idea sarfattiana di Novecento."

  L'AUTORE – Rodolfo Bona, insegnante dal 1986, è docente di Storia dell'Arte al Liceo Classico "D. Manin" di Cremona. Ha collaborato con il Centro Studi ed Archivio della Comunicazione dell'Università di Parma, con il Museo Civico "G. Bellini" e l'associazione "Amici di Palazzo Te" di Asola, e l'Archivio di Stato di Cremona.

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione - 1. 1939, la prima edizione (Ricchetti e Stefano Fugazza. Un modello esemplare di ricerca - Il «caso» Mario Biazzi - Altri dipinti in mostra) - 2. 1940, la seconda edizione (Di alcuni dipinti «cremonesi» - Opere e interpretazioni - Altri dipinti cremonesi - I futuristi) - 3. 1941, la Gioventù italiana del Littorio - 4. 1941-1943. Dal sangue la nuova Europa – Appendice. Annotazioni biografiche sui pittori partecipanti - Immagini