Demetrio Paolin
Conforme alla gloria
Voland Edizioni, pagg.393, € 18,00
IL LIBRO – Un romanzo sorprendente (candidato al Premio Strega 2016, presentato da Maria Rosa Cutrufelli e Elisabetta Mondello), dallo stile intenso e nitido, che è anche una riflessioni sul rapporto tra vittima e carnefice, su quale sia il confine tra umano e disumano. Amburgo, 1985. Rudolf Wollmer fa il sindacalista, ha una moglie, un figlio adolescente e l'incubo di un padre scomodo, una ex SS che morendo gli ha lasciato in eredità la casa di famiglia. Deciso a sbarazzarsene subito, ritrova, tra gli oggetti del vecchio, un quadro intitolato La gloria. L'immagine è minacciosa ma nasconde un segreto ancora più terrificante. Nel tempo, la vicenda di Rudolf e del quadro si intreccia con quella di Enea Fergnani ‒ ex prigioniero a Mauthausen sfuggito allo sterminio del lager grazie alla sua abilità artistica e proprietario di un negozio di tatuaggi a Torino ‒ e della giovane modella Ana...
DAL TESTO – "Cammina e le strade diventano strette; a ogni suo passo le fiancate dei palazzi si stringono fino al punto di aderire alle sue braccia. Procede a fatica, quando gli compare davanti un uomo vestito normalmente: un paio di jeans, una maglietta a maniche corte. Non è muscoloso, non ha nessun atteggiamento ostile. È un brav'uomo, potrebbe fare il macellaio, l'impiegato di banca, il postino, lo spazzino, il barista; potrebbe essere il vicino di casa, la persona insignificante con cui si condivide la fila al supermercato; solo che ostruisce la strada, tenendo le braccia conserte. "Enea procede lentissimo, sente i muri abradere leggermente la sua pelle. Passo dopo passo gli pare che la mascella dell'uomo si serri in un ghigno. Enea gli va incontro. Sa che non può tornare indietro, perché il tizio gli sbarrerebbe la strada dall'altra parte. A dividerli dieci passi, poi sette, poi cinque, poi tre, poi uno. "Il pugno quando arriva allo stomaco è attutito, il corpo fa di tutto per non sentire il dolore, la schiena si flette, il ventre si fa cavo. Il primo pugno è violentissimo, ma lo lascia in piedi. È il secondo, per quanto meno inaspettato e meno violento, che lo butta a terra. Enea è immobilizzato, l'uomo gli è salito sulla pancia e lo picchia. "Enea lo vede sopra di sé, il viso non è cambiato, è come se fosse una statua, una pietra, qualcosa di immobile e sedimentato. Poi la violenza dei colpi e la frequenza vanno diminuendo, fino a che l'uomo si alza e se ne va. Muto dall'inizio alla fine, senza dire una parola, scompare girato l'angolo. Enea rimane a terra dolorante, un fagotto dolorante."
L'AUTORE – Demetrio Paolin (1974) vive e lavora a Torino. Ha pubblicato il romanzo "Il mio nome è Legione" (2009), i saggi "Una tragedia negata. Il racconto degli anni di piombo nella narrativa italiana" (2008) e "Non fate troppi pettegolezzi" (2014) e diversi studi critici su Primo Levi. Ha collaborato con il "Corriere della Sera" e "il manifesto". "Conforme alla gloria", il suo secondo romanzo, esce a sette anni di distanza dal primo.
INDICE DELL'OPERA - Conforme alla gloria – Rudolf – Enea – Ana - L'insieme risulta inconoscibile - Ringraziamenti |