L’intelligenza è un disturbo mentale Stampa E-mail

Paolo Bianchi

L'intelligenza è un disturbo mentale

Cairo Editore, pagg.180, € 13,00

 

bianchi intelligenza  IL LIBRO – Emilio Rivolta è un uomo affetto da un disturbo dell'umore. Per l'esattezza è un bipolare di tipo due. Consapevole del suo stato, da anni affida pensieri ed esperienze a psichiatri e psicologi, più o meno dialoganti, con o senza barba. Terapie lunghe e strampalate, spesso poco efficaci, sempre costose. I tentativi di guarigione andati a vuoto non si contano, come le diagnosi sbagliate. In una Stanza degli Aghi, nel reparto ospedaliero dove si muovono come angeli una squadra di neuropsichiatri, gli Alchimisti, Emilio trova gocce di sollievo e una persona che viene dal passato.
  Lasciata la Citta Piccola dell'infanzia per la Città Grande, dove lavora con scarso entusiasmo come giornalista freelance ed è stato abbandonato da una donna incapace di accettare il suo disturbo, Emilio si inserisce in un Gruppo di Autoaiuto. In mezzo a "fratelli di sangue" si sente a suo agio, stringe legami e, stanco di specialisti inutili e costosi, si dà alla terapia della parola con donne di night club e prostitute. Convinto che il suo metodo possa far bene anche ad altri, lo diffonde, fa proseliti.
  I giorni di Emilio sono scanditi da crolli, riabilitazioni, ricadute e ancora risalite, euforia e abisso. Ogni mattino, al risveglio, la vita gli entra sotto la pelle, forte, intensa, scioccante. Ed ecco che forse il Male di Vivere alla fine è solo una maledetta forma di intelligenza, un orientamento per chi si sente sballottato fra spirito e materia, fra il desiderio della luce e l'oscura realtà del mondo.

  DAL TESTO – "A casa, a letto. Per la paura di non dormire, prendo trenta gocce di alprazolam, e infatti mi addormento subito, e dormo, e dormo, tra sogni confusi, incubi, poi, mi pare, un lungo sonno senza incubi, poi ancora incubi. Mi sveglio e guardo l'ora: le quattro del pomeriggio. Non ho fame, perciò mi scaldo solo del latte, con dello zucchero per tirarmi un po' su. Di uscire non ci penso neanche. Devo uscire domani, per lavoro, in mattinata ho un'intervista con una scrittrice scandinava, non mi ricordo quale paese, Norvegia?
  "L'umore non è così male, comunque. Fuori è tutto grigio, con scie di bruma nel cielo, e pioggia fine. Nessuno mi ha chiamato, non chiamo nessuno, penso che potrei sentire Federico, ma lui mi inviterebbe a uscire e mi spiacerebbe dirgli di no, perché gli direi di no.
  "Ascolto la musica che mi piace, che è quasi sempre un rock da adolescenti. Poi di colpo cambio idea e metto in cuffia i Preludi di Chopin, una delle poche opere di musica classica che mi piaccia ascoltare. Sono romantici, dicono, e allora sia, ma più che altro mi riposano la mente. Se ieri sera ero in fase ipomaniacale, adesso sono in fase lievemente depressiva. Sulla copertina del cd c'è la foto di una pianista bulgara, di corporatura massiccia. A un certo punto, credo sia il Preludio opera 45 in do diesis minore, sento qualcosa in sottofondo, come un fruscio."

  L'AUTORE – Paolo Bianchi (Biella, 1964), giornalista professionista, ha scritto migliaia di articoli su quotidiani e riviste. A partire dal 1997, ha pubblicato una decina di libri, fra saggi e romanzi.

  INDICE DELL'OPERA - Le nuvole schiacciano il cielo e... - 1. La luce sboccia a distanza immensa - 2. E scrivo il mio Quaderno della Cura - 3. Un pomeriggio è crollato il mondo - 4. L'autunno non sarà mai più lo stesso - 5. Le donne della notte sono amiche - 6. Le barbe che nascondono le facce - 7. È stato allora che ho incontrato il Gruppo - 8. Un'incursione alla Terra di Mezzo - 9. Se l'uomo è ovunque estraneo all'uomo - 10. Nessuno è infelice ora e per sempre - 11. Matteo combatte contro l'uomo nero - 12. I nuovi incontri alla Stanza degli Aghi - 13. Forse è tutta questione di chimica - 14. Un uomo ha il coraggio della fuga - Un mese dopo - Tre mesi dopo