Storia del Piemonte. Dalle origini ai giorni nostri Stampa E-mail

Gianni Oliva

Storia del Piemonte
Dalle origini ai giorni nostri


Edizioni Biblioteca dell'Immagine, pagg.295, € 14,00

 

oliva piemonte  IL LIBRO – La regione che chiamiamo "Piemonte" è un territorio vario, che spazia dalle vette alpine del Monviso e del Gran Paradiso alle risaie del Vercellese, dalle colline delle Langhe e del Monferrato al Lago Maggiore; regione di produzione industriale, di coltivazioni di pregio, di eccellenze enogastronomiche, di turismo sportivo, ma soprattutto regione di storia.
  Gianni Oliva ripercorre il lungo cammino attraverso cui il Piemonte ha definito la sua identità e tratteggia con prosa fluida le diverse stagioni che hanno lasciato testimonianza: ne risulta il racconto di una vicenda lunga due millenni, strettamente intrecciata alla grande storia europea, per secoli frammentata in esperienze territoriali diverse, dal XVIII aggregata attorno alla dinastia sabauda che ne stabilisce i contorni geopolitici. Protagonista del Risorgimento, poi dell'industrializzazione, poi ancora del boom economico del secondo dopoguerra, il Piemonte è oggi una regione dal profilo variegato, dinamicamente protesa (come la sua capitale Torino) a "reinventarsi" una dimensione, ma solidamente ancorata alle ricchezze della sua tradizione e del suo passato.

  DAL TESTO – "Si può dunque considerare il 1045 come la data di nascita del Piemonte? Dal punto di vista scientifico, no. Se l'Italia non era che "un'espressione geografica", come spregiativamente sosteneva al congresso di Vienna il principe di Metternich, il Piemonte non era nemmeno quella. Il nome rinvia alla locuzione latina "ad pedes montium", ma si tratta di un'indicazione vaga: la piana di Alessandria o le risaie del Vercellese, ad esempio, possono essere considerate "ad pedes montium"? E i passi del Moncenisio, del Sempione, del San Bernardo, situati sui crinali, che cosa hanno a che fare con i "pedes montium"? E, ancora, perché le vallate aostane non sono Piemonte e lo sono invece i borghi del Novarese e le terre basse di Casale? Il Piemonte, così come lo conosciamo ora, è una realtà politica, che si è formata nel corso dei secoli attraverso aggregazioni successive di territori, con i confini occidentali stabiliti a metà Ottocento sullo spartiacque alpino e quelli orientali segnati abbastanza casualmente tra gli agri della pianura padana."

  L'AUTORE – Gianni Oliva, torinese, classe 1952, ha insegnato alla Scuola d'Applicazione d'Arma e all'Università di Torino. Tra i suoi studi, che spaziano dalla storia militare alla storia del Novecento, "La Resistenza alle porte di Torino" (Angeli, 1989), "I Savoia. Novecento anni di una dinastia" (Mondadori, 1997), "Soldati e ufficiali" (Mondadori, 2010). È stato assessore alla Cultura della Regione Piemonte.

  INDICE DELL'OPERA - Capitolo primo. Adelaide di Torino e l'idea di "Piemonte" (La premonizione di un matrimonio - Una contessa piemontese a Canossa) - Capitolo secondo. I tre "Piemonti" del mondo romano (I Liguri, i Celti e la penetrazione delle legioni - La lunga età imperiale - Eusebio e Massimo: i grandi Vescovi) - Capitolo terzo. Il Piemonte invaso: Goti, Longobardi, Franchi (I Longobardi in Piemonte - La battaglia della Chiuse, tra storia e mito letterario - Il Piemonte carolingio - Tra anarchia feudale e minacce saracene) - Capitolo quarto. L'età comunale e il primato di Asti e Vercelli (Arduino d'Ivrea, ultimo re d'Italia - Tra liti di cavalieri e rinascita economica - Asti nomina i "consoli" e il Barbarossa assedia Alessandria) - Capitolo quinto. Il Piemonte dei principati (La crisi dei "liberi comuni" - I Principati minori - I Savoia alla conquista di Torino) - Capitolo sesto. La stagione dei tre "Amedei" (Le conquiste del Conte Verde - Un "giallo" tardo medievale: l'avvelenamento del Conte Rosso - Amedeo VIII il Pacifico, il conte diventato duca - Dall'eremo alla tiara) - Capitolo settimo. Il Cinquecento tra iniziativa e sottomissione (Carlo V, Francesco I e i decenni dell'invasione - L'avventura umana e politica di Emanuele Filiberto - La rifondazione del Piemonte) - Capitolo ottavo. Il secolo dell'egemonia francese (Le guerre di Carlo Emanuele I e la peste del 1630 - Le persecuzioni contro i valdesi - Una vitalità economica più forte delle guerre - Vittorio Amedeo II, il principe del riscatto) - Capitolo nono. Il Settecento senza "lumi" (19 luglio 1784, la battaglia dell'Assietta - Gli "émigrés" francesi dalla Bastiglia a Moncalieri - Il Piemonte napoleonico) - Capitolo decimo. La patria del Risorgimento (Dalla Restaurazione allo Statuto Albertino - "O si fa l'Italia o si muore" - Il trasferimento della capitale a Firenze) - Capitolo undicesimo. Il Piemonte nell'Italia liberale (L'età dell'industrializzazione - Il movimento operaio dal mutualismo al sindacalismo - L'occupazione delle fabbriche nel "settembre rosso") - Capitolo dodicesimo. La stagione buia del Fascismo e della guerra (Lo squadrismo delle Camicie Nere - Dalla campagna delle Alpi ai bombardamenti su Torino - La lotta partigiana e la liberazione) - Capitolo tredicesimo. Dal miracolo economico alla recessione (Gli anni della grande immigrazione - Tra palazzo Campana e l'"autunno caldo" - La marcia dei quarantamila e la fine della monocultura industriale - Verso un nuovo Piemonte) - Note