La primavera della Repubblica |
Giuseppe Monsagrati
IL LIBRO – Pur affrontando un tema tra i più esplorati dalla storiografia degli ultimi anni, questa agile sintesi presenta la storia della Repubblica romana del 1849 sotto una prospettiva che, senza escludere l'intento narrativo, mette a fuoco alcuni aspetti trascurati in passato. Il punto di partenza dell'autore è infatti una domanda: perché la Repubblica a Roma, ossia come è potuto avvenire che una istituzione come quella repubblicana abbia trovato, sia pur brevemente, un terreno propizio in una città che due millenni di papato avevano reso apparentemente estranea alle idee della democrazia rappresentativa? DAL TESTO – "Consapevole del rischio imminente, l'Assemblea romana aveva deciso di conferire a Mazzini una leadership materiale - su quella politica non c'erano dubbi - che faceva leva sui suoi legami antichi con la Sinistra francese e dischiudeva la possibilità di una trattativa con quella realtà statuale che non solo era una Repubblica ma era retta da una Costituzione – promulgata da poco - che nel preambolo, all'art. 5, proclamava solennemente il rispetto delle altre nazionalità e l'impegno della Francia a non schierare mai "le sue forze contro la libertà di alcun popolo". Il triumvirato nasceva come un'istituzione di emergenza, non per scavalcare l'Assemblea ma per mettere l'esecutivo in condizione di fronteggiare con decisioni rapide un conflitto che appariva sempre più probabile ma di cui non si sapeva ancora con chi sarebbe stato combattuto. Accusato in seguito da personaggi come Bakunin e Marx di aver sempre nutrito velleità autoritarie, in realtà Mazzini nei tre mesi in cui fu triumviro ebbe sempre un grande rispetto per l'Assemblea che con i suoi due colleghi informò puntualmente di ogni decisione ricevendone un appoggio costante. I deputati, anche quelli più ostili, si fidavano ciecamente della sua correttezza. Se avessero voluto metterlo in difficoltà avrebbero dovuto usare altri mezzi, che è quanto farà Sterbini approfittando - come vedremo - dei frangenti più critici in cui si verrà a trovare la Repubblica." L'AUTORE – Giuseppe Monsagrati è stato professore ordinario di Storia contemporanea nella facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza di Roma. Si è sempre occupato di Ottocento italiano e di Risorgimento: dalla biografia alla storia sociale a quella delle idee. In particolare i suoi lavori hanno riguardato la città di Roma, i movimenti politici pre e post-unitari, la Chiesa e la sua gerarchia. Monsagrati è stato anche redattore del "Dizionario Biografico degli Italiani", edito dall'Istituto dell'Enciclopedia italiana G. Treccani, membro di varie istituzioni culturali e collabora con alcune riviste del settore storico. Autore nel 2014 del volume "Roma senza il papa. La Repubblica romana del 1849" edito da Laterza. Per la Lepre ha curato nel 2009 l'antologia "I racconti del Calvados". INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Mara Minasi (Direttrice del Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina di Porta San Pancrazio) – Introduzione - Perché Roma? - La "svolta" del 1798-99 - Il settarismo come antidoto dell'idea di nazione - Il papa "liberale" - Sale la temperatura a Roma - L'attentato a Pellegrino Rossi - Prima della Repubblica - La Repubblica e i suoi nemici - Verso l'attacco francese - La battaglia del 30 aprile - La tregua di maggio - Ricomincia la guerra - La battaglia del 3 giugno - La fine dell'assedio - La città in guerra - Ed ecco la capitolazione - Una Repubblica senza futuro? - Conclusione |