Il romanzo di Gregorio Stampa E-mail

Francesco Biamonti

Il romanzo di Gregorio
Testi e materiali preparatori verso «L'angelo di Avrigue»


Il Canneto Editore, pagg.303, € 18,00

 

biamonti romanzo  IL LIBRO – Il volume propone, in edizione critica a cura di Simona Morando, il romanzo e i testi preparatori da cui è nato il libro d'esordio di Francesco Biamonti "L'angelo di Avrigue" (1983). Si tratta di documenti recentemente ritrovati tra le carte dell'archivio dello scrittore a San Biagio della Cima dai quali, all'interno di una prosa intensa e sofferta, emergono una diversa impostazione del romanzo, personaggi - come Gregorio e Jean-Pierre - costruiti con pienezza, e l'urgenza di temi impellenti quali lo scontro storico tra le generazioni, la precarietà dell'esistenza e il ruolo consolatorio del paesaggio. Un ritratto inedito e più mosso dello scrittore ligure lanciato da Italo Calvino che sollecita un'attenta rilettura critica della sua opera.

  DAL TESTO – "Nella stanza la fiamma del focolare languiva. L'ultima ramo di quercia crepitava semicoperto da una cenere bianchissima. Egli allora andò in cucina a prendere dell'altra legna. La stufa era spenta e uno spiffero entrava da sotto la porta.
  "Rientrò in punta di piedi. Lei dormiva. Si vedeva tutta la dolcezza, la rude armonia del suo grembo e delle sue ossa, la forza delle sue gambe e delle sue spalle, la tempia cava e l'ombra su una palpebra. Metà del volto fino al mento era celato dai capelli, il pube era esposto e mano a mano che riprendeva il fuoco gettava un ragnatelo sul ventre fradicio di sudore. Sembrava a lui che un'anima terrosa e informe – forse per via di quel volto coperto dai capelli e dal sonno – si delineasse su quel letto. I piedi erano bellissimi e le mani e le punte dei seni schiacciati dopo il turgore di prima...
  "Si sedette con cautela sulla sponda per non svegliarla e si mise a riflettere. Quali forme evanescenti e un poco mostruose avevano trovato nei loro corpi uniti il loro territorio? Ora lei sembrava una crisalide, un involucro, quel respiro non era il suo respiro, era l'alito della notte ulivata, era il nero sogno posato su quella pelle dorata... Egli assaporava con dolcezza il suo vizio antico... era l'istinto di morte, così deprecabile, così necessario. Lui non poteva più farne a meno. O forse, chissà, con una lunghissima, lenta abitudine il mondo avrebbe potuto cominciare a esistere non velato da quel sogno deleterio anche per un povero marinaio dalla vita corrosa.
  "Si svestì e andò in cucina a fumare. Poi si mise il cappotto, la sciarpa e andò fuori. La notte era greve, il mare taceva, gli alberi tacevano. Le colline erano austere, il severo approdo che aveva sempre immaginato. Toglievano ogni superficiale delirio. Davano più forze che il mare."

  L'AUTORE – Francesco Biamonti (San Biagio della Cima, IM, 1928-2001), oggi considerato tra i maggiori protagonisti della narrativa italiana del secondo dopoguerra, è autore di quattro romanzi – "L'angelo di Avrigue" (1983), "Vento largo" (1991), "Attesa sul mare" (1994), "Le parole la notte" (1998; 2014) -, tutti pubblicati da Einaudi, a cui sono seguiti, postumi, e ancora per i tipi della casa torinese, "Il silenzio" (2003) e la raccolta di prose "Scritti e parlati" (2008).

  LA CURATRICE - Simona Morando (Savona, 1970) è ricercatrice di Letteratura Italiana presso l'Università di Genova e insegna tra il capoluogo ligure e Imperia. Si occupa di poesia, teatro e narrativa tra il Seicento e il Novecento.

  INDICE DELL'OPERA – Il primo volo dell'angelo. Francesco Biamonti e il romanzo prima del 1983, di Simona Morando – Nota al testo – 1. Il romanzo di Gregorio – Parte prima – Parte seconda – Appendice. Pagine di RG4 dedicate a Jean-Pierre. La riscrittura delle cc. 47, 50 e 91 – 2. Testi preparatori (TP1 – TP2 – Stesure sparse di TP2)