La chiesa valdese sotto il fascismo Stampa E-mail

Giovanni Miegge

La chiesa valdese sotto il fascismo
a cura di Claudio Tron


Claudiana Editrice, pagg.129, € 13,90

 

miegge valdese  IL LIBRO – Sullo sfondo dei Patti Lateranensi, che accordavano una posizione di privilegio al Cattolicesimo romano, la chiesa valdese e alcune altre chiese minoritarie si videro riconosciute dal fascismo con la legge sui culti ammessi.
  Se fin dall'inizio le popolazioni contadine delle storiche Valli del Piemonte furono radicalmente avverse a un regime da cui temevano nuove persecuzioni, in generale i valdesi mostrarono un atteggiamento cauto, per dirla con Miegge, di «sottomissione cortese, ma esteriore, reticente».
  La sua testimonianza rende qui giustizia al sentire più autentico e diffuso tra i valdesi durante il Ventennio, che da opposizione passiva e serpeggiante andò crescendo fino a sfociare in un'ampia partecipazione alla resistenza.
Uscito originariamente in francese, il libro di Giovanni Miegge tenta una storia dei rapporti tra il fascismo e le chiese evangeliche raccontando il periodo compreso tra il 1929, anno del Concordato con la chiesa cattolica, e il 1943, anno della caduta del Regime, per poi passare alla peculiare storia della resistenza nelle Valli valdesi del Piemonte.

  DAL TESTO – "Ora il fascismo combatteva sistematicamente qualslasi originalità regionale di lingua e di tradizione. La Valle d'Aosta, il Sud Tirolo, la zona slovena della Venezia Giulia ne fecero l'esperienza ancor più delle Valli valdesi.
  "Le chiese valdesi possiedono una «diaspora» disseminata in tutte le maggiori città e in varie località secondarie della penisola. Esse raccolgono famiglie rispettabili, di buona posizione sociale, ben lontane da qualsiasi ideologia rivoluzionaria. I loro pastori fanno certamente un po' di proselitismo, ma la loro propaganda è discreta, prudente, rispettosa delle convinzioni altrui. Qualcuno di questi, come Ugo Ianni e il professor Giovanni Luzzi, erano notoriamente favorevoli al movimento ecumenico. Era difficile vedere in queste piccole comunità dei nemici dell'Italia fascista. Tuttavia la loro ampiezza di vedute, la loro apertura verso gli stranieri, il loro carattere eterogeneo rispetto all'ambiente attirarono l'attenzione della polizia segreta. Furono sorvegliate da vicino dall'OVRA e tutti i pastori ne conobbero qualche agente."

  L'AUTORE – Giovanni Miegge, massimo teologo protestante italiano del Novecento, insegnò alla Facoltà valdese di Teologia di Roma, collaborò con la rivista "Conscientia", diresse "Gioventù cristiana" e fondò "Protestantesìmo".

  INDICE DELL'OPERA – Premessa. La testimonianza di Giovanni Miegge, di Claudio Tron - Presentazione di Geisendorf-Des Gouttes - Fonti e documentazione dell'autore - I. Il conformismo clerico-fascista (Inquietudini giustificate - Affinità fasciste e cattoliche - Minoranze non assimilabili) - 2. La legge sui culti ammessi (Contenuto e obiettivi della legge) - 3. L'applicazione della legge (Chiese riconosciute - Comunità e movimenti non riconosciuti - Influenza degli eventi esterni sull'applicazione della legge) - 4. Alla vigilia della catastrofe - 5. In piena tempesta - 6. La resistenza - 7. Un pastore confessante - 8. L'anno decisivo - 9. Dall'apostolato al martirio - 10. Prospettive per il futuro