L'«Omnibus» di Leo Longanesi Stampa E-mail

Ivano Granata

L'«Omnibus» di Leo Longanesi
Politica e cultura
(aprile 1937 - gennaio 1939)


Edizioni Franco Angeli, pagg.288, € 30,00

 

granata omnibus  IL LIBRO – Il settimanale "Omnibus", uscito nell'aprile 1937 e diretto da Leo Longanesi, segnò una tappa nel giornalismo. Ispirato a modelli internazionali, esso viene ritenuto, per l'importanza data alla fotografia, il prototipo del rotocalco moderno che avrebbe trovato la propria consacrazione negli anni successivi alla fine della seconda guerra mondiale. Oltre a contribuire a sprovincializzare, sotto certi punti di vista, la stampa, "Omnibus" si distinse, negli anni del regime fascista, per originalità, vitalità, spregiudicatezza e anticonformismo. Queste peculiarità gli procurarono tuttavia, nonostante la fede mussoliniana di Longanesi, l'ostilità di una parte del mondo fascista, finché il duce, nel gennaio 1939, decise la soppressione della rivista. L'atteggiamento del settimanale e la sua sbrigativa fine hanno contribuito a collocare "Omnibus" nell'ambito della cosiddetta "fronda" fascista, la corrente schierata su posizioni critiche, e addirittura a far ritenere che in esso ci sia stato spazio anche per lo sviluppo dell'antifascismo. Ad anni di distanza una rilettura critica di "Omnibus" consente di verificare, senza pregiudizi, la veridicità delle tesi in merito all'atteggiamento assunto nei confronti della fronda e dell'antifascismo e di definire meglio la posizione della rivista verso il regime.

  DAL TESTO – "Un'attenta lettura di "Omnibus", che sia scevra da convincimenti aprioristici, non miri a dimostrare tesi precostituite e si muova nella prospettiva di cui sopra, non autorizza a ritenere il settimanale un periodico frondista. Per certi aspetti esso appare indubbiamente vivace, polemico, anticonformista e pure iconoclasta, ma per altri aspetti risulta invece «ingessato» e perfettamente integrato nell'ottica portata avanti dal fascismo, in particolare sul versante relativo alla politica interna e a quella estera. In tale ambito, che non fu affatto secondario nel contesto della rivista, visto che i resoconti e i commenti politici venivano pubblicati sia in prima pagina, accanto alle fotografie che avevano lo scopo di attrarre il lettore, sia in seconda, è difficile individuare, pur con i limiti cui la stampa era soggetta, tracce di originalità e qualche forma di quella spregiudicatezza che caratterizzava abitualmente Longanesi. Egli fu invece estremamente ligio alle direttive del Ministero della Cultura popolare, adeguandosi in tutto e per tutto agli indirizzi imposti e cadendo addirittura, in talune circostanze, proprio in quella retorica che aborriva. Va anche rilevato che in parecchi casi, per dare maggiore incisività agli articoli pubblicati, il direttore inserì in essi citazioni dirette di discorsi di Mussolini."

  L'AUTORE – Ivano Granata insegna Storia dell'Italia contemporanea al corso di laurea magistrale di Scienze storiche dell'Università degli Studi di Milano. Le sue tematiche di ricerca riguardano il fascismo, il socialismo, il sindacalismo, l'Italia repubblicana e la storia di Milano e della Lombardia. Tra i suoi volumi più recenti si ricordano "In difesa della terra. L'Ufficio Agrario della Società Umanitaria (1905-1923)" (2003); "Crisi della democrazia. La Camera del lavoro di Milano dal biennio rosso al regime fascista" (2006), e il saggio ""La Notte", un quotidiano del pomeriggio (dicembre 1952 – luglio 1953)" in P. Landi (a cura di), "Fare impresa con la cultura. Milano nel secondo dopoguerra (1945-1960)" (2013).

  INDICE DELL'OPERA – Premessa - La nascita di "Omnibus" - Il fascismo di Longanesi - Una rivista frondista? - La politica interna - La politica estera - La cultura (1. Il cinema - 2. Il teatro - 3. La musica - 4. Architettura e urbanistica) - La fotografia - "Omnibus", una "palestra di antifascismo"? - La soppressione - Indice dei nomi