Peter Nabokov
Two Leggings La vita straordinaria di uno degli ultimi guerrieri crow
Edizioni Il Punto d'Incontro, pagg.272, € 12,90
IL LIBRO – Caccia al bisonte, scontri con le tribù dei Piegan e dei Sioux, furti di cavalli e una costante lotta per la sopravvivenza: "Two Leggings" è una vivida testimonianza in prima persona della vita tra gli Indiani delle Pianure, direttamente dalla voce di uno degli ultimi guerrieri crow. I Crow della valle dello Yellowstone vantano una lunga e fiera tradizione di guerrieri. "Two Leggings" racconta la sua vita nell'America di fine Ottocento, la costante e instancabile ricerca spirituale, i digiuni, le pratiche religiose, il potere e, al tempo stesso, le continue lotte con le tribù rivali per il territorio, i bisonti e i cavalli, rivelandoci quanto stretto fosse il rapporto tra spiritualità e arte della guerra presso le popolazioni pellerossa. È soprattutto nella figura di "Two Leggings" che l'importanza delle pratiche religiose tradizionali, quali i sogni e la ricerca della visione, si rivela in tutta la sua profondità. Animato dal forte desiderio di diventare un grande capo e un famoso guerriero, "Two Leggings" non lascia spazio allo stereotipato rapporto con il mondo dei bianchi. Al punto che, quando finisce la vita dura ma libera nelle Pianure ed egli viene trasferito con la sua tribù in una riserva, il racconto si conclude "perché non c'è più nulla da dire".
DAL TESTO – "Quando videro i fori delle pallottole nei miei gambali e nella casacca, erano molto sorpresi che fossi vivo. Spingemmo i cavalli più in alto, in cerca di un posto dove nasconderci per qualche giorno prima di tentare di nuovo. Quando arrivammo in uno spazio aperto, vedemmo sotto di noi un grande gruppo di Cheyenne che usciva dai tipì e poco dopo udimmo l'uomo davanti agli altri che gridava scoprendo le nostre tracce. I loro cavalli erano riposati e in poco tempo uscirono dagli alberi e iniziarono a risalire il pendio. "Il mio cavallo non riusciva quasi a camminare e quando arrivai in cima si rifiutò di continuare. I Cheyenne erano vicini, cantavano e lanciavano grida, e uno ci chiamò donne nella nostra lingua. "Io avevo il fucile infilato nella cintura, l'arco in mano e la faretra sotto il braccio sinistro. Piegan, Pozash e io ci dividemmo. L'uomo che parlava crow era Wears A Mustache, che conoscevamo bene. Quando ci chiamò di nuovo donne per sfidarci a combattere mi arrabbiai. Il mio cavallo aveva ricominciato a muoversi e speravo che riuscisse a portarmi agli alberi più vicini. Mi girai per tirare contro Wears A Mustache, ma ero senza fiato e tirai troppo corto. "Dissi a Piegan, che mi precedeva di poco, che era meglio morire combattendo piuttosto che essere uccisi in quel modo. Si girò a guardarmi ma continuò ad andare avanti, mentre Pozash e io smontammo. Allora smontò anche Piegan e ci raggiunse di corsa. Pensai di prendere il fucile, anche se dopo un colpo sarebbe diventato inutile, e così presi anche l'arco e le frecce. Mentre correvo verso un gruppo di pini, vidi che Pozash era stato colpito da una pallottola."
L'AUTORE – Antropologo e scrittore, Peter Nabokov ha condotto ricerche etnografiche presso le comunità native americane in tutto il Nord America. Professore di Studi sugli Indiani d'America presso l'Università della California di Los Angeles (UCLA), ha pubblicato numerosi testi sulle popolazioni native americane.
INDICE DELL'OPERA – Prefazione - Introduzione - Capitolo 1 - Capitolo 2 - Capitolo 3 - Capitolo 4 - Capitolo 5 - Capitolo 6 - Capitolo 7 - Capitolo 8 - Capitolo 9 - Capitolo 10 - Capitolo 11 - Capitolo 12 - Capitolo 13 - Capitolo 14 - Capitolo 15 - Capitolo 16 - Capitolo 17 - Capitolo 18 - Capitolo 19 - Capitolo 20 - Capitolo 21 - Capitolo 22 - Capitolo 23 - Capitolo 24 - Capitolo 25 - Capitolo 26 - Capitolo 27 - Capitolo 28 - Capitolo 29 - Capitolo 30 - Capitolo 31 - Note - Appendice - Bibliografia |