Il Futurismo del Terzo Millennio Stampa E-mail

Davide Tedeschini - Graziano Cecchini

Il Futurismo del Terzo Millennio
Conversazioni con Graziano Cecchini


Casa Editrice Pagine / I libri del Borghese, pagg.155, € 16,00

 

cecchini futurismo  IL LIBRO – Questo libro-conversazione con l'artista Graziano Cecchini è un'indagine sull'identità contemporanea del Futurismo, unanimemente riconosciuto come movimento culturale d'inizio '900 e a quel secolo relegato. Con stili diversi e agli antipodi per caratteristiche - uno rivolto alla cronaca, l'altro ai concerti - l'artista e il suo interlocutore riescono efficacemente a mettere in discussione l'idea che il Futurismo sia morto dimostrando, invece, come sia sopravvissuto, spesso celandosi sotto l'etichetta più generalizzante ed abusata di "arte contemporanea" .
  L'assunto viene dimostrato tramite una profonda analisi filosofica, sociale, economica e culturale; tramite l'analisi di opere d'arte contemporanea che infrangono record di opere come quelle di Cecchini, Christo, Fontana, Manzoni, Burri, Tunick e il supporto di autori contemporanei come Augé, Sennet, Latouche, Enzesberger, Grass, Coetzee, Sacks, Shutzemberger.
  Si conclude che il Futurismo sarebbe ancora vivo, sebbene difficilmente identificabile in una definizione perentoria, semmai in una ricerca di idee costituenti il cui filo conduttore è rappresentato dall'attualità europea.

  DAL TESTO – "Il Futurismo porta con sé il concetto stesso di rinnovamento e, così facendo, porta i germi della "detronizzazione'' del potere. Il Futurismo codificò cento anni fa la rottamazione renziana. "I più anziani fra noi, hanno trent'anni!", scriveva Marinetti nel Manifesto. "Quando avremo quarant'anni ", aggiungeva, "altri uomini più giovani e più validi di noi, ci gettino pure nel cestino, come manoscritti inutili. Noi lo desideriamo". 1giovani, a loro volta, avrebbero senz'altro sottoscritto il suo rivoluzionario progetto globale. Nei giovani, nelle loro energie inesauribili, nel loro sguardo puntato diritto al futuro, nel "nuovo modo di vedere il mondo ", egli aveva riposto tutta la sua fiducia e ogni sua speranza di vederlo realizzato."
  "Il futurismo e il pensiero gramsciano erano/sono fastidiosi per tutti... perché volevano/vogliono cambiare, aprivano/aprono le menti e non avevano/hanno paura nel "distruggere" tutti i simulacri del vivere borghese. Ma il Futurismo, dopo cento anni dalla sua nascita è vivo, e mai come ora la società ha bisogno di ciò che il Futurismo può dare. Tutti parlano di Futurismo, sotto l'egida di finanziamenti e delle mode del momento, ma in pochi lo conoscono davvero. Tutti ne parlano, in pochi lo capiscono. Il Futurismo non è stato e non sarà mai unicamente un'Avanguardia artistica, ogni opera d'arte acquista un valore maggiore quando è innestata in modo inequivocabile alla società, così come i padri fondatori hanno dimostrato.
  "La violenza del Futurismo è la violenza della provocazione, di chi sfida le convenzioni per una realtà senza lacci alle potenzialità dell'uomo. L'uomo futurista è un uomo di azione, innovativo e creatore delle condizioni della propria vita e rifugge la pace intesa come appiattimento della coscienza e della volontà. L'unione di arte, innovazione, creatività e provocazione crea il Futurismo del nuovo millennio. I Grandi Pensieri, i Grandi Sentimenti, i Grandi Uomini non invecchiano con il tempo, ma fanno sempre paura. Gramsci e Marinetti: innovativi e contemporanei e, per questo, così necessari alla società di oggi!"

  GLI AUTORI – Davide Tedeschini (Roma, 1974) è fondatore del Museo d'Arte Contemporanea in Fonte Nuova (Roma), struttura privata dedita alla fruizione dell'arte comtemporanea, gestita da un'associazione e da un'unione di associazioni di cui è presidente. Insegnante di comunicazione visiva e discipline pittoriche per i licei e le Accademie di Belle Arti, è impegnato sul fronte dell'informazione e su quello della struttura civica. I suoi studi e il suo impegno vertono soprattutto sulla ricodificazione dei metodi di gestione dell'arte, disciplina in cerca di nuove strategie; una ricodificazione che avviene in un turbolento momento storico d'Italia: il passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica. Nei suoi scritti approfondisce con particolare attenzione argomenti di carattere storico, filosofico e psicanalitico. Già autore del volume "La scatola aperta" (1999), dal 2007 gestisce il sito della "Rivista di Psicologia dell'Arte".
  Graziano Cecchini, artista futurista, romano, 61 anni, è l'uomo che nel 2007 tinse di rosso la Fontana di Trevi e che, l'anno dopo, il 16 gennaio 2008, fece rotolare 500mila palline di plastica "colorate" sulla scalinata di Trinità dei Monti, giù sino a Piazza di Spagna. Una rappresentazione pop-futurista, questa, che gli è costata una condanna da parte del giudice a otto mesi di reclusione per "interruzione di pubblico servizio" (fonte: iltempo.it).

  INDICE DELL'OPERA – 1. Il Futurismo ritorna - 2. Il Futurismo si cela dietro l'arte contemporanea - 3. Il Futurismo è sacro - 4. Il Futurismo non si può insegnare - 5. L'Italia del non-luogo e del non-senso: musei, biennali e caos - 6. Il Futurismo e l'Europa Unita - 7. Il delirio virtuale e l'obsolescenza delle istituzioni - 8. Il ritorno a casa - Bibliografia