La Repubblica delle Giovani Marmotte Stampa E-mail

Paolo Cirino Pomicino

La Repubblica delle Giovani Marmotte
L'Italia e il mondo visti da un democristiano di lungo corso


Utet, pagg.268, € 15,00

 

pomicino marmotte  IL LIBRO – Un protagonista della prima repubblica, democristiano di lungo corso, ripercorre le vicende politiche ed economiche degli ultimi vent'anni, in Italia e all'estero. Senza negare errori e senza rinunciare alla doverosa autocritica, Pomicino deplora lo scadimento e il dilettantismo del legislatore e dei governi, a cominciare dai tecnici dell'economia che presidiano ininterrottamente il potente e unificato ministero dell'Economia e delle Finanze. Il debito pubblico, in genere descritto come un'eredità del passato, è in realtà triplicato dal 1991 e ha battuto ogni record nel giugno 2015 raggiungendo i 2200 miliardi di euro. Smantellata per via giudiziaria la prima repubblica, la politica ha rinunciato alle idee, ha annacquato e ridotto al silenzio le proprie culture di riferimento, e ha smembrato il sistema di partecipazioni e investimenti pubblici, svenduti alle multinazionali e ai fondi di investimento. Le famiglie industriali italiane riunite nei "salotti buoni" hanno assecondato la spoliazione delle imprese e dei grandi settori produttivi, traendo ottime plusvalenze dalle loro cessioni. Contemporaneamente è cresciuto il capitalismo finanziario, un inarrestabile contagio internazionale che divora l'economia reale e prepara il disastro economico e sociale su scala planetaria con impoverimento di massa, bassa crescita, ricchezza concentrata e disuguaglianze crescenti.
  Scrive Giuliano Ferrara nella Prefazione: "Amo Pomicino, la sua seria giocosità, la sua furia di vivere e fare politica, il coraggio del cuore (anche di quello nuovo che ha in petto) combinato con una gran faccia tosta (la vecchia e simpatica che tutti conoscono). Amo la spregiudicata abilità dell'uomo di stato e di partito, certe sue ingenuità come la perenne "ermeneutica della congiura" (così direbbe papa Francesco), e Trilateral di qua e Bilderberg di là, amo la sua lettura imprecisa e contraddittoria della storia politica, dell'economia politica. La amo per la sua vivacità e franchezza, per la freschezza quasi infantile ma mai insipida, mai mediocre, mai stupida. Non sono d'accordo con lui (se non in rare occasioni). E queste pagine penultime, orgogliose, fervorose e cristiane nel tratto, personali e maliziose in ogni riga e tra le righe, nutrono questo disaccordo che insiste sui fondamenti e si estende ai dettagli. Consiglio però di leggerle perché la tigna dell'autore è autentica, il piacere di considerare il suo sguardo eretico, il suo disdegno sarcastico per le vulgate correnti, tutto questo ti prende, ti seduce anche nel dissenso più radicale."

  DAL TESTO – "L'Italia, con la legge bancaria del 1936 aveva adottato un regime di separazione simile a quello americano da pochi anni in vigore. Per abolirlo ha fatto addirittura più in fretta degli Stati Uniti, con il nuovo Testo unico bancario, il decreto legislativo 385 del 1° settembre 1993 (governo Ciampi, regia di Mario Draghi personaggio di altissima professionalità, a quel tempo direttore generale del Tesoro). Il governo Ciampi aveva già dato inizio alla seconda repubblica, con un governo pieno di tecnici nonché, secondo la voce popolare, massoni autorevoli, e con la copertura politica del Pds di Occhetto, erede diretto del Pci, che per farsi perdonare mezzo secolo di errori si consegnò anima e corpo ai cosiddetti poteri forti, la finanza prima e subito dopo l'economia reale. Una regolamentazione dei mercati finanziari dovrebbe, tra l'altro, vietare la finanziarizzazione delle commodities, come abbiamo precedentemente detto, per lasciare così la fluttuazione dei prezzi delle materie prime allo strumento classico della domanda e della offerta. Bisogna, insomma, vietare la creazione di prodotti finanziari strutturati con sottostante una commodity e comunque vietandone la diffusione nei mercati finanziari per prosciugare il terreno e l'acquitrino dove sorgono i nuovi mostri predatori di risorse e di risparmi. Un divieto alla finanziarizzazione delle materie prime significa porsi dalla parte del mondo e della sua sopravvivenza contro la speculazione finanziaria portatrice di disvalori e di povertà di massa."

  L'AUTORE – Paolo Cirino Pomicino (Napoli, 1939) ha ricoperto numerose cariche, in Italia e in Europa. Entrato in politica nelle fila della Democrazia cristiana, ha svolto ruoli di primo piano all'interno del partito (consigliere nazionale e membro della direzione nazionale). Tra gli altri incarichi, è stato consigliere e assessore del comune di Napoli, deputato della Repubblica, presidente della commissione Bilancio della Camera, ministro della Funzione pubblica e ministro del Bilancio. È stato inoltre deputato europeo e componente della commissione Affari economici e monetari. Attualmente opinionista de "Il Foglio", ha pubblicato con frequenza sul "Corriere della Sera", "Il Sole 24 Ore", "La Stampa" e "Il Tempo". È stato inoltre collaboratore, con lo pseudonimo di Geronimo, di "l'Indipendente", "Il Giornale", "Libero", "Il Mondo" e "Panorama". Tra le sue pubblicazioni: "Strettamente riservato. Le memorie di un superministro della Prima Repubblica" (Mondadori, 2000), "Dietro le quinte. La crisi della politica nella seconda Repubblica" (Mondadori, 2002) e "La politica nel cuore" (Cairo Editore, 2008).

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Giuliano Ferrara – Introduzione - Un improvviso ritorno all'antico - Repubblica botanica ed equina - La scomparsa dei partiti - I fantasmi dell'opera - La Repubblica dei dilettanti - Il compagno Napolitano - Monti e il suo governo - Il Parlamento: un viale del tramonto - Involuzione democratica e deriva autoritaria - Il nuovo elogio della follia - Una società smarrita - Il declino politico e la peste del terzo millennio - Le cause del disastro e dell'incertezza devastante - Finanziarizzazione delle materie prime energetiche - Finanziarizzazione delle materie prime alimentari - La finanziarizzazione in Italia - L'economia italiana tra pubblico e privato - Cosa fare allora? - E il presente italiano? - Libertà, potere, globalizzazione - Lo Stato, la mafia, la trattativa - I fatti accaduti, le ipotesi sulla trattativa - Debito, inflazione, politiche industriali - Il sogno di Carlo Magno e l'Europa del terzo millennio - La Grecia e Tsipras - Una migrazione biblica - Uno scout al potere - Un ponte per il futuro della mia vita