Utopia concreta |
Corrado Claverini
IL LIBRO – È uso consolidato porre a confronto Niccolò Machiavelli e Tommaso Campanella contrapponendo il mero realismo dell'uno e l'astratto utopismo dell'altro. Tuttavia, alla base di questo confronto così impostato vi è un grave errore: infatti, di solito, non si tiene conto del fatto che entrambi pensano storicamente la profonda crisi che stava attraversando l'Italia del loro tempo. Il risultato di questo fuorviamento è che si fa di Machiavelli un mero scienziato che, con Il Principe, avrebbe scritto un trattato buono per tutti i tempi e per tutte le situazioni. Campanella, invece, non sarebbe altro che un astratto utopista totalmente disincarnato rispetto al suo tempo. In realtà, a rigore, il Segretario fiorentino e lo Stilese hanno in comune davvero molto se si considera il fatto che entrambi i loro capolavori filosofico-politici - Il Principe e La Città del Sole - rispecchiano la crisi della loro epoca e, allo stesso tempo, cercano di risolverla con la proposta di una terapia. Il presente saggio è una rilettura del pensiero di Machiavelli e Campanella, accomunati per il fatto di essere grandi utopisti che pensano storicamente il loro tempo. DAL TESTO – "Machiavelli e Campanella sono [...] espressione di una corrente utopica o, blochianamente, di una "corrente calda" del Rinascimento. L'analisi del loro pensiero ha confermato la contrapposizione mannheimiana tra utopia e ideologia e ci induce a svolgere alcune considerazioni conclusive sull'epoca odierna. Come leggere, infatti, l'opera machiavelliana e quella campanelliana nell'epoca che, mentre "dichiara trionfalmente di essere non-ideologica, post-ideologica e anti-ideologica", proclama paradossalmente la fine delle utopie? Il paradosso sta nel duplice fatto che la tesi della fine delle ideologie è essa stessa una ideologia e che cantare la fine delle utopie è - oggi come sempre - un gesto ideologico volto a preservare lo status quo e a delegittimare qualsiasi gesto rivoluzionario. Per questo motivo, l'epoca odierna "può essere plausibilmente letta come l'epoca più ideologica". L'AUTORE – Corrado Claverini (Orvieto, 1989) è dottorando in Storia delle idee, Metafisica ed Estetica presso l'Università Vita-Salute San Raffaele, è membro e segretario scientifico del Centro di Ricerca Interdisciplinare di Storia delle Idee (CRISI) e fa parte della redazione del "Giornale Critico di Storia delle Idee". Allievo di Andrea Tagliapietra e Diego Fusaro, si occupa della tradizione filosofica italiana, del pensiero utopico e apocalittico, del tema della temporalità e della storicità e della "posterità spirituale" di Gioacchino da Fiore. Ha pubblicato "Tommaso Campanella e Gioacchino da Fiore. "Riaprire il conflitto" a partire dal pensiero utopico e apocalittico" ("Giornale Critico di Storia delle Idee", 11, 2014) e ha curato T. Campanella, "Sulla magia" (Alboversorio, Milano 2014). INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Andrea Tagliapietra - Introduzione - 1. Machiavelli e Campanella. L'inizio e la fine delle Guerre d'Italia - 2. L'utopia di Machiavelli: Il Principe e gli altri scritti (2.1. Il Principe come risposta alla crisi italiana - 2.2. La presunta contrapposizione fra Il Principe e i Discorsi - 2.3. La filosofia della prassi e l'utopia nazionale di Machiavelli) - 3. L'antimachiavellismo di Campanella: L'ateismo trionfato (3.1. La religione secondo Machiavelli e Campanella - 3.2 Il ruolo dei sacramenti e il primo avvento di Cristo - 3.3. Il secondo avvento di Cristo e l'instaurazione del paradiso in terra: la repubblica cristiana nel futuro secolo aureo e la critica di Campanella al suo tempo) - 4. L'utopia di Campanella: la repubblica calabrese e la repubblica solare (4.1. La ribellione e il processo - 4.2. La Città del Sole - 4.3. Campanella tra Gioacchino da Fiore e Francesco Pucci) - 5. Pensiero utopico e ideologia in Machiavelli e Campanella (5.1. Utopie a confronto: Machiavelli, Campanella, Platone e Moro - 5.2. Utopia e ideologia: che fare?) – Postfazione, di Diego Fusaro - Bibliografia |