Su Machiavelli. Ultimi scritti |
Gennaro Sasso
IL LIBRO – Scritti in occasione del quinto centenario del Principe, questi nuovi saggi di Gennaro Sasso affrontano i principali aspetti del pensiero di Machiavelli, a partire dal rapporto tra politica e storia, che si stringe nei nodi della decadenza e del conflitto: il modello della storia romana si condensa nell'ossessione machiavelliana per la decadenza e per la capacità della costituzione di non spegnere i conflitti ma di farne materia viva di accrescimento. Riprendendo i motivi della sua interpretazione, elaborata in oltre cinquant'anni di studi, l'autore si sofferma sul Principe e sui Discorsi, proponendo una forte rivalutazione delle Istorie fiorentine, un autentico capolavoro, dove il confronto tra la storia fiorentina e quella romana perviene a una drammatica meditazione sul passato italiano. I diversi saggi affrontano i temi dell'eternità del mondo, della presenza di Lucrezio e Dante in Machiavelli, nonché le interpretazioni di Francesco De Sanctis e Benedetto Croce. Per i diversi fili di un'indagine sorretta da competenza filologica e storiografica, emerge un'immagine attuale della grande figura del Segretario fiorentino. DAL TESTO – "[...] Machiavelli si spinse [...] fino a fare della religione un'energia plasmatrice della personalità morale dei popoli; non senza, tuttavia, che da questa il discorso tornasse alla politica, che era essa il fine al quale il fervore religioso era subordinato e doveva servire da mezzo. La conseguenza di tutto questo è che, se alla formula della «religione civile» si ritenesse di non poter rinunziare, sulla scelta da farsi fra il sostantivo e l'aggettivo nessun dubbio potrebbe insorgere: sarebbe quest'ultimo a dover essere privilegiato, a significare che lo scopo ultimo era non la religione, ma la civiltà, e che fra il sostantivo e l'aggettivo il rapporto era di subordinazione del primo al secondo. Ma c'è di più. Tanto poco Machiavelli credeva nel dio cristiano (non credeva, beninteso, nemmeno negli dèì pagani), tanto poco riteneva che il mondo fosse il prodotto della divina bontà e volontà che, sottraendolo all'atto creatore, lo giudicava eterno, e tale, per di più che, entro la sua cornice inalterabile, le cose, tutte le cose, lo percorrevano nella sua estensione e poi uscivano dal suo confine; e fra queste anche le religioni e le sette, corpi misti, destinate alla fine. Era un concetto, questo, che va tenuto distinto dalla particolare interpretazione che Machiavelli dava del cristianesimo quando, e in quanto, lo considerava elemento essenziale della decadenza del mondo dalla grandezza degli antichi tempi alla miseria dei presenti. Questa era infatti una valutazione che riguardava, non la religione in generale, ma quella il cui carattere consisteva nella rinunzia ai beni terreni, alla gloria politica e militare e a tutto ciò, insomma, che agli Stati consente di essere prosperi e felici. Non riguardava la religione in quanto tale; che egli criticava bensì nella sua pretesa di essere espressione autentica e vera della divinità, ma che avrebbe potuto apprezzare, se, come quella degli antichi, avesse contribuito a esaltare il mondo e non a deprimerlo." L'AUTORE – Gennaro Sasso è professore emerito alla Sapienza di Roma (Filosofia teoretica), è stato direttore dell'Istituto Italiano per gli Studi Storici di Napoli ed è socio nazionale dell'Accademia dei Lincei. È autore di numerose opere sulla filosofia e la cultura italiana, fra cui spiccano quelle su Dante, su Machiavelli, su Croce e sull'idealismo italiano in alcuni suoi aspetti. INDICE DELL'OPERA – Prefazione - Introduzione a Machiavelli - Il Principe - Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio - Eternità del mondo - Lucrezio in Machiavelli - Costituzione mista - Dante in Machiavelli - Francesco De Sanctis e Machiavelli - Benedetto Croce e Machiavelli - Indice dei nomi |