Di questo amore non si deve sapere Stampa E-mail

Ritanna Armeni

Di questo amore non si deve sapere
La storia di Inessa e Lenin


Ponte alle Grazie, pagg.235, € 16,00

 

armeni nonsideve  IL LIBRO – Donna attraente e appassionata, magnetica e vitale, pianista eccellente, poliglotta, rivoluzionaria, impegnata nella lotta per i diritti delle donne, sostenitrice del libero amore, madre di cinque figli e moglie di un ricchissimo industriale russo: è Inessa Armand, votata anima e corpo alla causa bolscevica. Anche se per molto tempo il regime sovietico ha fatto di tutto per tenerlo segreto, fu il grande amore di Lenin, oltre che la sua più fidata collaboratrice. Si conobbero a Parigi nel 1909, in un caffè dove si incontravano i rivoluzionari russi in esilio: il loro legame si nutriva dell'ardore politico, dell'ebbrezza di ideare e partecipare a un cambiamento storico epocale, ma anche di fascinazione, attrazione e tenerezza. Inessa è sepolta per volere di Lenin davanti alle mura del Cremlino vicino a John Reed, ma è stata cancellata dai libri di Storia. Il capo della Rivoluzione non poteva essere macchiato dalla meschinità di un adulterio borghese. Ritanna Armeni, che ha seguito le sue tracce nelle poche testimoniamze e biografie esistenti e ha ripercorso i suoi passi in Europa, ci restituisce il ritratto fremente, dolce e indomabile di una donna che più che al passato sembra appartenere al nostro futuro: inquieta e non catalogabile, piena di contraddizioni eppure integra nelle sue passioni, capace di amare perché libera, rivoluzionaria nel privato e nel politico. La donna di domani.

  DAL TESTO – "Inevitabilmente, con il passare dei giorni, il velo della segretezza inizia a mostrare degli squarci. Se, come si dice un po' banalmente, la passione rende ciechi, Inessa e Vladimir Il'ič in quei giorni sicuramente non godono di una buona vista. Non fanno molto caso agli sguardi perplessi dei tanti bolscevichi che arrivano a Poronino per le riunioni del partito e neppure agli occhi tristi e indagatori di Nadja. Anche le serate finiscono per essere solo per loro due. Nonostante la diffidenza per musica e concerti, Vladimir Il'ič ama ascoltare Inessa suonare al pianoforte per lui fino a notte tarda, anche quando tutti si sono ritirati e Nadja è andata a dormire con la scusa di essere stanca.
  "La decisione della Krupskaja di rimanere tranquilla inizia a vacillare. Nell'estate è stata molto male. I medici non hanno nascosto la gravità della sua malattia: il morbo di Basedow. Ha i nervi sovraffaticati e il cuore debole. Anche per questo Lenin ha deciso di andare in montagna a Poronino. Ma in montagna la salute non è migliorata e allora gli Ul'janov sono andati a Berna, dove Nadja ha subìto una lunga e dolorosa operazione alla gola. Non si è ancora del tutto ripresa quando Inessa riappare. Conduce una vita appartata, evita le passeggiate troppo lunghe e le escursioni sempre più difficili proposte da Vladimir Il'ič. Con la sua amica all'inizio non ha lasciato trasparire alcun disappunto, disagio, gelosia. Il suo comportamento è simile a quello adottato a Longjumeau, quando si era accorta della vicinanza fra la donna e suo marito e aveva mantenuto un atteggiamento sereno e cordiale. Anche a Poronino osserva tutto, ma non si confida con nessuno e continua a elogiare il carattere della sua rivale: «Tutti noi siamo molto attaccati a Inessa», scrive nelle sue memorie, «è sempre di buon umore. Quando c'è lei tutto sembra più accogliente e vitale». Ricorda che Vladimir Il'ič in quelle settimane ama particolarmente la Sonata al chiaro di luna di Beethoven e chiede spesso a Inessa di suonarla.
  "Sperava che l'attrazione tra i due si fosse stemperata nel lungo distacco, ma si accorge con amarezza del piacere che Inessa e Vladimir provano di nuovo a stare insieme, nota che non si preoccupano di mascherare i propri sentimenti. Ora Lenin chiama Inessa con un soprannome affettuoso e gli altri - anche lei -l'hanno scherzosamente seguito. Per lui diventa Blonina traducibile con «pratolina», perché deriva da «blona» che, in polacco, significa prato, un'allusione alle lunghe passeggiate, all'amore di Inessa per il verde di quei monti. Inessa ha accettato il nomignolo con gioia e ha detto che firmerà così da quel momento in poi i suoi articoli e le sue lettere. Nadja ha cercato di sorridere."

  L'AUTRICE – Ritanna Armeni, giornalista e scrittrice, ha lavorato al "Manifesto", "Il Mondo", "Rinascita", "l'Unità". È stata portavoce di Fausto Bertinotti e ha condotto la trasmissione "Otto e mezzo" con Giuliano Ferrara. Attualmente scrive per l'"Osservatore romano", "Il Foglio", "Rocca". Ha pubblicato tra gli altri: "La colpa delle donne" (2006); "Parola di donna" (2011).

  INDICE DELL'OPERA – Le lacrime di Lenin - In un café di Parigi - Una bambina va a Mosca - I matrimoni felici sono tutti uguali - «Senza libertà non esiste amore» - Nel carcere dello zar – Il ghiaccio del confino – Il dolore e la solitudine - Una nuova vita - La bolscevica entusiasta - A scuola di rivoluzione - Ascoltando Beethoven - Missione pericolosa - I monti della passione - Addio? - La lettera nascosta - Donna tuttofare - Una vacanza «frivola» - L'umiliazione di Bruxelles - Svizzera amara - Amore borghese o proletario? – Il distacco - Una telefonata - In treno per San Pietroburgo – Rivoluzione - L'attentato - Al vertice - Una malattia dell'anima - Morire nel Caucaso – Il ricatto di Stalin - Postfazione. Sulle tracce di Inessa - Ringraziamenti