Il tramonto di Faust Stampa E-mail

Francesco Gagliardi

Il tramonto di Faust
Oswald Spengler tra Goethe e Nietzsche


Aguaplano - Officina del libro, pagg.260, € 20,00

 

gagliardi faust  IL LIBRO – Concepito sotto l'impressione di Agadir, ossia nel contesto della seconda crisi marocchina, elaborato durante gli anni della Prima Guerra Mondiale e pubblicato alla fine del lungo conflitto che segnò la sconfitta militare e il crollo del II Reich, il "Tramonto dell'Occidente" di Oswald Spengler si presenta come un'opera nella quale confluisce - e, per certi aspetti, si esaurisce - quella corrente del pensiero tedesco che muovendo da Leibniz e passando attraverso Goethe e Hegel si protende verso un futuro che Nietzsche, con la sua "critica della decadenza", avrebbe già prefigurato come "l'avvento del nichilismo" - di un'epoca che, già avvenuta per quanto riguarda la storia delle civiltà ormai tramontate, attende l'Occidente euro-americano non tanto come catastrofe imminente, quanto come compimento delle sue possibilità interne.
Decostruita l'immagine tolemaica della storia mondiale, caratterizzata dallo schema antichità-medioevo-età moderna, Spengler, richiamandosi allo sguardo morfologico di Goethe, si fa promotore di una "rivoluzione copernicana temporale" che renda possibile allo sguardo storico contemplare scetticamente il decorso delle civiltà nel loro naturale nascere, crescere, maturare e morire, come se si trattasse di fiori nel campo, alla stessa maniera in cui, di fronte allo sguardo mistico di Angelus Silesius, la rosa fiorisce ohne Warum, senza perché, in "una sublime assenza di fini". Di fronte allo sguardo morfologico, lo stesso capolavoro di Goethe, il Faust, si configura come il ritratto di un'intera civiltà, quella occidentale, in via di compimento: nei tratti del volto di Faust e degli altri personaggi della tragedia goethiana Spengler individua i simboli di un accadere che, nella sua apparente caducità, allude all'eterno ritorno dell'uguale, a una "struttura metafisica dell'umanità storica" che si configura come destino. Un destino che, alla maniera del tempo-fanciullo di Eraclito, gioca con il mondo come con i pezzi di una scacchiera, trasfigurando lo stesso tramonto dell'Occidente nella ludica dimensione estetica di spettacolo per "l'occhio di un Dio".

  DAL TESTO – "L'antitesi fra natura e storia, che riconduce la differenza fra Naturwissenschaften e Geisteswissenschaften a quella sussistente fra conoscenza intellettualistica (verstandesmäßig) del divenuto e conoscenza veggente (schauend) del divenire, trova la sua origine nella filosofia di Goethe, la cui posizione, all'interno della metafisica euro-occidentale, non è ancora stata, secondo Spengler, adeguatamente compresa, anche perché la sua dottrina non è stata esposta «in un sistema rigido». La posizione di Goethe rispetto a Kant corrisponde, nel mondo antico, a quella di Platone rispetto ad Aristotele: Platone e Goethe rappresentano la filosofia del divenire, Aristotele e Kant la filosofia del divenuto, l'intuizione contro l'analisi. La "metafisica" di Goethe, oltre che in poesie come Urworte. Orphisch e in strofe quali «Wenn im Unendlichen» e «Sagt es niemand», trova una espressione paradigmatica nella frase rivolta a Eckermann, che "racchiude" l'intera filosofia di Spengler [...]"

  L'AUTORE – Francesco Gagliardi è stato borsista all'Istituto Italiano per gli Studi Storici e insegna Storia e Filosofia nei licei. Ha pubblicato, per la casa editrice Bibliotheca, "L'oggettività in Kant" (1996), "Kant e il problema dell'ontologia" (1998), "Occidente. Mito dell'assenza e culto dell'attesa" (2002) e, per Morlacchi Editore, "L'azzurro dell'anima. Heidegger e la poesia di Trakl" (2007). Per i tipi di Aguaplano ha curato la traduzione di "Hebel - der Hausfreund" di Martin Heidegger ("Hebel- l'amico di casa", 2012).

  INDICE DELL'OPERA – Premessa – Prologo. Eraclito e Agadir. La Grande Guerra e i bagliori del tramonto - Capitolo 1. Goethe e le epoche dello spirito. La rivoluzione copernicana temporale e la morfologia della storia - Capitolo 2. Nietzsche e la nascita della tragedia. Il ritmo della vita e l'illusione metafisica - Capitolo 3. Civiltà come fiori. Da Leibniz a Silesius - Capitolo 4. Faust, il simbolo primo e l'anti-simbolo. La Mater dolorosa e Mefistofele - Capitolo 5. Le tre anime di Faust. Cattolicesimo romano, liberalismo anglosassone, socialismo prussiano – Epilogo. La decisione. Roma o Cartagine? – Bibliografia - Indice dei nomi