Russia oggi |
Francesco Benvenuti
IL LIBRO – A più di vent'anni dal collasso dell'URSS, la Federazione russa ha smentito le previsioni formulate all'epoca. Non è divenuta una democrazia di tipo occidentale, né una variante della "via cinese" alla modernità, ma una democrazia sperimentale, sotto la tutela di un presidente forte e di uno Stato spesso inefficiente e corrotto. L'economia è cresciuta, anche se sull'incerta base dell'esportazione di energia e materie prime. La posizione internazionale ha conosciuto mutamenti sorprendenti, soprattutto sotto Putin: dall'atlantismo a un realistico pragmatismo, al nazionalismo e infine a una politica estera bilanciata e prudente. Si è formata una nuova società civile, che spinge verso l'adozione degli standard politici europei, ma che stenta a organizzarsi. Uno stereotipo consolidato asserisce che "la Russia non può essere capita con la ragione". Questo libro, invece, ci prova. DAL TESTO – "L'evocazione dello spettro di una Russia dispotica ed espansionista appare, nonostante tutto, strumentale e incongruo. Sia al tempo dell'Impero dei Romanov che dell'Unione sovietica, l'aspirazione russa al riconoscimento internazionale del proprio ruolo di grande potenza si basava essenzialmente sul possesso di un massiccio arsenale militare e, nel periodo sovietico, portò ad un alto grado di militarizzazione della società: ma si tratta di due elementi che sono cospicuamente assenti dalla politica e dalla cultura politica russa attuale, da Gorbačëv in poi. Dopo anni di forzata negligenza del declinante stato delle forze armate, sotto la seconda presidenza Putin e quella di Medvedev ha avuto luogo una loro riorganizzazione e, in parte, modernizzazione. Tuttavia, essa non appare diretta al loro impiego in conflitti di larga scala. Strettezze finanziarie e una realistica percezione del ridimensionamento del ruolo russo nelle relazioni internazionali hanno suggerito una drastica riduzione degli effettivi dell'esercito, dell'armamento convenzionale pesante e il passaggio graduale ad un esercito professionale e altamente tecnologizzato: capace - tuttavia - di interventi efficaci solo in conflitti di piccola scala. In fin dei conti, le amministrazioni Putin e Medvedev hanno ragionevolmente agito sulla base dell'idea che, nel mondo odierno, le fonti della potenza internazionale sono la prosperità economica e la qualità della diplomazia degli Stati, più che il loro deterrente militare. L'AUTORE – Francesco Benvenuti insegna Storia dell'Europa orientale, Nation Building e tutela delle minoranze e Sviluppo e società civile in Europa orientale presso l'Università di Bologna (sede di Ravenna). INDICE DELL'OPERA – Sigle - Introduzione (Si fa presto a dire "Russia"... - Dall'Impero all'Unione sovietica - Il declino dell'URSS) - 1. Riforma (1986-90) (Perestrojka - «Nuovo modo di pensare») - 2. Rivoluzione (1990-93) (Crisi terminale - Governo straordinario) - 3. Stabilizzazione (1993-99) (Costituzione - Governo, partiti, società) - 4. Successione (2000-03) (Correzione – Disciplinamento - Ancora la Cecenia) - 5. Autoritarismo (2003-08) (Il sistema politico sotto Putin - «La Russia si è rialzata!») - 6. Declinazioni del potere (2008-13) (Presidenza parentetica: Medvedev - Fase critica - «Putin.2» - Nuova legislatura e "nuova" presidenza) - 7. Lo spazio postsovietico (Nella Comunità degli Stati indipendenti - Campo di tensioni) - 8. Tra estero e «vicino estero»: Georgia e Ucraina (La "guerra d'agosto" - Di gas e di altro - Ucraina-Russia-Europa) - 9. La politica estera (Atlantismo - «Multivettorialismo» - Venti di Guerra fredda - «Risettaggio») - Conclusioni - Bibliografia - Indice dei nomi - Indice dei luoghi |