La morte di Céline Stampa E-mail

Dominique de Roux

La morte di Céline

Lantana Editore, pagg.135, € 16,00

 

deroux celine  IL LIBRO – Pubblicata in Francia nel 1966 e qui tradotta per la prima volta in italiano, quest'opera dello scrittore, editore e agitatore culturale Dominique de Roux ha contribuito in maniera determinante a far sì che le visioni e l'opera di Louis-Ferdinand Céline non venissero seppellite con lui alla sua morte.
  De Roux, all'epoca appena trentunenne, contribuì a togliere lo scrittore dall'oblio nel quale era stato relegato dopo la sua scomparsa e a legittimarlo letterariamente, suscitando l'inizio di una discussione critica che ancora oggi non accenna a fermarsi.
  Un fondamentale saggio critico-letterario, un omaggio a Céline, una profonda e sofferta riflessione sullo stato della letteratura e sul conformismo degli intellettuali. "La morte di Céline" è un travolgente flusso di coscienza che ci permette non solo di scandagliare a fondo l'anima dello scrittore, veggente e narratore dell'Apocalisse, ma anche di fissare il nostro sguardo nell'abisso del XX secolo, che continua a proiettare le sue luci e le sue ombre sul nostro tempo e oltre.

  DAL TESTO – "Per Céline, il termine Ebreo non ha il suo significato abituale. Non indica un preciso gruppo etnico o religioso: lo dimostra il fatto che sotto questo vocabolo avrebbe potuto raggruppare tutti gli uomini, compreso lui. Il termine, ai suoi occhi, ha qualcosa di magico. Vi ripone tutta la sua paura. L'Ebreo, per lui, è il profittatore della guerra, quello che la voce popolare chiama il mercante di armi, le Duecento Famiglie. Mai questa sensibilità infinitamente soave avrebbe tollerato la minima persecuzione razziale, dato che non poteva sopportare il dolore negli altri, e fondava i suoi principi terapeutici non sui veri rimedi, ma sui calmanti e la medicina preventiva. E tuttavia...
  "Cedendo a questa demenza all'epoca in cui il nazionalismo celebrava i superuomini della peggior specie, mediocrità sublimata, raggiungeva a volte i redattori del Völkisher Beobachter che se la prendevano con gli «inquinatori della razza» e insultavano i «degenerati dell'arte», loro stessi dei porci allontanati da una zoologia pronta a tutto e dalla Reichskulturkammer.
  "Questo lo segnerà anche se aveva il progetto di scongiurare il male presente o futuro, pronunciando la parola Ebreo in cui voleva fissare tutta una carica malefica, tutti i crimini di questo mondo che incarna in sé le Erinni, le divoratrici, le cagne grigie dell'alba. Cinque anni dopo, i cani di Himmler, invece di dare la caccia ai criminali vanno a caccia degli innocenti. E sostituiranno all'intelligenza un proiettile nella nuca."

  L'AUTORE – Dominique De Roux (1935-1977), intellettuale precoce, scrittore e ragazzo prodigio dell'editoria francese, fu, non ancora trentenne, il creatore dei «Cahiers de l'Herne», una collana che riportò al centro della vita culturale scrittori dimenticati, maledetti o misconosciuti come Céline, Pound e H.P. Lovecraft. De Roux riuscì a presentare criticamente al grande pubblico autori del calibro di Borges, Gombrowicz, Solženicyn, Koestler e movimenti come la beat generation. Fu anche giornalista e inviato speciale in Angola e Mozambico. Condannato a una morte prematura da una malattia ereditaria, de Roux resta uno dei pochi veri intellettuali liberal europei.

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione all'edizione italiana - Prefazione. Céline da solo - «Nell'assenza di qualsiasi letteratura» - «Come lo sparviero sente echeggiare il suo grido» - «Alla morte, e rimettendoci» - «Le riserve di caccia della duchessa d'Uzès» - «Nel vento dell'East River...» - «Il corpo di Elisabeth nella sua dimostrazione» - «L'estate si addensava, nerastra» - «L'ebreo solare» - «La notte di Alexandrine di Meclernburgo-Schwerin» - «Il ciclo del granchio» - «Nel taccuino di un Panzergrenadier» - «La cavalleria che attraversa la porta di Brandeburgo» - «Mettere una maschera di Buddha sul muso del lupo» - «Céline se ne va al paese dei laghi» - «Nell'imminenza del risultato finale» - «Gli alberi sono rinverditi» - «La civetta inchiodata alla porta del fienile» - «Le membra sparse di Céline» - Postfazione