Alessandro Bassi
1915 Dal football alle trincee
Bradipolibri, pagg.136, € 14,00
IL LIBRO – Il libro racconta due storie, entrambe vissute sotto i cieli plumbei e minacciosi di cento anni fa, durante i mesi di neutralità italiana, quelli che corrono tra lo scoppio della prima guerra mondiale nel giugno del 1914 sino all'intervento italiano nel maggio del 1915. Una di queste storie è quella con l'ambizione, attraverso l'analisi dei documenti diplomatici italiani dell'epoca e la riproposizione di ampi stralci di materiale memorialistico di alcuni dei protagonisti delle vicende di quel periodo, di raccontare quello che accadde nelle stanze segrete delle ambasciate e dei Ministeri, mentre nelle vie, nelle piazze e nei caffè di tutti i paesi e di tutte le città d'Europa si vivevano gli ultimi attimi di un mondo e di un'epoca che non sarebbe più tornata. L'altra storia, invece, è quella che segue il racconto dell'unico campionato di calcio italiano che non vide mai la fine, raccontato con le parole dei giornalisti e le fotografie dei giornali dell'epoca; un gioco, quello del calcio, che mano a mano che passavano i mesi si legava sempre più forte alle vicende belliche, tingendo – per dirla come Vittorio Pozzo ha raccontato – di grigio-verde le gradinate degli stadi. Un intreccio, quello tra calcio e guerra, evidenziato dalle sempre più numerose partite organizzate in Italia per raccogliere fondi a favore del Belgio occupato e delle "terre irredente"; dal crescente numero di calciatori richiamati alle armi e mandati al fronte, nonché dalle commoventi partite che durante la notte di Natale del 1914 vennero giocate in modo del tutto estemporaneo e spontaneo tra reggimenti nemici sul fronte. Un modo diverso di raccontare un'Italia e un dramma europeo così lontano ma anche così tragicamente vicino e attuale.
DAL TESTO – "Le proteste contro l'interruzione dei campionati furono sormontate dalle tendenze interventiste che erano prevalenti negli ambienti calcistici. Alcune società si erano già schierate a favore della partecipazione italiana alla guerra contro gli Imperi Centrali: il Milan e il Casale già il 13 dicembre del 1914 avevano giocato una partita in favore del Belgio e dei profughi delle terre irredente, ma con il passare dei giorni e con l'estendersi del conflitto quelle partite si moltiplicarono. "A Torino i soci della Juventus non partiti per il fronte il 10 giugno stampano e diffondono il primo numero della rivista Hurrà! che doveva servire come piccolo gesto di conforto per i tanti juventini al fronte. Come bene ha riportato Stefano Bedeschi, "la rivista deve tenere uniti uomini lontani, rinsaldare amicizie, creare i presupposti per la ripresa della vita sportiva normale, quando la guerra finirà" . "Moltissimi calciatori partirono per il fronte abbandonando bruscamente la spensieratezza e l'allegria della gioventù. Lo Sport Illustrato, che con il numero del 10 giugno cambiava la testata in Lo Sport Illustrato e la Guerra pubblicò le foto di tutti gli sportivi, non solo ovviamente calciatori, che partirono per il fronte."
L'AUTORE – Alessandro Bassi, è nato a Reggio Emilia nel 1973. Ha pubblicato i romanzi "Nueter Forever", "Mi fidavo di te" e "Quando Arbitro Fischia" (tutti scritti con Andrea Friggeri). Per Bradipolibri ha pubblicato, nel 2012, il saggio storico sul calcio, "Il football dei pioinieri. Storia del campionato di calcio in Italia dalle origini alla I Guerra Mondiale". Questo il suo blog www.storiedifootballperduto.blogspot.it
INDICE DELL'OPERA – Personaggi & Interpreti - Nota dell'Autore - Capitolo 1. Lo scudetto del Casale e l'ultimatum dell'Austria-Ungheria alla Serbia (giugno-luglio 1914) - Capitolo 2. La guerra oltre il confine e la neutralità italiana (agosto-settembre 1914) - Capitolo 3. Inizia il campionato! (ottobre-dicembre 1914) - Capitolo 4. Verso l'intervento. Le semifinali del campionato (gennaio-febbraio 1915) - Capitolo 5. Il Patto di Londra e il girone finale del campionato (marzo-aprile 1915) - Capitolo 6. Le "radiose giornate" (maggio 1915) - Bibliografia |