Le altissime torri |
Lawrence Wright
IL LIBRO – Questa è una storia che tutti credono di conoscere, e che invece nessuno, prima di Lawrence Wright, aveva raccontato. Parla di un saudita non poi così ricco, né così carismatico, né così brillante, che l'incontro con un medico egiziano ha trasformato nell'immagine stessa del terrore globale; di una vicenda ormai molto lunga, nata alla lettera dalle pagine che il padre fondatore del jihad moderno, Sayyid Qutb, scrisse dopo il suo soggiorno americano negli anni Quaranta; di un progetto vagheggiato fra i campi di al-Qaeda in Sudan e le montagne afghane, e a lungo ritenuto irrealizzabile; dei sospetti che il complicato reticolo di mosse destinato a realizzarlo ha suscitato nell'investigatore più spregiudicato e tenace dell'FBI, John O'Neill; della frenetica corsa contro il tempo di O'Neill per impedire un attentato che poteva essere impedito; della sua sconfitta, e della sua beffarda morte proprio nel crollo delle Torri Gemelle. Di tutto questo, e di innumerevoli altre vicende e figure altrettanto appassionanti, è intessuta la scrupolosa, illuminante ricostruzione di Wright – dove per la prima volta vediamo quelli che fin qui erano solo nomi assumere un volto, muoversi, parlare. DAL TESTO – "Ciascuno dei due soddisfaceva un bisogno dell'altro. Zawahiri era in cerca di denaro e di contatti, che Bin Laden aveva in abbondanza. Bin Laden, un idealista in cerca di cause cui consacrarsi, aveva bisogno di un orientamento, e Zawahiri, un agguerrito propagandista, glielo fornì. Non erano amici, ma alleati. Ciascuno pensava di poter utilizzare l'altro, e ciascuno fu attirato in una direzione che non s'era mai proposto d'imboccare. L'egiziano aveva uno scarso interesse per l'Afghanistan, salvo come base per preparare una rivoluzione nel suo paese. L'idea di Zawahiri era di utilizzare il jihad afghano come un'occasione per ricostruire la sua malconcia organizzazione. In Bin Laden trovò un docile patrono. Il giovane saudita era un devoto salafita ma un mediocre pensatore politico. Fino all'incontro con Zawahiri non aveva mai manifestato sentimenti di opposizione verso il suo governo o altri oppressivi regimi arabi. Voleva soprattutto scacciare l'invasore infedele da una terra musulmana, ma accarezzava altresì un vago desiderio di punire l'America e l'Occidente per quelli che considerava i loro crimini contro l'islam. La dinamica del loro rapporto trasformò Zawahiri e Bin Laden in persone quali, ciascuna per conto suo, non sarebbero mai diventati. Inoltre, l'organizzazione da loro creata – al-Qaeda – sarebbe stata la somma vettoriale di queste due forze, l'egiziana e la saudita. Ciascuna di esse si sarebbe trovata costretta ad accettare un compromesso per far posto agli scopi dell'altra, col risultato che al-Qaeda avrebbe imboccato una strada del tutto inedita: quella del jihad globale". L'AUTORE – Lawrence Wright, saggista e narratore, dal 1992 fa parte della redazione del «New Yorker». Fra i suoi libri ricordiamo "Remembering Satan" (1994) e "Twins: Genes, Environment and the Mistery of Identity" (1997). "Le altissime torri" ("The Looming Tower: Al-Qaeda and the Road to 9/11") è apparso nel 2006. INDICE DELL'OPERA – Prologo - I. Il martire - II. Lo Sporting Club - III. Il fondatore - IV. Cambiamento - V. I miracoli - VI. La base - VII. Il ritorno dell'eroe - VIII. Paradiso - IX. La Silicon Valley - X. Paradiso perduto - XI. Il Principe delle Tenebre - XII. Le spie ragazzini - XIII. Hijra - XIV. Passaggio all'azione - XV. Pane e acqua - XVI. «Ci siamo» - XVII. Il nuovo millennio - XVIII. Bum! - XIX. Il Grande Matrimonio - XX. Rivelazioni - Personaggi principali – Note – Bibliografia - Interviste condotte dall'autore - Ringraziamenti e Nota sulle fonti - Indice analitico |